GROSSETO. Ogni volta che si vota alle Amministrative il centrosinistra perde un pezzo importante e lo conquista il centrodestra, sempre più egemonizzato da Fratelli d’Italia.
L’accoppiata Rossi-Minucci ha sbagliato davvero poche mosse, sia pur facilitati dall’onda nazionale.
Il trend, da qualche anno, è questo. Il centrodestra governa Grosseto, Follonica, Monte Argentario e Orbetello, i 4 Comuni più grandi, 131mila abitanti su 223mila della Provincia, quelli che hanno il peso nelle grandi scelte.
Mettiamo da parte il voto alle Europee, governato da dinamiche nazionali e sovranazionali, ma alle Amministrative il dato è chiaro.
Il centrodestra perde Castel del Piano e Isola del Giglio, dove il risultato ha del clamoroso, ma nelle piccole comunità ci sono logiche che vanno oltre i partiti e non sempre il “figlio” (Rossi) riesce a portare avanti il lavoro del “padre” (Ortelli), ma conserva Scarlino per un soffio e, soprattutto, conquista Follonica, la seconda città della Maremma, oltre a mettere un piedino anche a Sorano.
Il centrosinistra tiene nelle roccaforti sulle Colline metallifere, Massa Marittima, Montieri, Monterotondo, Roccastrada, si conferma ad Arcidosso e strappa Castel del Piano oltre a tenere Santa Fiora, Seggiano, Cinigiano e Civitella, confermandosi in netto vantaggio sull’Amiata, ma la vittoria sul monte non stempera la bruciante sconfitta della città del golfo, con in campo alcuni dei nomi più significativi del Pd.
E del resto le primarie sono un chiaro esempio di democrazia ma, va detto, spesso sono un viatico alla sconfitta.
Follonica al centrodestra, nuovi equilibri sul territorio
La vittoria di Follonica, che finché è stata in mano al centrosinistra era l‘unico vero contrappeso all’egemonia maremmana di Grosseto, in parte spalleggiata da Castiglione, cambia moltissimi equilibri sul territorio.
Pensiamo alla gestione del turismo con gli ambiti, che speriamo che presto siano riuniti, ora è anche più facile farlo, fino alla gestione della sanità, come nel caso della presidenza del Coeso ancora in sospeso. Alla prossima assemblea i numeri ora sono chiari.
Si rafforza anche il peso del centrodestra in Provincia, alle prossime elezioni (2026) i numeri saranno schiaccianti. Con 47 miseri voti il centrodestra si è preso anche 3 consiglieri a Monterotondo, paese dove a molti dava anche fastidio che fosse stata presentata una lista alternativa a quella egemonica da sempre. Quasi una lesa maestà.
In questo contesto è sparito dai radar il Movimento 5 Stelle che, peraltro, solo a Roccastrada aveva avuto la forza di schierare una lista con il proprio simbolo, sia pur a braccetto con Rifondazione. Non è entrato in consiglio neppure il candidato sindaco.
La strada verso il voto a Grosseto
In questo contesto da oggi inizia il (lungo) percorso verso il voto a Grosseto, previsto nel 2027.
Pd e 5 Stelle, se vogliono un riscatto, devono mettere nel mirino quella data. Se il Movimento ha già iniziato un percorso di ascolto e consultazione dei simpatizzanti, il Pd, al momento, naviga a vista nella nebbia.
Non c’è la minima idea di chi possa essere un candidato che possa contendere il capoluogo al centrodestra, se non pensare alla soluzione di sempre, cioè chiedere un sacrificio a Leonardo Marras, come se fosse mister Wolf di Pulp Fiction, l’uomo che risolve i problemi. Non sarà facile convincerlo.
Pare incredibile, ma gli anni passano veloci come battiti di ciglia e la classe dirigente del Pd di Elly non è ancora riuscita a esprimere un altro nome, dopo aver scelto nelle ultime due tornate due candidati degnissimi ma deboli, lacerata fra divisioni interne (le nomine a Grossetofiere sono un esempio, ma non l’unico) e ripicche.
Il 2027 è lontano, ma non così tanto.
Anche il centrodestra non ha un percorso facile
Eppure non è detto che nel centrodestra il percorso sia così lineare.
Le divisioni sono all’ordine del giorno nella maggioranza, la Lega, che ha tenuto duro su Scarlino dove solo 2 voti hanno evitato il tracollo dopo la rottura con FdI, non può essere soddisfatta, unico partito rimasto fuori dal consiglio comunale a Follonica nel trionfo di Buoncristiani.
In piazza Duomo Nuovo Orizzonte Civico, i fuoriusciti dal Carroccio, adesso alzeranno l’asticella delle rivendicazioni. Anche loro hanno poco di cosa gioire: avevano un candidato a Roccastrada (Lorenzo Piras), ma è rimasto fuori dal consiglio in una lista in cui sono passati in 8 su 12.
Ma anche Fratelli d’Italia affila le armi, mentre i civici si sono sfaldati come neve al sole e devono riorganizzarsi. Intanto Forza Italia prepara una proprio candidatura, le riunioni sono già iniziate da tempo.
Alla fine il centrodestra avrà il problema opposto, troppi pretendenti. Compreso quel Fabrizio Rossi che, se lo conosciamo bene, si trova assai più a suo agio nel contesto cittadino che nella reggia dorata, ma anonima, di Montecitorio. Se è rimasto tenacemente aggrappato alla giunta è perché la città è il suo agone preferito.
Il dopo Vivarelli Colonna, insomma, è tutto meno che una passeggiata. Anche per un centrodestra che ha in mano la Maremma.
E forse l’unico che non lo vive con ansia è proprio il sindacone. Non è ricandidabile a Grosseto, potrebbe decidere di godersi i tramonti in Giannella. C’è di peggio.
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Direttore di MaremmaOggi. Dopo 30 anni di carta stampata ho capito che il presente (e il futuro) è nel digitale. Credo in MaremmaOggi come strumento per dare informazione di qualità. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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