MANCIANO. Il servizio 118 della Misericordia è a rischio. A rischio per una cronica mancanza di fondi, una situazione che è uguale anche in altre zone della Regione. A saltare per primo, se non si troverà presto una soluzione, sarà il servizio di emergenza sanitaria notturna.
La Misericordia Manciano ha attivato i servizi di 118 nel 1995. Adesso, per mancanza di coperture, rischia di iniziarli a ridimensionare. Per adesso sembra essere a rischio “solo” il servizio di 118 notturno. Gli è sia stato dato tempo 30-40 giorni. A ottobre, il territorio vasto e periferico servito dalla Misericordia di Manciano, potrebbe doverne fare a meno.
Questa perdita, per una realtà associativa che garantisce supporto fino all’estremo sud della provincia di Grosseto, rischia di trasformarsi in una seria mancanza per tutto il territorio.
Il contributo della Regione non copre neanche la metà dei costi
Alla Misericordia di Manciano come ad altre associazioni simili (si veda Anpas o Croce Rossa) viene dato un contributo regionale. Necessario per la sopravvivenza ma non arriva a coprire neanche la metà dei costi. L’associazione a Manciano negli anni è cresciuta e pagare i dipendenti con sempre meno volontari a loro supporto, è sempre più un problema.
Il Comune di Manciano, negli anni ha cercato di dare una mano. Dalle cifre riportate dall’assessora Valeria Bruni, alla Misericordia e alla Protezione civile, tra 2022 e 2023 sono stati destinati 47.179,20 euro. Ma non bastano.
Attività come il trasporto sanitario, che in precedenza aiutavano a fare utile ora sono praticamente interamente dedicate a coprire i costi.
La situazione della Misericordia di Manciano non è isolata ma tristemente diffusa, in molte aree della Toscana. Una regione che a differenza di altre pare rimasta indietro sugli accordi con le associazioni che si occupano di soccorso e assistenza. I contratti che risalgono a 20 anni fa, in un mondo che nel frattempo è spesso totalmente cambiato (a partire proprio dai costi, dai contratti di lavoro e dal numero di volontari), forse avrebbero bisogno di una “spolverata”.
Particolarmente penalizzate rimangono le associazioni che sono attive nell’entroterra e lontane dai presidi ospedalieri, come appunto l’associazione del paese. Che si trova spesso a coprire vasti territori ed essere sempre attivi, 24 ore su 24, 7 giorni su 7, non è un compito facile. Soprattutto nelle stagioni turistiche, perché non va dimenticato, che il soccorso non si nega a nessuno e non va in vacanza. E in un periodo di grande afflusso turistico come quello estivo, anche le probabilità che succedano incidenti o inconvenienti, automaticamente sale.
Nessuno vuole perdere i servizi di soccorso
Al netto di alcune polemiche nate intorno alla probabile cessazione del servizio notturno, si dovrebbe soprattutto notare che il consiglio comunale di Manciano risulta unito nel volerlo mantenere attivo. Chissà che non sia proprio l’amministrazione comunale a dare le prime risposte concrete ancora attese dalla Regione.
Hanna Lesch, dall’opposizione chiede all’amministrazione di aprirsi ad un confronto pubblico. «Il servizio 118 notturno non deve chiudere – dice in una nota – e le attività della Misericordia devono essere garantite. In un Comune periferico e vasto come quello di Manciano, si tratta di un servizio essenziale per garantire la sicurezza pubblica e una corretta assistenza sanitaria a tutti i residenti e ai turisti che scelgono il nostro territorio».
L’amministrazione risponde. «L’interesse del Comune è quello di mantenere il 118 nell interesse della collettività – dice l’assessora Valeria Bruni – Dobbiamo però collaborare e prenderci ognuno le proprie responsabilità. Purtroppo, già da diversi anni la problematica della Misericordia è sotto gli occhi di tutti. Il Comune ha fatto il possibile e continuerà a farlo ma anche tutta la Misericordia dovrà attivare tutte le formule di coinvolgimento della popolazione necessarie».
«Dovrà essere pronta a lavorare probabilmente con una ristrutturazione importante che non tocchi il servizio verso la collettività – sottolinea Bruni – Tutti dovremmo capire che è necessario un lavoro capillare di apertura verso la cittadinanza, che può prendere parte alla salvezza della Misericordia con contributi e con la partecipazione tramite il volontariato».
Infine, conclude con un appello a tutta la comunità. «Dobbiamo imparare ad avvicinare e non ad allontanare – dice Bruni – e solo rinsaldando il legame profondo che già c’è con i cittadini sarà possibile. Certamente la riforma del terzo settore e l’aumento dei costi, mentre le stesse quote di contribuzione regionali sono rimaste invariate, non ha agevolato la possibilità di sopravvivenza di certe associazioni. Ma se continuiamo a scrivere sui media senza la capacità di impegnarci a sedere intorno ad un tavolo, parlare e rendere informata la popolazione non ce la faremo mai».
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Nato a Grosseto, pare abbia scelto quasi da subito di fare l’astronauta, poi qualcosa deve essere cambiato. Pallino fisso, invece, è sempre rimasto quello della scrittura. In redazione mi hanno offerto una sedia che a volte assomiglia all’Apollo 11. Qui scrivo, e scopro. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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