Mamma e nascituro rischiano la vita: «Stiamo bene grazie a Kenanidis» | MaremmaOggi Skip to content

Mamma e nascituro rischiano la vita: «Stiamo bene grazie a Kenanidis»

Il ringraziamento dei genitori del bambino al ginecologo che lo ha fatto nascere: «Non mi ha lasciata sola nemmeno un momento, ora mio figlio cresce bene»
Antonios Kenanidis con Sandy Gaibisso e i piccoli Kilian ed Einar
Sandy Gaibissio con il dottore Antonios Kenanidis e i suoi figli: Kilian ed Einar

GROSSETO. Kilian è nato all’ospedale di Grosseto il 23 settembre. Pesava 2 chili e 430 grammi. Oggi è cresciuto, supera i tre chili, è vispo, allegro, sta bene. «È tutto merito del ginecologo che lo ha fatto nascere, Antonios Kenanidis – dice Sandy Gaibissio – L’ho incontrato per caso, ha salvato la vita a me e a mio figlio». 

L’incontro per l’ecografia in 5D

Sandy Gaibisso è una giovane mamma di Porto Santo Stefano che aveva avuto una diagnosi di placenta previa dal ginecologo che la stava seguendo in gravidanza. «Mi aveva spiegato che ci sarebbero potuti essere problemi – dice la neo mamma – e che il mio bambino sarebbe potuto restare bloccato, se la placenta non si fosse rialzata». Cosa che, se succede, capita tra la 28esima e la 32esima settimana. 

Sandy però aveva saputo che nello studio di Antonios Kenanidis c’era la possibilità, grazie a un ecografo di nuovissima generazione, di poter vedere il suo bambino in 5D. Quasi come se fosse già venuto alla luce. La donna quindi ha preso un appuntamento e si è presentata alla visita. 

Kenanidis le ha confermato la diagnosi del collega, spiegandole di nuovo, a quali rischi andava in corso, rassicurandola però sull’esito. «Ho deciso di farmi seguire da lui – racconta – e onestamente ho fatto la scelta migliore. Io sono ansiosa, una situazione di questo tipo mette a dura prova. Il dottor Kenanidis è stato disponibile, mi ha rassicurata e così abbiamo cominciato il percorso che mi ha portata fino al parto». Un cesareo d’urgenza. «Avevamo programmato la nascita di Kilian intorno al 29 settembre – aggiunge Sandy – abbiamo dovuto anticipare». 

Il cesareo d’urgenza al Misericordia

Sono cominciate le visite di controllo, all’ospedale, e i trattamenti ai quali si è dovuto sottoporre il piccolo per essere pronto a nascere, anche se in anticipo rispetto alla scadenza del tempo di gestazione.

«Il 5 settembre abbiamo fatto la visita e i trattamenti – dice Gaibisso – Appena tornata a casa però ho cominciato a perdere sangue. Mio marito ha chiamato Kenanidis che ci ha fatti tornare subito in ospedale. Temevamo il distacco della placenta ma per fortuna non era successo nulla, il tracciato era a posto. Sono stata ricoverata una notte e il giorno dopo sono stata dimessa. Mentre ero a casa, il ginecologo mi ha chiamata per tranquillizzarci».

Sandy e il marito Gabriele Schiano, insieme al loro primo figlio Einar, hanno ricominciato a fare una vita praticamente normale. «Io dovevo stare un po’ a riposo – dice ancora la neo mamma – ma avevo bisogno di restare serena a livello mentale. Lo ero, perché Kenanidis mi aveva rassicurata che ci sarebbe stato lui in sala operatoria con me. E che se fosse successo qualcosa e non avesse potuto esserci, mi avrebbe avvisata». Altre due visite andate bene, fino al 23 settembre, quando Sandy è stata di nuovo male. «Avevo la pancia rigida – dice – Mi sono fatta portare all’ospedale e dopo poco sono entrata in sala operatoria. Kilian è nato, a me hanno dovuto fare delle trasfusioni perché avevo perso sangue anche se Kenanidis aveva cercato di ridurre al minimo l’emorragia. Siamo vivi entrambi grazie a lui». 

Accudita come se fosse di famiglia

Sandy si è sentita accudita. Come se avesse conosciuto quello che per caso è diventato il suo ginecologo da sempre. «Mi ha mandato messaggi per chiedermi come procedesse anche durante le ferie – dice la donna – Io avevo tanta ansia e continuavo ad andare a leggere su Internet quello che ci sarebbe potuto succedere. Ho letto che abbiamo rischiato di morire entrambi. Ho potuto toccare con mano un’umanità che non avevo mai incontrato prima». 

Sandy e il piccolo Kilian sono tornati a casa dove ad aspettarli c’erano Gabriele ed Einar, felicissimo di aver finalmente un fratellino. «Subito dopo il mio parto Kenanidis doveva smontare ma era arrivata una donna con un distacco di placenta – dice ancora – È rimasto e l’ha operata. Trovare lui sulla mia strada è stata la mia grande fortuna. Per questo ho deciso di ringraziarlo pubblicamente, per me è stato fondamentale». 

Autore

  • Redattrice di MaremmaOggi. Da bambina avevo un sogno, quello di soddisfare la mia curiosità. E l'ho realizzato facendo questo lavoro, quello della cronista, sulle pagine di MaremmaOggi Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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