ALBINIA. Sopralluogo, questa mattina, del presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, e dell’assessora a protezione civile e difesa del suolo, Monia Monni, sul cantiere dove sono in corso i lavori per la cassa di espansione e lo scolmatore di Campo Regio, opere che fanno parte del complesso sistema di difesa idraulica del fiume Albegna e dell’abitato circostante. Era presente anche l’assessore alle attività produttive, Leonardo Marras.
16 milioni di euro dalla Regione
La Cassa di espansione di Campo Regio con la realizzazione di un canale scolmatore di quasi 70 metri in grado trasferire i volumi di piena direttamente a mare (dai 600 agli 800 metri cubi di acqua al secondo), rappresenta un imponente opera strategica per la riduzione del rischio idraulico del fiume Albegna, che ha provocato l’alluvione del 2012 e nel 2014 destò di nuovo allarme. Con il completamento del 1 lotto i cui lavori da parte della Regione Toscana termineranno entro l’estate del 2025 si aggiunge il tassello più importante al sistema di opere idrauliche a protezione degli abitati di Albinia, Magliano e Orbetello già realizzate in questi ultimi anni a valle del fiume Albegna.
Questo primo lotto è finanziato dalla Regione Toscana per un importo di quasi 16milioni di euro, ma nel progetto complessivo c’è anche la realizzazione dei sotto attraversamenti in corrispondenza della linea ferroviaria e dell’Aurelia che intercettano lo scolmatore, di competenza di Anas e Rfi a cui spetta la progettazione, realizzazione e finanziamento dei sottoattraversamenti come stabilito dal protocollo d’intesa sottoscritto tra i due enti e la Regione Toscana il 27 giugno 2014. Il costo complessivo è di circa 30 milioni compreso l’impegno di Anas e Rfi.
La terza opera idraulica più grande della Toscana
«Siamo davanti ad un’opera idraulica estremamente importante, della quale come Regione siamo molto orgogliosi – ha detto il presidente della Toscana Eugenio Giani – Questa è la terza opera idraulica più grande della Toscana, dopo i laghi di Bilancino e Montedoglio, una grande cassa di espansione ed un canale che funzionerà da scolmatore, con un ulteriore meccanismo di apertura di 10 paratie che si attiverà quando il livello del fiume Albegna diverrà minaccioso, tenendo gli abitati di Albinia e Orbetello al sicuro. Oggi abbiamo attivato per la prima volta il sistema di apertura delle 10 paratie, che consente in un primo momento la stabilizzazione del flusso di acqua, poi la fuoriuscita dell’acqua, verso il mare. Per capire la dimensione, basti pensare che dallo Scolmatore di Pontedera, che nella criticità del 14 marzo ha salvato Pisa, passavano 230 mc/s d’acqua, che diventarono oltre 500 con la stabilizzazione delle paratie. Queste prese d’acqua avranno una capacità di 350 mc/s, quindi sostanzialmente analoga a quella dello Scolmatore di Pontedera».
«Il sistema della cassa di espansione funziona già perfettamente – ha spiegato Giani – e in futuro con le opere che dovrà realizzare Anas avremo anche la possibilità di riversare le acque accumulate direttamente in mare, chiudendo la strada e deviando il traffico su una viabilità alternativa. Sintetizzando: questa opera risolve tutti i problemi che ci furono in passato durante l’alluvione di Albinia».
Le alluvioni del 2012 e 2014
«Dopo le alluvioni che hanno colpito questo territorio nel 2012 e nel 2014 – ha aggiunto l’assessora regionale all’ambiente e alla difesa del suolo Monia Monni – la Regione ha avviato un imponente lavoro di messa in sicurezza, che non si è mai interrotto. Sono stati investiti quasi 13 milioni di euro per garantire una maggiore protezione, intervenendo sull’Albegna nel tratto di fiume che va dal ponte della Marsiliana fino alla foce, attraverso il consolidamento delle sponde e il rifacimento e rafforzamento degli argini, anche del fiume Magnone. Voglio ricordare, inoltre, che le opere già realizzate hanno dimostrato tutta la loro efficacia nel 2019, quando una piena di portata superiore a quelle del 2012 e del 2014 è stata contenuta senza causare danni gravi. Un segnale concreto del valore di questi interventi. Ma non ci siamo fermati. Oggi ci troviamo all’interno della cassa di espansione dell’Albegna: un’opera strutturale imponente, realizzata grazie a un investimento di 16 milioni di euro da parte della Regione Toscana, ben 450 ettari di superficie e una capacità di invasare 24 milioni di metri cubi d’acqua, per un intervento che garantirà maggiore sicurezza a questo territorio anche in caso di piene superiori a quelle duecentennali».
La conclusione degli interventi
«In questo momento – ha concluso l’assessora – i lavori sono in attesa di una svolta: manca infatti il completamento degli interventi da parte di Anas, che al momento è coinvolta in una procedura complicata a causa di un’interdittiva antimafia che ha colpito l’impresa esecutrice. L’obiettivo però resta chiaro: arrivare fino in fondo e farlo rapidamente. Confidiamo di poter riprendere i lavori entro la fine dell’anno e portarli a compimento, per dare finalmente a questo territorio la risposta che merita.
Il progetto
Nel dettaglio il progetto del 1 lotto prevede la realizzazione di un complesso sistema di ingegneria idraulica, pensata per proteggere il territorio da rischi di allagamento, garantendo sicurezza e continuità idraulica nelle aree maggiormente esposte a fenomeni di piena.
L’elemento centrale del progetto è il canale scolmatore, che permette di allontanare le acque in eccesso dall’area della cassa di espansione.
In caso di eventi estremi, il canale è in grado di evacuare tra i 170 e i 220 metri cubi al secondo, assicurando la sicurezza sia degli attraversamenti ferroviari che stradali. Con una larghezza di circa 70 metri e una lunghezza di 1,2 km, il canale trasferisce direttamente al mare i volumi d’acqua accumulati temporaneamente nella cassa, evitando così il rischio di esondazioni nelle aree urbane. La cassa di espansione è protetta da una serie di arginature lunghe circa 10 km, progettate per contenere le acque e garantire la sicurezza dei nuclei abitati posti sulla sinistra idraulica. Allo stesso tempo, si evita di aumentare il rischio idraulico sulla destra. La costruzione di queste arginature richiede circa 355.000 metri cubi di terreno, previsti nel primo lotto dei lavori. Per alimentare la cassa di espansione e il canale scolmatore, è stato progettato un manufatto in cemento armato. Si tratta di una struttura imponente, dotata di 10 paratoie a ventola in acciaio di grandi dimensioni (7 x 3 metri ciascuna), posizionate sull’arginatura destra del fiume Albegna. La fondazione è realizzata su pali di grande diametro (1 metro), per un totale di 207 pali, ottenuti tramite perforazione ad elica continua.
La Porta Vinciana
A garantire la continuità delle arginature in corrispondenza del Torrente Albegnaccia vi è un presidio specifico. Questa opera comprende una Porta Vinciana (6 x 3 metri) che, in caso di piena, permette di chiudere il corso d’acqua, evitando che i volumi accumulati nella cassa si riversino nelle aree esterne, come quella di Campo Regio.
Un ulteriore elemento fondamentale è la regolazione delle acque del Canale Principale 3, un canale di bonifica che, attualmente, convoglia le acque sollevate dall’idrovora di Campo Regio verso la Controfossa Destra del fiume Albegna. Nel nuovo progetto, il canale attraverserà l’argine principale del canale scolmatore grazie a una struttura in cemento armato dotata di paratoie a ghigliottina per il controllo del flusso.
Infine, per garantire la sicurezza idraulica del Canale Principale 3, è previsto uno scatolare a tre canne, sempre realizzato in cemento armato. Questa struttura, studiata nei minimi dettagli, assicura che l’acqua venga gestita in modo efficiente anche nei momenti di maggiore criticità.
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