BOCCHEGGIANO. Si usa per fare la pasta, i dolci e i biscotti, il castagnaccio e la “polenta dolce”, dove sostituisce la farina di mais. La farina di castagne, detta appunto anche “dolce”, è un prodotto povero che, per le popolazioni dell’alta Maremma e di altre zone pedemontane, ha rappresentato in passato l’unica materia prima della cucina. Oggi, che non è più destinata a soddisfare la fame, ma il gusto in tante appetitose ricette, non sempre facile da trovare di alta qualità.
Alla questa regina della tavola è dedicata l’ottava edizione della rassegna che premia le migliori farine di castagne prodotte in Italia, in programma a Boccheggiano, il 4 e il 5 marzo. «Negli ultimi decenni si è assistito a una continua diminuzione dell’uso di castagne e farina nell’alimentazione con conseguente progressivo abbandono dei castagneti», spiega Mario Cancelli storico presidente dell’associazione per la valorizzazione della castagna Alta Maremma, promotrice dell’evento.
Una rassegna evento per tutta la filiera
«La manifestazione che si tiene a Boccheggiano, nata come premio per le migliori sei farine presentate annualmente da oltre 60 produttori nazionali, è stata modificata negli anni e allargata a tutte le farine meritevoli di segnalazione per la loro elevata qualità. Questo proprio con l’obiettivo di aiutare i produttori a migliorarsi ulteriormente, stimolando la crescita di tutto il comparto e fornendo strumenti scientifici in aiuto alla filiera. Chi partecipa alla rassegna ha la possibilità di confrontarsi con le altre realtà e con le eccellenze valutate su base scientifica da un panel professionale di assaggiatori», continua Cancelli.
Insomma un modo promuovere il prodotto, invogliare consumatori e ristoratori a riscoprire l’uso moderno e infondere linfa vitale al settore. Favorendo al contempo il recupero e la cura del patrimonio castanicolo, essenziale non solo per la tutela del paesaggio, ma anche per la prevenzione dal dissesto idrogeologico del territorio».
Il programma
L’associazione per la valorizzazione della castagna dell’Alta Maremma, in questi anni ha portato il territorio alla ribalta nazionale, proprio con questa rassegna, che rappresenta un appuntamento fisso per tutta la filiera. Questo anche grazie alla presenza di tecnici e di esperti, ma anche amministratori locali che puntano sulla valorizzazione dei prodotti per far crescite i territori.
Sabato 4 marzo, al teatro comunale di Boccheggiano, a partire dalle 15, intervengono il sindaco di Montieri, Nicola Verruzzi, e il presidente dell’associazione Mario Cancelli. Seguno gli interventi di Marco Simiani, deputato Pd e primo firmatario di una proposta di legge per il comparto castanicolo; Liugi Vezzalini, coordinatore dell’associazione nazionale città del cstagno, Giorgio Maresi, della fondazione Edmund Mach San Michele all’Adige, che parlerà delle malattie del castagno; Luigi Lorenzini e Renzo Panzacchi, del consorzio Marrone biondo dell’Appennino bolognese, che terranno un intervento sulle tecniche di innesti; Mattia Squarzoni che spiegherà il ruolo delle selezionatrici ottiche per il miglioramento della qualità; infine Claudio Cantini, dell’istituto di bioeconomia del Cnr, che affronta proprio gli esiti di 8 anni di rassegna sulla produzione
Alle 17.30, è prevista la consegna degli attestati alle aziende che partecipano con le proprie farine.
Domenica 5, alle 10, Luigi Lorenzini e Renzo Panzacchi, conducono una dimostrazione pratica di innesto a doppio spacco inglese nel castagno.(per informazioni, Davide Martelli 3331387660).
Ristoranti e locali di Boccheggiano sono pronti ad accogliere i partecipanti con menù a base di castagna e farina di castagne.
