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Manager morto al Giglio, prime risposte dall’autopsia

La salma di Fabio Cairoli, il 58enne deceduto dopo essere stato dimesso dall’ospedale San Giovanni di Dio, è stata restituita alla famiglia. Il cuore dell’uomo sarà analizzato per capire se sia stato ucciso da un infarto
Il manager Fabio Attilio Cairoli

GROSSETO. Ci sono tre cause di morte che, in medicina legale, sono evidenti immediatamente, durante un’autopsia. Sono la dissecazione dell’aorta, l’embolia polmonare e l’emorragia cerebrale. E nessuna di queste tre è stata rilevata dal professor Marco Di Paolo che questa mattina, venerdì 14 luglio, ha fatto l’autopsia sulla salma di Fabio Cairoli, il manager morto al Giglio la sera dell’8 luglio. 

Insieme al professor Di Paolo, medico legale dell’Università di Pisa, c’erano anche il professor Lorenzo Ghiadoni, direttore dell’unità operativa di Medicina d’urgenza dell’Aoup e il professor Michele Edmin, ordinario di malattie dell’apparato cardiovascolare alla Scuola superiore Sant’Anna e direttore del dipartimento Cardiotoracico e dell’Unità operativa complessa di Cardiologia e medicina cardiovascolare alla Fondazione Toscana Monasterio. 

Analisi sul cuore del manager

Otto le pagine di quesiti posti dal sostituto procuratore Carmine Nuzzo, che sta coordinando le indagini dei carabinieri di Orbetello sulla morte del manager, che il giorno prima della tragedia era stato all’ospedale per farsi visitare, lamentando un dolore al torace e a una spalla. 

Il cuore dell’uomo, per essere analizzato, è stato asportato e messo sotto formalina. Ci vorranno una ventina di giorni per capire se ad uccidere Cairoli sia stato un infarto. Giorni che serviranno anche per avere il risultato delle analisi tossicologiche che sono state fatte sulla salma. 

Il pm ha chiesto ai consulenti della Procura, i tre professori incaricati dell’autopsia, di evidenziare se ci siano state violazioni nei protocolli e nelle linee guida che il personale sanitario che aveva avuto in carico Cairoli stavano seguendo. E se queste violazioni, ovviamente, abbiano un nesso di causalità con la morte dell’uomo. Morte per la quale la Procura ha iscritto nel registro degli indagati i nomi di 11 persone: tutte quelle che hanno avuto a che fare, all’ospedale e sull’isola, con Cairoli e che sono intervenute per visitarlo prima e soccorrerlo poi. 

La salma restituita alla famiglia

Sposato e con due figli, dopo la tragedia successa sabato scorso all’isola del Giglio, il pm Nuzzo, finita l’autopsia, ha firmato subito il nullaosta. La salma del manager è stata quindi restituita alla sua famiglia che potrà dare al ceo di Igt Global Lottery, l’ultimo saluto.  

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Autore

  • Francesca Gori

    Redattrice di MaremmaOggi. Da bambina avevo un sogno, quello di soddisfare la mia curiosità. E l'ho realizzato facendo questo lavoro, quello della cronista, sulle pagine di MaremmaOggi Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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