GROSSETO. Non tralasciare alcun elemento. È questo l’obiettivo del sostituto procuratore Carmine Nuzzo, che venerdì 28 luglio ha dato l’incarico a due super esperti per analizzare i reperti prelevati durante l’autopsia del manager Fabio Attilio Cairoli, morto la sera dell’8 luglio a bordo di uno yacht che era ormeggiato al molo rosso all’isola del Giglio.
Il pm ha disposto infatti l’esame tossicologico sui campioni prelevati durante l’autopsia eseguita all’obitorio di Grosseto e la copia informativa dei cellulari sequestrati nei giorni scorsi ad alcuni dei sanitari indagati, ai familiari del manager e alle due persone che erano a bordo del Giappa. Si tratta di un amico dell’uomo e di una collaboratrice.
Due esperti per le nuove perizie
Sono Silvio Chericoni, professore associato e direttore del Sod Tossicologia Forense all’Università di Pisa che dovrà analizzare i reperti prelevati durante l’autopsia per verificare se ci siano tracce di farmaci di qualunque tipo, alcol o droghe, e il tecnico informatico Venerino Lo Cicero, che dovrà analizzare il contenuto dei telefoni sequestrati qualche giorno fa i due esperti nominati dalla Procura.
I telefoni di alcuni dei sanitari i cui nomi sono finiti nel registro degli indagati e dei familiari del manager morto per un malore sullo yacht sono stati sequestrati la scorsa settimana e tra questi ultimi ci sono anche quelli delle altre due persone che erano a bordo dello yacht: un commercialista amico di Cairoli e una collaboratrice.
La scorsa settimana, i carabinieri della compagnia di Orbetello hanno fatto una perquisizione con i cani a bordo dell’imbarcazione, che era stata messa sotto sequestro dopo la morte del manager.
È un’indagine scrupolosa quella che sta coordinando il pm Nuzzo: il 58enne, ceo della multinazionale dei giochi Igt Global Lottery, è stato ucciso da un malore dopo essere stato visitato, il giorno precedente, all’ospedale San Giovanni di Dio di Orbetello.
L’ultimo giorno del manager
Cairoli, il sabato in cui si è consumata la tragedia a bordo dello yacht, era stato al mare con l’amico e la compagna. La sera la comitiva aveva cenato in un ristorante sull’isola. Dopo cena, Cairoli ha accusato il primo malore: poi, rientrato in barca, il manager si è accasciato ed è stato dato immediatamente l’allarme.
Il 118 è arrivato poco dopo ma le condizioni del cinquantottenne erano disperate: i tentativi di rianimarlo sono stati vani. Cairoli, originario di Milano ma che viveva con la famiglia a Roma, a due passi dall’Altare della patria, se n’è andato sotto gli occhi della compagna e dell’amico. La Procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo e gli indagati sono 11.
I consulenti che questa mattina, in Procura, hanno ricevuto l’incarico, hanno sessanta giorni di tempo per rispondere alle domande del sostituto procuratore.
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Redattrice di MaremmaOggi. Da bambina avevo un sogno, quello di soddisfare la mia curiosità. E l'ho realizzato facendo questo lavoro, quello della cronista, sulle pagine di MaremmaOggi Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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