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L’Ordine dei medici dal presidente Mattarella

Il vicepresidente, Mario Zuccarello, nella capitale per celebrare l’impegno dei professionisti durante la pandemia di Covid
Paola Pasqualini
La presidente dell’Ordine dei medici di Grosseto, Paola Pasqualini

GROSSETO. Trasferta romana per l’ordine dei medici di Grosseto. IN sua rappresentanza, il vicepresidente, Mario Zuccarello, lunedì 20 febbraio sarà nella capitale per partecipare alla terza Giornata nazionale del personale sanitario, sociosanitario, socioassistenziale e del volontariato. In questa occasione, si ritroveranno a Roma 11 federazioni e consigli nazionali degli Ordini delle professioni sociosanitarie, in rappresentanza di oltre 1,5 milioni di professionisti.

Una scelta non casuale quella del 20 febbraio. In quel giorno di tre anni fa, infatti, a Codogno venne scoperto il primo caso di Covid19 in Italia. Così, per il terzo anno consecutivo, in questa data gli Ordini delle professioni sociosanitarie si ritrovano a Roma per ricordare quei momenti e per celebrare l’impegno di tutto il personale sanitario, sociosanitario, socio assistenziale e del volontariato.

Alla cerimonia, che si terrà nell’aula magna della Pontificia università San Tommaso D’Aquino, parteciperanno anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, e il ministro della Salute, Orazio Schillaci.

La giornata è stata promossa dal regista Ferzan Ozpetek e dal paroliere Mogol, poi istituita con la legge del 13 novembre 2020 “per onorare il lavoro, l’impegno, la professionalità e il sacrificio del personale medico, sanitario, sociosanitario, socioassistenziale e del volontariato nel corso della pandemia da Coronavirus”.

Pasqualini: «importante non dimenticare quei momenti»

«I professionisti sociosanitari – spiega la presidente di Omceo Grosseto, Paola Pasqualini – sono da sempre accanto a chi soffre: anche nei momenti più difficili della pandemia, com’è nostro dovere, non abbiamo mai fatto mancare l’assistenza, nonostante non ci fossero abbastanza dispositivi di protezione e i vaccini fossero solo una speranza.

Tanti di noi hanno pagato un prezzo altissimo, sono infatti 500 i professionisti sociosanitari deceduti a causa del Coronavirus. Anche nella nostra provincia, seppure il Covid abbia avuto un impatto minore rispetto ad altre zone italiane, è stato un periodo complesso durante il quale chi opera in questo settore ha dimostrato ancora una volta dedizione totale.

Le nostre strutture hanno continuato a funzionare andando a coprire le esigenze della popolazione, in particolar modo nei confronti dei più fragili. È importante non dimenticare quei momenti e nel contempo continuare a lavorare in sinergia tra le varie professioni del settore sociosanitario, perché rappresentiamo una macchina complessa in cui ognuno di noi è un tassello importante che sostiene l’altro», conclude Pasqualini.

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