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Li ospita, allestiscono la centrale dello spaccio: due arresti

Blitz della polizia municipale in un appartamento: trovate dosi di cocaina e più di duemila euro in contanti. Il proprietario dell’appartamento pagato con dosi di cocaina
Il cane antidroga della polizia municipale

GROSSETO. Li aveva ospitati nella sua abitazione in cambio dell’affitto. Ma poco dopo, in quell’appartamento, avevano allestito una centrale dello spaccio. E per questo venerdì 22 novembre, due uomini di origini tunisine di 31 e 29 anni, sono stati arrestati dalla polizia municipale di Grosseto. Circostanza che i due, di fronte al giudice hanno negato. Invece, il proprietario dell’appartamento, aveva spiegato agli agenti che qualche volta, per arrivare alla cifra richiesta per l’affitto, era stato pagato con qualche dose di cocaina.

I due uomini sono finiti in carcere, dove restano, per il momento, dopo l’interrogatorio di garanzia di fronte al giudice per le indagini preliminari Marco Mezzaluna. Entrambi sono sono accusati di spaccio e sono indagati a piede libero per la cessione della coca al proprietario dell’abitazione. Quando gli uomini della polizia municipale sono arrivati nell’appartamento, uno dei due uomini, è stato trovato intento a confezionare sferule di cocaina, seduto a una scrivania.

Il giudice ha riqualificato il reato, dalla fattispecie più grave a quella più tenue. Gli avvocati Federica Putignano e Giulio Parenti presenteranno ricorso al tribunale del Riesame. 

Il blitz con il cane antidroga

Era il pomeriggio di venerdì 22 novembre quando gli agenti della polizia municipale si sono presentati all’appartamento dell’uomo. Una volta dentro hanno trovato Lasaad Otay, 31 anni, difeso dall’avvocato Giulio Parenti, seduto alla scrivania mentre preparava sferule di cocaina. La droga era in un sacchetto, per un peso complessivo di 15.15 grammi, e sulla scrivania c’erano già 20 sferule già confezionate, per un totale di quasi 12 grammi. Altra polvere era in un altro sacchetto

C’erano poi un paio di forbici, cellophane, un bilancino di precisione. Tutto materiale utilizzato per il confezionamento delle dosi. Gli agenti, con il cane antidroga, hanno controllato il resto dell’appartamento, senza trovare nulla. Quando però è tornato a casa l’altro tunisino, Soufiane Chemki, difeso dall’avvocata Federica Putignano, finito anche lui in carcere, addosso gli è stata trovata altra cocaina ed eroina e più di duemila euro in contanti

Smantellata la centrale della coca

Un appartamento che sarebbe diventato, negli ultimi venti giorni, la centrale della coca. Dove la droga veniva confezionata e poi venduta, sia all’interno dell’abitazione che nelle strade limitrofe all’appartamento

Circostanza, quella dell’aver trasformato l’appartamento in una centrale dello spaccio, respinta dai due trentenni, così come quella di aver pagato parte dell’affitto in dosi di cocaina. 

Il proprietario dell’abitazione ha spiegato agli agenti di aver più volte provato a mandarli via senza però esserci riuscito. Stanco del continuo via vai di clienti che di giorno e di notte si presentavano alla porta dell’appartamento, dopo aver preso accordi telefonicamente o dopo aver bussato alla porta di casa o alle finestre. 

I due uomini, che hanno ammesso davanti al giudice di aver spacciato per strada qualche volta, hanno negato però i averlo fatto insieme. E i soldi trovati addosso a Chemki, sarebbero stati in parte guadagnati con l’attività di spaccio e in parte derivanti dal suo lavoro, poi terminato, di operaio agricolo. 

Autore

  • Redattrice di MaremmaOggi. Da bambina avevo un sogno, quello di soddisfare la mia curiosità. E l'ho realizzato facendo questo lavoro, quello della cronista, sulle pagine di MaremmaOggi Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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