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Lavatrici rigenerate per le famiglie bisognose

Arriva anche a Grosseto il progetto solidale di rigenerazione degli elettrodomestici. Si tratta di “Utile”, il progetto realizzato dall’impresa bolognese Dismeco srl in collaborazione con Caritas diocesana e il sostegno del Comune
La presentazione del progetto nella sede della Diocesi. Da sinistra Alberto Delporto (Caritas), l'assessore al Sociale Maria Chiara Vazzano,il vescovo Giovani Roncari, Claudio Tedeschi, ad Dismeco srl, don Enzo Capitani (Caritas)
La presentazione del progetto nella sede della Diocesi. Da sinistra Alberto Delporto (Caritas), l’assessore al Sociale Maria Chiara Vazzano,il vescovo Giovani Roncari, Claudio Tedeschi, ad Dismeco srl, don Enzo Capitani (Caritas)

GROSSETO. Con l’arrivo nella mattina del 30 gennaio delle prime dieci lavatrici, parte anche a Grosseto “Utile”, il progetto solidale che l’azienda bolognese Dismeco porta avanti da tempo e di cui la cui la Caritas grossetana è la seconda in Toscana a beneficiarne,  dopo Montepulciano.

L’obiettivo è recuperare e rigenerare le lavatrici prelevate dalle stazioni ecologicheper poi consegnarle perfettamente funzionanti e rigenerate a persone che si trovano in condizioni di fragilità sociale ed economica, tramite, appunto, la Caritas.

“Utile” punta a coniugare l’economia verde e il welfare di comunità territoriale in maniera innovativa: si tratta di un’iniziativa unica a livello europeo che consente ai rifiuti Raee di avere un secondo ciclo di vita, con indubbie ricadute in termini di contrasto all’inquinamento. 

La nascita del progetto

«Il progetto nasce dalla lunga esperienza nel nostro settore – racconta Claudio Tedeschi, amministratore delegato di Dismeco srl- ovvero lo  smaltimento e il riciclo dei rifiuti tecnologici. Negli anni ci siamo resi conto che moltissime lavatrici venivano buttate solamente perché scarseggiando i pezzi di ricambio, ripararle era meno conveniente che comprarne di nuove. Tramite il nostro lavoro invece, la nostra azienda poteva disporre di ottime scorte di pezzi di ricambio con i quali moltissimi apparecchi potevano essere rimessi facilmente in funzione, anche perché in molti casi si trattava di sostituzioni molto semplici, come per esempio un oblò rotto. Cosi è nata l’iniziativa, coinvolgendo la municipalizzata multiservizi della nostra città, Bologna, poi il progetto è arrivato a Forlì e grazie a Caritas, con Montepulciano e Grosseto siamo arrivati anche in Toscana. In totale in un anno sono state consegnate già 250 lavatrici».

«Attualmente il progetto ha coinvolto le lavatrici – conclude Tedeschi – ma può essere replicato per molti altri elettrodomestici. Come azienda siamo disponibili a mettere a disposizione le nostre conoscenze, per le amministrazioni che volessero formare tecnici specializzati in questo tipo di riparazioni, a beneficio della comunità».

Il vescovo Roncari: «Iniziativa che fa riscoprire le virtù del recupero»

«Siamo davvero contenti di inserirci nel solco di altre realtà dove il progetto Utile ha già preso forma e si è concretizzato nella consegna di lavatrici rigenerate a famiglie in difficoltà economica – dice l’amministratore apostolico monsignor Giovanni Roncari – D’altra parte oggi nessuno di noi potrebbe fare a meno, per la sua vita quotidiana, di elettrodomestici come la lavatrice. Non sono più beni di lusso, ma sono entrati nella ordinarietà di tutte le famiglie. Naturalmente poter recuperare alcuni di questi elettrodomestici per renderli disponibili a famiglie che altrimenti avrebbero enormi difficoltà a far fronte alla spesa per un loro acquisto è un gesto che significa molto: per chi riceverà la lavatrice, ma anche per la comunità tutta. Ci aiuta, infatti, ad entrare sempre più nella logica del recupero e del riuso, che poi è la logica che i nostri nonni, ad esempio, conoscevano bene».

Don Enzo Capitani: «Progetti come questo possano ispirare altre imprese»

«Quando pensiamo alle povertà – osserva don Enzo Capitani – siamo abituati istintivamente a orientare la riflessione ai bisogni immediati: cibo, vestiti. È normale ed è giusto, ma la povertà ha molte altre sfaccettature di cui tenere conto se si vuole agire nell’ottica della giustizia sociale. Ad esempio, povertà è anche limitazione nell’uso di quegli elettrodomestici, che molti di noi danno per scontato che siano presenti in ogni casa: tv, lavatrice, aspirapolvere, solo per fare qualche esempio. La realtà si incarica sempre di dimostrarci che non è così scontato, anzi. Ci sono, nel civilissimo XXI secolo, ancora famiglie che vivono nel nostro stesso contesto, che devono centellinare anche il numero di docce, che non hanno in casa la lavatrice o sono costretti ad andare a quelle a gettone. Un progetto come questo, dunque, non solo aiuterà concretamente alcune famiglie, che Caritas accompagna, ma aiuta tutti noi ad aprire gli occhi e a rendersi conto che le disuguaglianze sono ancora molte e passano proprio dalla vita quotidiana. Grazie, dunque, a Dismeco, con l’auspicio che progetti come questo possano ispirare altre imprese ad adottare scelte che realizzano il Vangelo e realizzano la Costituzione, la quale sancisce la responsabilità sociale dell’impresa».

La consegna delle prime dieci lavatrici rigenerate
La consegna delle prime dieci lavatrici rigenerate

 

Soddisfazione dell’amministrazione comunale

«Il progetto Utile – dichiarano il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna e l’assessore al Sociale Maria Chiara Vazzano – rappresenta un bellissimo esempio di come la solidarietà e la sostenibilità possano essere messe insieme per rispondere concretamente ai bisogni delle famiglie in difficoltà. In questo senso, il recupero di elettrodomestici destinati altrimenti alla discarica, e la loro rigenerazione per essere messi a disposizione delle persone in difficoltà, è un gesto che ha un impatto profondo sia sul piano sociale che ambientale. È fondamentale promuovere queste pratiche virtuose per costruire una società più equa e sostenibile, dove la solidarietà tra cittadini e il rispetto per l’ambiente vanno di pari passo».

La realtà di Dismeco

Nata a Bologna nel 1977, Dismeco è stata la prima azienda in Italia a specializzarsi nello smaltimento e trattamento di rifiuti tecnologici (RAEE). Il punto cardine delle sue attività è ottenere il massimo recupero di materia prima dalle diverse tipologie di rifiuti hi-tech che vengono trattati, grazie all’uso di specifiche attrezzature all’avanguardia. Come azienda di smaltimento RAEE in Emilia-Romagna, l’impegno quotidiano di Dismeco è quello di adottare processi industriali volti a creare nuove opportunità e nuova occupazione all’interno del settore dell’ economia verde. Assieme alle attività più specificamente produttive, promuove infatti attività didattiche e collabora con enti pubblici e privati per lo sviluppo di progetti innovativi che puntino a diffondere la cultura del riciclo e della sostenibilità.

 

Autore

  • Collaboratore di MaremmaOggi. Ho una grande passione per il territorio e le sue potenzialità, con il giornalismo provo a raccontarlo al meglio. Mi interesso di storia e politica, ma sono esperto di tortelli Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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