GROSSETO. Non passa la mozione di Giacomo Gori sulle partecipate. Ma non passa per mancanza del numero legale. Buona parte della maggioranza, infatti, al momento del voto si è alzata ed è uscita. La mozione, quindi, sarà il primo punto del prossimo consiglio comunale, il 30 aprile, nel quale cisarà anche il bilancio.
La mozione di Gori, assente per la morte del padre, è stata illustrata da Carlo De Martis.
Una mozione che richiamando il regolamento indicava delle nome stringenti per le nomine delle partecipate. In sostanza dovrebbero essere nominate alle presidenze solo figure professionalmente affini all’incarico stesso.
Si trattava di una proposta di delibera presentata da Gori, quale proponente, e sottoscritta dai consiglieri di Grosseto Città Aperta, Pd e Pizzuti.
Si sa che sulle nomine delle partecipate in maggioranza qualche problema c’è.
Alla fine sono rimasti Cerboni, Tornusciolo, Minacci e Ciucchi, che hanno votato a favore, Gabrielli che si è astenuto e Turbanti, che ha votato contro: 13 voti favorevoli, 1 contrario, 19 assenti, quindi non approvato per mancanza di numero legale.

De Martis: «Sfuggite alla discussione come conigli»
Molto duro Carlo De Martis, capogruppo di Grosseto città aperta: «In questo modo rinunciate a discutere di un argomento importante per la città. Non vi prendete le responsabilità e scappate come conigli»
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