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L’hockey perde un pezzo di storia, addio a Travison

Graziano Travison è stato tra i primi a giocare a hockey quando la pista era ai giardini Florida. Con lui la squadra, allenata da Ticciati, salì in serie A. I funerali
Una storica immagine del Follonica negli anni '60. Il cerchio indica Graziano Travison
Una storica immagine del Follonica negli anni ’60. Il cerchio indica Graziano Travison

FOLLONICA. Se ne va un pezzo di storia dell’hockey di Follonica.

Graziano Travison è deceduto ieri sera, martedì 26 novembre, nella sua casa di Follonica.

Aveva 84 anni ed era originario di Scarlino.

Gli albori dell’hockey

Il mondo dell’hockey ha così perso un altro dei sui “pezzi da novanta”, quelli cioè che fecero la storia di questo sport sotto la presidenza di Aldo Nicoletti ed Elvio Ticciati.

«Era una grande persona», dice uno dei suoi più vecchi amici Zeno Zacchini. Il dolore gli sale in gola, quello di chi ha perso un amico ed un forte legame che ancora aveva con quel passato di gioventù e grandi entusiasmi. Avevano giocato insieme nella Pro Follonica, lui e Graziano, in quel periodo che va dal 1956 al 1962 quando si giocava ancora alla pista dei giardini Florida. Proprio nel ’62 la squadra vinse il campionato italiano di serie B e, grazie al gol di Enrico Marchesini, conquistò la serie A. Dove c’era appunto anche Graziano Travison che giocava in difesa con Sergio Galati; i portieri erano Antonio Armeni e Tullio Lotti, gli attaccanti Angiolini, Bennati, Poccetti».

Erano i tempi anche di Alberto Allegri, Pietro Signori, Alfio Pellegrinetti, Dario Simonatti, Franco Monetti, Marcello Gavazzi, Luca Banti e Giampaolo Bennati. Ma anche di Carlo Bernardeschi e Oris Gabellieri. Una generazione che ha fatto la storia di questo sport nato quasi per scommessa ma che a Follonica ha trovato terreno fertile.

Un'altra immagine di quella storica squadra di hockey
Un’altra immagine di quella storica squadra di hockey

Cordovani: «Artefice della prima promozione in A»

Così lo ricorda il vice presidente onorario del Follonica Hockey, Andrea Cordovani.

«Con la scomparsa di Graziano Travison se ne va un altro pezzo importante della storia hockeystica follonichese. Cresciuto nelle fila della Pro Follonica era stato uno degli artefici della prima promozione degli azzurri in Serie A nel 1962. Centro col fiuto del gol faceva parte della squadra passata alla storia con una serie di atleti leggendari: Armeni, Galati, Poccetti, Angiolini, Marchesini, Gabellieri, Banti, Bennati, Lotti».

«Una formazione allenata dall’indimenticabile Elvio Ticciati che sotto la presidenza di Aldo Nicoletti fece sognare nelle partite del campionato cadetto che all’epoca si giocavano alla domenica pomeriggio alla mitica pista dei Pini».

«Graziano è stato uno dei pionieri tra gli hockeysti nati in riva al golfo, uno di quelli che con le sue reti incendiavano la famosa tribuna del Popolo, il luogo più incandescente del tifo follonichese. Nella stagione della promozione della Pro Follonica che si concluse con gli spareggi allo sferisterio di Bologna Travison mise a segno diverse marcature e anche una doppietta contro nella sfida contro l’Alessandria».

«Così quasi senza accorgersene l’hockey follonichese raggiunse il massimo traguardo e la città del golfo, all’annuncio, letteralmente esplose. Di hockey se ne parlava dappertutto. Nei caffè, nei negozi, per la strada, ovunque si incontrassero almeno due follonichesi si parlava di hockey e tutti erano orgogliosi di quel gruppo di ragazzi di Follonica che erano riusciti a portare il nome del loro paese tra le dieci migliori squadre d’Italia».

«Molti non sapevano forse nemmeno che cosa fosse il pattinaggio, moltissimi non distinguevano un bastone da hockey da uno da passeggio, ma parlavano, parlavano, parlavano quasi da spettatori volessero, in un certo senso, diventare protagonisti. Quella squadra è rimasta nel cuore di tutti. Che la terra ti sia lieve, Graziano».

I funerali di Graziano Travison

Domani, giovedì 28 novembre alle ore 10, si svolgeranno i funerali dell’ex giocatore di hockey.

La cerimonia si svolgerà nella chiesa di San Leopoldo dopodiché la salma sarà tumulata al cimitero della città. Solo pochissimi dei suoi vecchi compagni di squadra saranno presenti; la maggior parte di loro ha già giocato l’ultima partita.

Autore

  • Collaboratrice di MaremmaOggi. Il turismo e l'accoglienza sono nel dna familiare, ma scrivere è l'essenza di me stessa. La penna mi ha accompagnato in ogni fase e continua a farlo ovunque ce ne sia la possibilità. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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