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L’ultimo saluto a Michele: «Al funerale solo ricordi belli»

La camera ardente allestita all’obitorio dell’ospedale dove la salma arriverà lunedì 7 aprile. L’appello: «Al funerale ricordiamolo con il sorriso e con racconti divertenti legati a lui»
Michele Brogi
Michele Brogi

GROSSETO. Arriverà lunedì 7 aprile all’obitorio dell’ospedale, la salma di Michele Brogi, il ragazzo di 29 anni morto venerdì 4 aprile alle Scotte di Siena

La camera ardente sarà aperta nel pomeriggio. Nella mattinata, alle Scotte, verrà eseguita l’autopsia, ordinata dallo stesso ospedale, per capire le cause della morte del ragazzo, che aveva ricevuto un cuore nuovo. 

L’appello: «Al funerale solo ricordi belli»

È un’ondata piena di amore e dolore quella che ha travolto la città da quando Michele non c’è più. Amore che ha voluto esprimere Mauro Tarsi, marito della mamma di Michele, che dopo aver dovuto dire addio alla donna, scomparsa per lo stesso problema cardiaco del figlio la scorsa estate, ora si trova a piangere il bambino che ha aiutato a crescere e che ha amato esattamente come un figlio. Lo piange insieme a Ilaria, la sorellina di Michele, che negli anni in cui sono stati insieme, lo ha inondato di amore. 

Il funerale di Michele sarà celebrato martedì 8 aprile alle 15.30 alla chiesa del Santissimo Crocifisso

«Durante la celebrazione, per Michele ci farebbe piacere provare a ricordarlo con il sorriso e condividere tra di noi ricordi legati a lui – scrive Tarsi sul suo profilo di Facebook – Per questo chiediamo, a chi avesse piacere, di scrivere su un foglio, anche in forma anonima, un ricordo piacevole, bello, divertente o particolare che lo riguarda o semplicemente un pensiero. Portare con sé il foglio e di lasciarlo in una apposita scatola che sarà allestita sia all’obitorio sia al funerale. Chi non potrà esserci, se vorrà, potrà comunque scrivere il suo ricordo e mandarlo ad un membro della famiglia.
Grazie a chi vorrà farci questo “dono”. Infine preferiremmo non ricevere fiori, ma se avete piacere, potete fare una donazione all’associazione Acarm per sostenere le persone affette dalla stessa patologia di Michele e Francesca».

 

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