GROSSETO. Nel caos in corso in Comune, dove si ragiona molto sul rimpasto e meno su cosa serva davvero alla città, stamani, la II commissione con all’ordine del giorno importantissimi punti legati al bilancio dell’Ente, è stata annullata per mancanza del numero legale.
A segnalare il problema sono i consiglieri di opposizione che fanno parte della commissione stessa.
L’opposizione: «Siamo noi a garantire il numero legale»
«Le commissioni consiliari – scrivono i consiglieri di opposizione – sono strumenti istituzionali previsti dallo statuto e dal regolamento del consiglio comunale. Hanno una funzione importantissima di approfondimento e studio degli atti in discussione, propedeutica alle sedute del consiglio. Alla maggioranza corre l’obbligo di garantire il numero legale, per ogni seduta. Ma ciò significa rispettare gli impegni presi con gli elettori; ossia esserci, partecipare, lavorare per la cittadinanza».
«E invece, sono ormai molti mesi che il numero legale viene spesso garantito dalla presenza dei consiglieri commissari di minoranza».
Disinteresse per i problemi, interesse solo per le poltrone
«Il disinteresse è alto ed a questo si aggiungono le guerre di potere tutte interne al gruppo che sostiene il sindaco».
«È eloquente: coloro i quali stanno alimentando la crisi del centrodestra per qualche poltrona in più, sono i primi a disertare i lavori nelle commissioni. E ciò comporta ingovernabilità, ritardi, dispendio di energie e risorse economiche. Stamani, martedì 23, erano presenti 8 dipendenti pubblici tra dirigenti e funzionari e la loro professionalità è stata mortificata dall’impossibilità di fare il proprio lavoro a causa di un’imbarazzante mancanza di rispetto, per non dire menefreghismo, verso le istituzioni».
«Prevalgono prove di forza, guerre intestine, comportamenti incuranti del fatto che sono loro la maggioranza di un Comune capoluogo di provincia».
«82 mila persone attendono soluzioni ai problemi reali, non ingovernabilità, lotte di partito, assenteismo cronico».
«Invece di pensare alle poltrone, vengano in commissione, se hanno capacità e idee da sviluppare. Perché, forse il problema è anche questo».
