Mozione sul Natale strappata. Borghi «Erano solo i miei appunti» | MaremmaOggi Skip to content

Mozione sul Natale strappata. Borghi «Erano solo i miei appunti»

L’assessore: «Non ho detto che la mozione era fascista, e non ho strappato il documento. Se lo cercano, è tra gli atti del consiglio comunale»
L'assessore Massimo Borghi, a destra il municipio di Gavorrano
L’assessore Massimo Borghi, a destra il municipio di Gavorrano

GAVORRANO. Una mozione dell’opposizione sul Natale ha fatto scoppiare il caos in consiglio comunale. Il 10 novembre i consiglieri di minoranza hanno abbandonato la sala del consiglio rivolgendo le loro critiche soprattutto all’intervento dell’assessore Massimo Borghi. Probabilmente, stando alle dichiarazioni dell’assessore stesso, male interpretando un suo gesto.

La mozione presentata dal consigliere di opposizione Giacomo Signori, parlava del rispetto della festa del Natale. Borghi ha risposto con una riflessione storica e quando l’opposizione ha visto l’assessore strappare dei fogli, indicandoli come quelli della mozione, è scoppiata la polemica.

 

Borghi: «Ho strappato i miei appunti, se continuano querelo»

A chi lo accusa di aver strappato il testo della mozione, Borghi risponde senza tanti giri di parole. «Ho strappato i miei appunti privati – dice – se questa inutile polemica continua querelerò tutti quelli che dicono che ho strappato la mozione. Sui fogli che ho strappato era stampata una copia di una mozione precedente e lì sopra avevo solo preso appunti».

«Mi chiedo – risponde con fare interrogativo – Come abbiano fatto dall’altra parte della sala a vedere cosa avessi io in mano e cosa stessi strappando».

Borghi crede che la questione sia personale e che il Natale c’entri poco con la protesta dell’opposizione. «Ce l’hanno con me perché ho lavorato affinché la coalizione progressista vincesse e così è stato – dice Borghi – Si continua a perpetrare una menzogna. Se vogliono andar a vedere dove è la mozione la trovano negli atti del consiglio. I fogli che avevo io e che contenevano il testo della loro mozione, li ho ripiegati in 4 e messi nella mia agenda».

In sala consiliare gli animi si sono accesi. «Ad un certo punto il capogruppo dell’opposizione si è alzato e mi indicava con fare minaccioso, la sindaca forse ha evitato un’aggressione – dice Borghi – Sarò accalorato quando parlo, alzo il volume, non sarebbe una novità se qualcuno me lo dicesse, è nella mia natura. Ma ieri ho parlato di storia. Ieri non è stato intervento politico ma storico».

Le ragioni di Borghi

Borghi è rimasto basito da quanto sia arrivato agli organi di stampa. «Sono rimasto basito davanti al racconto mistificante, al limite della fantapolitica fatto dall’opposizione al Comune di Gavorrano – dice Borghi in una nota – racconto che merita una risposta ed alcune precisazioni da parte del sottoscritto».

«L’oggetto del contendere è la discussione sulla mozione presentata dall’opposizione sulla difesa delle radici cristiane dell’Europa dell’Italia e del Comune di Gavorrano, sulla quale mi sono sentito di intervenire, in quella che è una normale dialettica consiliare, come mi è accaduto centinaia di volte nella mia lunga vita politico istituzionale», precisa Borghi.

L’assessore precisa di aver affrontato il tema parlando della storia dell’Europa. «Ho parlato dei valori laici e garantisti della Costituzione del nostro paese, che nata dalla Resistenza contro il nazifascismo garantisce a tutti i cittadini le più ampie libertà – scandisce – compresa la libertà di professare la loro fede religiosa, che comunque io considero una libertà molto importante e anche molto personale. Con l’esperienza dall’aver creato e presieduto il tavolo multireligioso e multiculturale della Provincia di Grosseto ho un approccio su questi temi fatto di sincero rispetto e di comprensione profonda. Ritengo giusto che ognuno di noi festeggi il Natale nel modo più consono al proprio pensiero».

«Non ho detto che la mozione era fascista»

Il punto particolarmente contestato dall’opposizione è quando Borghi ha parlato delle “radici cristiane dell’Europa”. «Lì sono permesso di dire, che dietro questa definizione che ritengo fascista, in Germania si è coperto l’olocausto a danno degli ebrei con la copertura ed il silenzio di una parte della gerarchia cattolica – racconta Borghi – mentre al contempo preti, monaci ed una parte del clero aiutava e metteva in salvo appartenenti alla religione ebraica rischiando la propria vita, su questo ci sono libri ricerche storiche e documenti».

Borghi ci tiene a sottolineare che non ha detto né che la mozione era fascista né tantomeno l’ha stracciata. «Riposa a imperituro ricordo tra gli atti del consiglio comunale – puntualizza – In quel momento, il capogruppo dell’opposizione rimasto senza argomenti per poter controbattere ha iniziato a minacciare il sottoscritto e a lasciare la sala del consiglio».

«Purtroppo – prosegue Borghi – davanti all’arroganza, alla supponenza e alla totale impreparazione della minoranza su tutti i temi che approdano in consiglio comunale, si accompagna l’astio verso chi ha lavorato perché le elezioni fossero vinte da una coalizione progressista guidata da una donna coraggiosa e capace come Stefania Ulivieri, che mi ha voluto nella sua squadra di governo e alla quale ho messo a disposizione con il massimo rispetto tutta la mia esperienza e la mia energia. Con la passione che ho sempre avuto nell’interesse dei cittadini e del comune di Gavorrano».

«Non saranno quindi queste mistificazioni a farmi arretrare di un passo dal mio impegno e dalle responsabilità che mi sono assunto – conclude Borghi – assumendole sempre e non nascondendomi mai.

Autore

  • Federico Catocci

    Nato a Grosseto, pare abbia scelto quasi da subito di fare l’astronauta, poi qualcosa deve essere cambiato. Pallino fisso, invece, è sempre rimasto quello della scrittura. In redazione mi hanno offerto una sedia che a volte assomiglia all’Apollo 11. Qui scrivo, e scopro. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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