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Benvenuti nel paese incantato, qui ogni angolo è presepe

Un viaggio fra i cento presepi del paese, con gli abitanti protagonisti. Come bambini, non vorresti mai venire via. TUTTE LE FOTO
Uno dei cento presepi di Montorsaio

di Giancarlo Mallarini

MONTORSAIO. Benvenuti nel borgo incantato, tra le case di un villaggio magico, in mezzo a vicoli allegri, slarghi profumati, balconi gioiosi.

Benarrivati a Montorsaio dove il presepe è l’artista principale, il protagonista assoluto e gli abitanti sono comparse capaci di modellare presepi in ogni dove. Ogni angolo, rientranza, scalino, botte, vaso, inferriata, stanza, e molto altro, sono occupati dalle figure, che formano la natività insieme ai tipici animali.

Una cascata ininterrotta, colorata e affascinante di volti, vestiti, scarpe, paglia, acqua che scorre o precipita, pietre, sughero. Tutto serve per plasmare disegni dagli effetti straordinari. Anche dei semplicissimi ciottoli rinnovano emozioni tanto antiche, che tornare bambini è un attimo. E un piacere.

I presepi di Montorsaio, abitanti protagonisti

Gli autori di queste meraviglie, ovvero il popolo, non si nasconde, anzi cerca spazio. Allora vedi statuette con i nomi dei singoli abitanti con i volti molto rassomiglianti, ammiri il trattore nei campi, attività giornaliere, la vita insomma. Il vertice del genio, della pazienza e dell’operosità è dentro un fondo, lungo la via.

Il panorama è emblematico. Capanna, montagne, fiume, pecore, case, personaggi al lavoro come il maniscalco, il tagliatore d’erba con la falce, il pastore. Tutto questo è vivo, si muove tra il rumore delle attività, i versi degli animali, il pianto di bambini.

Quindi arriva lentamente la sera, tramonta la luce, si cancellano i rumori, si accendono le luci delle abitazioni dove si possono ammirare le cucine, le camere, i letti. Sul soffitto si accendono le stelle. Il guardare diventa incanto quando scende la neve dal cielo, bianca, soffice, ammaliatrice. Al canto del gallo si ritorna al lavoro.

Come bambini la gente non andrebbe mai via, ma c’è da vedere altro. Basta girarsi, spostarsi di pochi metri e una nuova immagine riesce a farti stupire ancora.

Questo è Montorsaio, paese fatato.

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