FOLLONICA. Era un consiglio comunale atteso quello che si è svolto oggi, lunedì 23 dicembre, dopo che Giacomo Manni in quota PD, ha deciso di uscire dal gruppo dal gruppo consiliare del partito.
Questo è l’intervento integrale di Manni fatto all’apertura del consiglio.
Manni: «Distanza fra il Pd e il mio modo di fare politica»
«Premessa la mia piena convinzione di far parte dell’opposizione politica ed amministrativa al centro destra cittadino che attualmente governa Follonica, è opportuno tuttavia sottolineare la distanza che più volte si è manifestata tra l’approccio politico del gruppo consiliare del Partito Democratico e il mio modo sia di far politica che quello di essere rappresentante dei cittadini nelle istituzioni».
«Una condivisione di metodi e scelte che è andata progressivamente scemando e che in più occasioni ho avuto modo di evidenziare e far presente; non si può essere consiglieri così, relegati a semplici esecutori senza poter esprimere anche le proprie sensibilità politiche volte a produrre una maggiore incisività».
«Serviva una riflessione sul perché siamo all’opposizione»
«Nelle ultime elezioni i cittadini ci hanno relegato al ruolo di opposizione e probabilmente meritava di essere fatta una riflessione delle motivazioni che ci hanno portato a questo, sia per non ripetere gli errori del passato che per rilanciare un’azione di ricucitura con il tessuto cittadino follonichese».
«Passo al gruppo misto»
«Annuncio quindi la mia fuoriuscita dal gruppo consiliare del Partito Democratico ed il mio passaggio al gruppo misto del quale assumo il ruolo di capogruppo, senza inutili polemiche e senza, per questo, lanciare occulti messaggi di crisi o di apertura di fronti bellici. Resta, da ultimo, ferma e primaria la mia attenzione alla città e alle difficoltà dei cittadini, dei quali continuo a essere interlocutore e portavoce, con estrema convinzione».
«Occupo il posto di consigliere per volontà dei cittadini che mi hanno votato ed è a loro che devo rendere conto del mio operato. Ho maturato tale decisione nel corso di questi mesi e proprio in ragione delle responsabilità che questo ruolo comporta».
«Lascio quindi il gruppo consiliare del Partito Democratico, certo di rafforzare l’azione di opposizione al centro destra con nuove sensibilità che permettano di allargare il fronte di critica politica nei confronti dell’attuale amministrazione. Attraverso il passaggio al gruppo misto potrò continuare a portare avanti il mio ruolo di consigliere dando continuità all’impegno assunto di occuparmi sia dei problemi che delle vaste opportunità offerte dalla nostra città».
«In molti, anche del mio stesso partito, da venerdì mi stanno chiedendo il perché di questa mia decisione».
«All’inizio credevo in Ricciuti, poi ho sostenuto Pecorini»
«Inizialmente, considerato che Andrea Pecorini non voleva candidarsi a sindaco, vedevo in Alessandro Ricciuti una candidatura all’altezza della contesa elettorale e devo dire che non ero il solo all’interno del mio partito a pensarla così, ma, successivamente, quando Pecorini decise di candidarsi, mi schierai dalla sua parte sostenendolo lealmente nella sua campagna elettorale, fornendogli un contributo in termini di preferenze al quale nessun altro candidato è riuscito neppure ad avvicinarsi». (283, ndr) – QUI tutte le preferenze
«Ma, forse, la delusione maggiore non è stata la sconfitta, bensì il fatto che dopo aver perso il governo della città nessuna chiarezza e analisi politica seria è stata fatta».
«Perché non ho firmato il documento sullo staff del sindaco»
«È opportuno far chiarezza anche sul caso del documento stampa relativo allo staff del sindaco che mi sono rifiutato di firmare, perché non condividevo il metodo e parte del contenuto che faceva riferimento più alla sfera personale che a quella politica, ripetendo anche che non vi fosse nulla di illegale. E queste motivazioni le ho espresse al capogruppo Pecorini e al consigliere regionale Gazzetti che in quel momento ricopriva il ruolo di commissario».
«Oltre tutto, dopo tale circostanza, si era concordato all’interno del gruppo consiliare Pd, così come l’etica politica prevede, di trattare tra noi i vari argomenti da proporre, per poi estendere le proposte agli altri gruppi di minoranza, una prassi che però è stata disattesa».
«Mi sono sentito escluso»
«Ancora una volta mi sono sentito escluso in quanto anche nell’ultimo comunicato stampa riguardante la nomina del portavoce del sindaco, come ha fatto notare una testata giornalistica, anziché avere la possibilità di discuterne e parlarne con i miei colleghi del gruppo Pd mi sono ritrovato davanti ad un fatto quasi compiuto; vero è che hanno provato a contattarmi sul posto di lavoro, ma proprio per questo non potevo rispondere, e quando ho potuto leggere il messaggio, ormai l’articolo era arrivato a destinazione… ancora oggi non ne ho compreso l’urgenza visto che aspettare un giorno a pubblicare non avrebbe nociuto o avvantaggiato nessuno».
«Voglio restare iscritto al Pd»
«Per evitare ulteriori articoli comunico fin da ora, e il segretario ne è conoscenza, che non sarò presente alla riunione del Partito Democratico di questa sera per motivi inderogabili dovendo fare un atto notarile che mi slitterebbe ad anno nuovo, cosa che non posso permettermi. Al nuovo segretario ho comunicato anche la mia volontà di rimanere iscritto al Partito Democratico e quindi, se vorranno, dovranno essere loro a prendere la decisione politica di espellermi, senza nascondersi dietro la foglia di fico di norme statutarie osservate a seconda delle circostanze».
«Da oggi, quindi, ri-nasce con forza e vigore un impegno, mai venuto meno, per la città, rinnovato nei metodi, con cui affiancherò le opposizioni presenti in città rendendo più forte ed incisivo il ruolo dell’opposizione cittadina».
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Collaboratrice di MaremmaOggi. Il turismo e l'accoglienza sono nel dna familiare, ma scrivere è l'essenza di me stessa. La penna mi ha accompagnato in ogni fase e continua a farlo ovunque ce ne sia la possibilità. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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