GROSSETO. Gioele Pirozzi ha scelto una strada diversa per sé: quella di fare un anno scolastico con Strade Maestre, sostanzialmente una scuola con ragazzi e ragazze che imparano camminando per tutta l’Italia affiancati da professori.
Un tipo di scuola diverso, ma adatto al giovane, che ama fare attività sportiva e sentiva il bisogno di scoprire posti nuovi.
Strade Maestre è un progetto educativo che propone a giovani iscritti agli ultimi tre anni delle scuole superiori di seguire un anno scolastico in cammino.
Prevede che un gruppo di studenti, accompagnati da guide ambientali escursionistiche, che svolgono anche il ruolo di insegnanti, segua a piedi un percorso di oltre mille chilometri attraverso la penisola, alternando giornate di cammino a periodi residenziali.
Il ragazzo fa surf e trekking come sport e si è sudato questa possibilità.
«Appena mi hanno detto di Strade Maestre ho pensato che fosse fatto apposta per me. Ho deciso di partire per questa esperienza straordinaria e per non far pesare tutto il costo sui miei genitori ho deciso di andare al lavoro – dice Gioele – Quindi ho preso il brevetto per fare il bagnino e ho fatto la stagione estiva».
Gioele frequenta il liceo artistico a indirizzo architettura. «Con Strade Maestre lo studio è molto individuale, siamo 8 ragazzi che studiano in indirizzi diversi e anche in classi diverse, quindi i professori si dividono fra noi – dice lo studente – Nonostante sia un po’ più complicato mi piace quello che sto vivendo e tutti insieme stiamo creando dei ricordi bellissimi».
Fra trekking, ostelli, parrocchie e lezioni
Con Strade Maestre Gioele e i suoi compagni dividono la loro giornata fra trekking, lezioni e studio. Dormono in ostelli, in parrocchie o in tenda, tutto dipende dal clima e in che posto si trovano.
«Viviamo le esperienze del pellegrino ed è meraviglioso, impariamo camminando e confrontandoci con altre culture e comunità – dice il grossetano – Spesso ci ospitano scout, suore e frati e a breve dovremmo iniziare ad accamparci in tenda e non vedo l’ora».
I ragazzi di Strade Maestre hanno l’obiettivo di camminare fra i mille e i duemila chilometri, fra nord, sud e centro Italia.
«Anche gli spostamenti dipendono dal tempo e dalla zona che intendiamo visitare, quindi quando non possiamo andare a piedi usiamo treni, pullman o chiediamo passaggi – dice il ragazzo – Quando siamo fermi alle 9 iniziano le lezioni e le alterniamo con lo studio individuale, per questo sfruttiamo al massimo le giornate in cui siamo stazionari».
«Alla fine dell’anno avremo un esame su ciò che abbiamo studiato. Credo che io abbia scelto l’anno giusto per fare Strade Maestre, visto che sono in quarta, ma non credo che lo rifarò anche l’anno prossimo – conclude – Come iniziativa è molto impegnativa e siamo molto autonomi nello studio. E il bello di questa esperienza è proprio questo».
Gioele e i suoi compagni a breve inizieranno una parte di cammino importante: 120 chilometri in una settimana da Viterbo a Civitavecchia. Poi partiranno con un traghetto per la Sicilia, dove soggiorneranno per un mese. Il grossetano è molto emozionato per questo.
«Non vedo l’ora di partire per l’isola, perché sarà la parte più selvaggia e naturale del nostro percorso – dice – Ci sono giornate lì che non vedo l’ora di vivere».
Gioele: «Bellissimo, a volte mi mancano i banchi»
Le giornate per gli studenti dipendono da tutto, dal clima, dalla zona in cui sono e dai progetti da terminare. Questa forse è la differenza più sostanziale: l’assenza di una routine. «È strano questo percorso, lo trovo bellissimo ed entusiasmante, ma ogni tanto mi mancano i banchi e andare in classe – dice lo studente – Lo studio è molto autonomo ed è diverso da avere un professore che ti segue passo passo, insomma con Strade Maestre non ci si abitua mai».
Gioele ha lavorato sodo per questa esperienza.
«Ho lavorato sodo per arrivare fino a qui: ho fatto il bagnino e ho preso il brevetto in soli due mesi. Sono andato in piscina ad allenarmi tutti i giorni per poter pagare una parte di questa esperienza – dice – Ed è veramente bellissima e fatta su misura per me, anche se mi mancano un po’ i miei amici. Qua sono felice e ho costruito rapporti bellissimi con i miei compagni e siamo molto affiatati».
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Collaboratrice di MaremmaOggi. Amo le bollicine, rigorosamente in metodo classico; il gin e credo che ogni verità meriti di essere raccontata. Non bevo prosecco e non mi piacciono né i prepotenti né le ingiustizie. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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