FOLLONICA. Ciò che abbiamo deciso di scrivere può sembrare una “non notizia”, o al limite una di quelle da gossip estivo che lasciano il tempo che trovano e che soprattutto non meriterebbero alcuna attenzione. Invece no; ritendendola rappresentativa di una tendenza sociale che negli ultimi anni ha raggiunto picchi intollerabili, parlarne potrebbe essere propedeutico alle necessarie riflessioni, mentre si auspica un conseguente cambio di rotta.
Per questo ne parleremo come “il caso del pannolone“, massimo esempio di moltissime altre cafonaggini a cui residenti ed operatori del settore sono sottoposti ogni giorno e che via via ci vengono segnalate.
Mangiano e lasciano il ricordino sul tavolo
“Il caso” inizia con una famiglia che decide di andare a mangiare in uno dei tanti ristoranti del litorale follonichese. Otto persone tra cui un bambino di pochi mesi ed una di circa cinque anni, si accomodano al tavolo numero 25, chiedono subito un tortello per far stare seduta la bimba che nell’attesa corre comunque avanti e indietro per tutta la sala nella più completa indifferenza dei genitori, mettendo in difficoltà i camerieri che passano con i piatti. Mangiano, ridono, si godono giustamente la serata, pagano e vanno via. E lasciano un ricordo del loro passaggio.
La rabbia del titolare del ristorante: «Nessun rispetto per chi lavora»
Alla fine del servizio, infatti, il personale di sala comincia a sparecchiare e quando arriva al tavolo 25 ci trova sopra un pannolone usato. «In più di 45 anni di onesto lavoro questa non mi era mai capitata». Sono le uniche parole che il gestore è riuscito a dire sul momento della pubblicazione della foto sui social. Ricontattato prima della pubblicazione dell’articolo, metabolizzato l’episodio, qualche parola in più il gestore la dice. «Certe situazioni ci mettono davvero alla prova; credi di averle viste tutte e puntualmente ti devi ricredere – aggiunge – E pensare che il locale ha i raccoglitori per rifiuti in ogni angolo, magari potevano chiedere un sacchetto per chiudercelo dentro, qualunque cosa tranne quello che hanno fatto».
È amareggiato, oltre che arrabbiato, il titolare del locale. «È sempre più difficile lavorare con persone che non hanno il minimo rispetto nei confronti di niente e nessuno – dice – ma la cosa più brutta è non vedere all’orizzonte nessun segnale di cambiamento, di inversione di tendenza insomma; speriamo in quei piccoli segnali di denuncia di cui ora qualcuno comincia a parlare nei confronti dell’abbrutimento in cui siamo precipitati. Speriamo che parlarne possa aiutare il cambiamento».
Autore
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Collaboratrice di MaremmaOggi. Il turismo e l'accoglienza sono nel dna familiare, ma scrivere è l'essenza di me stessa. La penna mi ha accompagnato in ogni fase e continua a farlo ovunque ce ne sia la possibilità. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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