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L’Amiata unita sotto al segno della birra

Nascono le 4 etichette dedicate ai comuni del versante grossetano, sono in arrivo le altre due per il versante senese. Con il nuovo birrificio sono tutte senza glutine
Birre Amiata, birre dell'azienda AdMeata, di jean Claude Zacchini che le ha dedicate ai comuni del monte
Jean Claude Zacchini e le sue prime 4 birre dedicate al versante grossetano: la Ciola, la Ciacciaia, la Lunaia e la Capercia

CASTEL DEL PIANO. Unire tutto il monte Amiata sotto il segno della birra.

Da una parte c’è la provincia di Siena, dall’altra quella di Grosseto. Nel mezzo, l’informatico di successo Jean Claude Zacchini che, tornato sulla montagna per coltivare diverse qualità di luppolo, ha recentemente iniziato a fare una birra che arriverà ad essere 100% made in Amiata.

Con le sue bollicine targate AdMeata, mira ad arricchire di sapori un luogo che con la sua storia e il suo futuro ha ancora molto da raccontare.

Con 4 etichette, intanto, ha riunito il versante grossetano. Ognuna rimanda con il nome, un motto o con una grafica, a uno dei quattro comuni della provincia che guarda il mare. Prossimamente, con il nuovo birrificio, arriveranno anche le altre due dedicate al versante senese. Arriverà anche la possibilità di fornire birra per conto terzi. «Se un cliente, un evento come un’azienda, vuole la sua birra dedicata, una volta trovata la ricetta saremo in gradi di farla con la sua etichetta», dice Zacchini.

Luppolo per la birra amiata
Luppolo

Mentre il sogno si sta realizzando seguendo i giusti gradini, prosegue la produzione della birra dedicata alle località dell’Amiata. Ancora a Grosseto arrivano pochi esemplari ma sulla montagna, vetta compresa, alla spina o in lattina, si trova già da qualche mese. Per i più lontani, le birre rimangono a disposizione sul sito dell’azienda AdMeata.

La birra dell’Amiata: le 4 etichette del grossetano

Ci sono tutti. Seggiano, Arcidosso, Santa Fiora e Castel del Piano. Ognuno dei 4 comuni ha la sua birra caratteristica. “Quattro caratteri diversi, figlie della stessa madre, la nostra terra” questo il motto che accompagna ogni etichetta. Ognuna prende il nome da come vengono chiamati gli abitanti del posto. Ecco le etichette:

  • La Lunaia (dedicata a Seggiano): la lattina nera si rifà al colore della birra che contiene e porta in grafica l’asino ingordo della novella. All’interno un prodotto fermentato a temperature più basse delle usuali, per renderlo più secco e pulito. Una birra con 9 malti diversi e note di caffè, cacao, frutta secca, caramello e castagne affumicate.
  • La Capercia (dedicata ad Arcidosso): nella grafica il boccale di birra riprende le forme della rocca aldobrandesca che domina il paese. All’interno una birra bionda, con diverse varietà di luppolo americane, molto fresca.
  • La Ciacciaia (dedicata a Santa Fiora): «A Santa Fiora. Chi la beve se ne innamora», sembra dire il Dante Alighieri ritratto sulla lattina. All’interno una bionda dalle note agrumate, con un delicato amaro finale.
  • La Ciola (dedicata a Castel del Piano): su questa lattina un cavallo, probabilmente uno del palio, beve la birra. Una bionda ispirata alla blance con note di coriandolo e agrumi. Un sentore di affumicato circonda un sapore pieno che rimanda direttamente a quello del malto d’orzo.

In arrivo quelle dell’area senese. «Devo dire che queste birre stanno incontrando una bella richiesta – dice Jean Claude – oltre al gusto c’è chi tiene a bere proprio quella dedicata al posto in cui vive. Visto le richieste appena possibile arriverà  anche una birra dedicata ad Abbadia San Salvatore e una a Piancastagnaio».

Birra AdMeata: 100% Amiata

Il nuovo birrificio di Zacchini è quasi realtà. Sfrutterà il suo luppolo, i suoi marron secchi e le altre materie prime del territorio. Ogni birrificio agricolo deve avere almeno il 51% della materia prima lavorata proveniente dal territorio, Zacchini questa percentuale l’ha già sorpassata da tempo. Manca poco al 100% ed è a quello che punta.

Visto che il birrificio avrà i pannelli solari, anche il sole sarà quello dell’Amiata. Mancherà solo il malto locale, sarebbe la ciliegina sulla torta che nessuno ha mai avuto ma Zacchini ha pensato anche a quello. «Il nuovo birrificio nascerà a Castel del Piano – dice Jean Claude – anche l’acqua è quella dell’Amiata. Il malto è italiano, è difficile averlo e produrlo qua ma abbiamo intenzione di dotarci, in futuro, di un maltificio dove produrlo e utilizzarlo così per la nostra birra».

Le birre raccolte nel contenitore
Le birre raccolte nel contenitore

Dal nuovo birrificio usciranno prodotti glutenfree. «Quello che ci caratterizzerà una volta entrati a regime rappresenta anche una sicurezza per il cliente – dice Zacchini – tutta la birra sarà glutenfree, ovvero senza glutine. E chissà che un domani non riusciremo a essere ancora più sostenibili, aggiungendo al fotovoltaico anche l’energia da teleriscaldamento».

Valorizzare il meglio della montagna

Zacchini è tornato sull’Amiata con l’idea di valorizzare quello che c’è. «Abbiamo un patrimonio immenso – racconta – l’Amiata può riscoprire i suoi sapori declinandoli in mille ricette. Come il mio marronsecco finisce nella birra, può finire in altri piatti e dare vita ad altri prodotti. A volte non ci accorgiamo della miniera d’oro sulla quale siamo seduti».

A volte basta solo iniziare a scavare. «Creare qualcosa di nuovo e di valore con qualcosa che c’è qua, questo è il mio obiettivo – conclude Zacchini – ho in cantiere anche di fare una grande festa del raccolto del luppolo che celebri questa nostra birra. Il luppolo si arrampica su delle corde che al momento della raccolta vengono tagliate e non è una mansione difficile raccoglierlo una volta che sono a terra. Potrebbe essere una festa per celebrare tutta la montagna».

Questa è solo un’altra idea ma chissà che non si trasformi, come le altre, in realtà.

Autore

  • Federico Catocci

    Nato a Grosseto, pare abbia scelto quasi da subito di fare l’astronauta, poi qualcosa deve essere cambiato. Pallino fisso, invece, è sempre rimasto quello della scrittura. In redazione mi hanno offerto una sedia che a volte assomiglia all’Apollo 11. Qui scrivo, e scopro. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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