GROSSETO. Monica Pagni è la nuova segretaria della Cgil. Come previsto, è stata eletta al congresso della Cgil, dopo le dimissioni di Andrea Ferretti.
Così saluta l’elezione Claudio Renzetti.
La prima donna segretaria della Cgil a Grosseto
Chi è Monica Pagni
grossetana, classe 1962, Pagni è recentemente rientrata a Grosseto dopo un’esperienza di 6 anni da responsabile dell’organizzazione nella segreteria regionale guidata da Dalida Angelini. Ruolo grazie al quale ha acquisito grande esperienza e autorevolezza nel mondo sindacale e in quello istituzionale della Toscana.
Iscritta alla Cgil dal 1988, è arrivata a rivestire ruoli dirigenziali relativamente tardi, dopo 18 anni di lavoro come tecnica nel laboratorio di microbiologia dell’Asl 9. Nel 2004, è stata eletta come rappresentante dei lavoratori della allora Asl 9, diventando subito coordinatrice della Rsu aziendale. Due anni dopo è entrata nella segreteria provinciale della Cgil come responsabile della sanità e, nel 2008 è stata nominata segretaria generale della funzione pubblica della Cgil.
Proprio in seguito al lavoro svolto in quel ruolo, nel novembre 2014 la segretaria generale regionale Dalida Angelini l’ha chiamata nella propria segreteria, affidandole il ruolo di responsabile dell’organizzazione regionale della Cgil.
Nel 2020 è rientrata a Grosseto per rivestire lo stesso ruolo nella segreteria provinciale della camera del lavoro provinciale. Solo una settimana fa, la sua elezione a coordinatrice dell’Osservatorio regionale della Cgil sulle politiche di genere.
Le congratulazioni della segretaria della Cisl
«Auguriamo alle neoeletta segretaria generale della Cgil di Grosseto, Monica Pagni, un buon lavoro e rinnoviamo la nostra disponibilità a lavorare insieme su temi di interesse del nostro territorio».
Commenta così Katiuscia Biliotti, segretaria generale di Cisl Grosseto l’elezione di Pagni alla guida del sindacato. «Ci fa piacere che sia di nuovo una donna a rappresentare un’organizzazione sindacale sul territorio e che sia la prima a guidare la Cgil locale. Ci sono importanti battaglie – continua Biliotti – che hanno visto le organizzazioni sindacali unite e che ci auguriamo di portare ancora avanti insieme. Dobbiamo riuscire a capire e a poter intervenire in maniera propositiva sulla questione della mancanza di manodopera, denunciata in questi giorni, e capire quali siano le reali motivazioni che inducono a non accettare alcuni lavori, perché crediamo che attribuire la colpa al solo reddito di cittadinanza, sia un’interpretazione troppo semplicistica.
Dobbiamo anche riuscire a contrastare l’invecchiamento della nostra provincia, che da anni ormai vive un calo demografico pesante con il conseguente aumento dell’età media dei cittadini, con delle politiche del lavoro che rendano questo territorio di nuovo attrattivo per i giovani. Solo lavorando insieme possiamo ottenere risultati concreti».
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