PORTO SANTO STEFANO. La sua grande passione, fin da piccino, era stato il mare. E la vela. Una passione che aveva sempre coltivato, fin da piccino, quando aveva cominciato a veleggiare grazie agli insegnamenti della scuola di vela di Talamone.
Poi era arrivato il momento di decidere cosa fare da grande. E finito il liceo scientifico, Pietro Stipa era entrato all’Accademia Navale a Livorno, diventando poi ufficiale della Marina. Aveva scelto la sua strada, lasciandosi alle spalle anni e anni di regate sugli Optimist, combattute per la sua scuola di vela.
La tragedia in Sardegna
Era ancora notte fonda quando Pietro e la sua fidanzata Erika sono saliti sul gommone, a La Maddalena. Erano le 3 del mattino, quando il natante si è staccato dal porto per prendere il largo. Una fuga romantica in mezzo al mare, nel silenzio e nella pace assoluti.
Un silenzio che si è interrotto quando alle 4 del mattino il gommone è finito su alcuni scogli affioranti. Stipa è stato sbalzato via dal gommone, ha sbattuto la testa sugli scogli ed è finito in acqua. Erika è invece ricaduta sul gommone, ferendosi lievemente. Ha cominciato a urlare il nome di Pietro, a chiamarlo con tutta la voce che aveva. Ed è stata lei a dare immediatamente l’allarme. Quando i colleghi del 26enne ufficiale di Marina sono arrivati, per lui non c’era più nulla da fare.
Il lutto all’Argentario per il campione di vela
Pietro Stipa, prima di imbarcarsi sulla Vespucci, aveva frequentato l’Argentario e Orbetello, dove aveva una casa.
La notizia della sua morte ha lasciato senza fiato i suoi tanti amici, i ragazzi con cui aveva condiviso, alla scuola di vela di Talamone, il suo amore per il mare.
Anche Artemare club partecipa al lutto, abbrunando il suo vessillo nella sede del Corso antico di Porto Santo Stefano per la tragica scomparsa del giovane ufficiale della Marina Militare.
Nel 2019, da aspirante guardiamarina aveva partecipato alla 52esima “Las Anclas” Trophy – regata di classe “Snipe” organizzata dall’Accademia navale spagnola mettendo la prora davanti a tutti e aggiudicandosi la 3rd Naval Academies Race, competizione che aveva messo a confronto 7 equipaggi militari provenienti da altrettanti Paesi esteri, orgoglioso così di aver rappresentato con successo al meglio la Marina Militare Italiana in un contesto internazionale. Il comandante Daniele Busetto con profondo dolore saluta il giovane collega Pietro Stipa, che veleggia ormai nell’infinito azzurro del cielo.
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