Laguna, un consorzio per la gestione. Ma per salvarla i soldi non bastano Skip to content

Laguna, un consorzio per la gestione. Ma per salvarla i soldi non bastano

Nasce il Consorzio per la gestione della laguna. Ma gli interventi necessari per salvarla non si possono fare con 1 milione di euro all’anno. Ecco il quadro
I tanti contrasti della laguna di Orbetello: sopra due immagini della moria di pesci, sotto le alghe in superficie e dei meravigliosi fenicotteri rosa
I tanti contrasti della laguna di Orbetello: sopra due immagini della moria di pesci, sotto le alghe in superficie e dei meravigliosi fenicotteri rosa

ORBETELLO. La laguna di Orbetello è in emergenza continua. Qualche estate va meglio, altre, come questa del 2024, o quella del 2015, va peggio, ma ogni estate l’emergenza si ripropone. Perché il problema è strutturale e solo interventi importanti potranno impedire che anche nei prossimi mesi estivi ci si trovi di fronte alla stessa situazione.

Insomma, non basta sperare che faccia meno caldo o che soffi il maestrale.

La novità importante è la nascita del Consorzio di gestione della laguna. Il nome, dopo un emendamento di Marco Simiani, che fu il primo, nel 2022, a presentare la proposta di legge per la costituzione del Consorzio stesso, sarà “Parco ambientale per lo sviluppo sostenibile della laguna di Orbetello“. Perché qui, prima di tutto, di ambiente si parla.

Anche se a cascata a subirne le conseguenze è il turismo. Perché la laguna, che quando è in salute è meravigliosa, è una straordinaria attrazione. Ma può anche fare l’effetto opposto, quando capitano fenomeni come quelli di questa torrida estate. 

Il problema sono i fondi. Il testo approvato in Commissione ambiente della Camera prevede uno stanziamento di 1 milione di euro all’anno. Un altro milione, per la gestione dell’emergenza di quest’anno, con la speranza che venga riconfermato negli anni a venire, lo ha messo la Regione Toscana

La prima proposta di legge, poi sposata anche da Fabrizio Rossi per FdI, dai 5 Stelle (Fontana) e da Forza Italia (Battistoni), arrivando a un testo unico condiviso, prevedeva che il solo ministero stanziasse 3 milioni all’anno. Stanziamento poi ridotto di 2 terzi.

Laguna, servono almeno 5 milioni

Ma appena qualche giorno fa, all’inizio di agosto, il coordinatore del Comitato tecnico scientifico, Silvano Focardi, professore ordinario di Ecologia all’Università di Siena, ha scritto alla stessa commissione, stimando che per il riequilibrio del delicato ecosistema della laguna di Orbetello servano almeno 5 milioni di euro.

Perché la laguna adesso ha da gestire un’emergenza. Ma per impedire che questa emergenza torni ogni anno, servono interventi strutturali. Interventi che, nel 2017, mise nero su bianco il professor Claudio Lubello, associato di ingegneria sanitaria – ambientale alla facoltà di Ingegneria di Firenze. Interventi di escavo della laguna e dei canali che costano, ma che sono necessari.

E lo stesso Silvano Focardi, scrivendo alla commissione, chiede che la legge venga emendata per individuare aree per la movimentazione dei sedimenti risultanti dall’escavo dei fondali. Qualcosa di simile è già stato fatto per la laguna di Venezia, con il decreto infrastrutture del 2023.

In sostanza, i due studiosi indicano la strada per salvare la laguna.

Perché i fenomeni naturali, se non governati, si susseguono a cascata.

La natura fa il suo corso in modo, appunto, naturale. La terribile moria di pesci, siamo quasi a mille quintali di pesce raccolto, ha di fatto eliminato i predatori dalle acque della laguna. Per questo tenderanno a proliferare le larve di moscini e zanzare. Ricordate l’anno scorso? E, a seguire, ecco i ragni e le ragnatele, che con moscini e zanzare banchettano felici.

La laguna è coperta di ragni, un'immagine della tela
La laguna coperta di ragni nel 2023, un’immagine della tela @maremmaoggi

La nascita del Consorzio

Al di là del problema degli scarsi fondi, la nascita del Consorzio è un fatto positivo.

Per la prima volta arriva una vera e propria governance formata dal ministero dell’Ambiente, la Regione Toscana, la Provincia di Grosseto e i Comuni di Orbetello e Monte Argentario. E per la prima volta nella gestione c’è anche il ministero dell’Ambiente. Perché la laguna è un Sin (sito di bonifica di interesse nazionale), che dipende proprio dal ministero, composto da 64 ettari di area a terra (dove c’è la ex Sitoco) e dai 2700 ettari della laguna stessa.

Del resto la Sitoco non era una fabbrica di sugo di pomodoro. Ma una fabbrica chimica che produceva fertilizzanti granulari e scarti di lavorazione, quali acido nitrico ed acido solforico. Il processo produttivo di quest’ultimo prevedeva l’impiego di pirite, dal cui arrostimento si producevano come prodotti di scarto ceneri di pirite ricche di impurità come metalli pesanti (arsenico, piombo e cadmio).

Una veduta di Orbetello, della laguna e della ex Sitoco
Una veduta di Orbetello, della laguna e della ex Sitoco

Aperta all’inizio del ‘900 (1908, proprietà di Montecatini, Montedison e poi Federconsorzi) e chiusa nel 1991 è adesso di proprietà della società Laguna Azzurra che, un tempo, sognava di realizzarci un villaggio turistico. Dopo la bonifica ovviamente.

Bonifica che all’inizio era stata bloccata dalla Soprintendenza, che intendeva tutelare l’archeologia industriale. Fortuna ha voluto che poi il Tar abbia tolto i vincoli, accogliendo il ricorso della stessa società proprietaria. Anche se la bonifica non mai iniziata.

Per la bonifica erano anche stati stanziati, dal ministero, 30 milioni di euro. Poi ridotti a 28. Ma le difficoltà di progettazione e i ritardi hanno portato il ministero a spostare quei soldi altrove. E, al momento, non si parla di un nuovo stanziamento.

Il Consorzio e la gestione della laguna

Il Consorzio, quando da settembre con le ultime votazioni alla Camera e al Senato, avrà status giuridico, dovrà arrangiarsi con i soldi che ha. Basti pensare che, di quel milione, metà va per la gestione e il personale. Gli altri 500mila euro dovrebbero servire per le attività. Ma il solo smaltimento delle alghe, che sono pesanti perché al 95% composte da acqua, costa di più. Senza considerare che anche tutte le attrezzature, a partire dai barchini, iniziano ad essere obsolete.

Però, già che ci sia una gestione condivisa e ordinata, è un piccolo passo avanti. Poi, magari, si potranno cercare finanziamenti per progetti strutturali.

«Dopo quasi due anni di duro lavoro di tutte le colleghe e tutti i colleghi della Commissione ambiente – scrive il deputato Pd Marco Simiani -, il testo è finalmente pronto. Credo sia un evento storico per il nostro territorio, poiché avremo finalmente uno strumento specifico per la salvaguardia e lo sviluppo della laguna di Orbetello».

«Tuttavia, l’emendamento presentato oggi per l’aumento delle risorse a 3 milioni di euro non è stato approvato. Per ora, rimarrà un finanziamento strutturale di solo un milione di euro. Tuttavia, è stato votato all’unanimità un ordine del giorno, a mia prima firma, che impegna il Governo a trovare nuove risorse per gli investimenti sulla laguna di Orbetello».

«Finalmente – commenta Fabrizio Rossi, di Fratelli d’Italia – abbiamo raggiunto l’intesa sul testo definitivo. Testo approvato da parte di tutti i componenti della Commissione ambiente, di ogni schieramento politico, ai quali va il mio personale ringraziamento per il lavoro corale profuso. Abbiamo davvero dato una fortissima accelerazione affinché la legge sulla gestione della laguna orbetellana arrivi in porto. Previsto lo stanziamento di 1 milione annuo da parte del Mase per istituire il consorzio di gestione e farlo funzionare in maniera stabile, per sempre».

Il problema strutturale della laguna, una perla ambientale

La laguna di Orbetello è una zona umida di importanza internazionale con caratteristiche ambientali particolarmente adatte per lo svernamento, sosta e riproduzione di numerose specie dell’avifauna quali il cavaliere d’Italia, il fenicottero rosa, l’airone bianco maggiore, l’airone cinerino, il falco pescatore e non solo.

Insistono sull’area molti vincoli ambientali: Sic (Sito di interesse comunitario); Zps (Zona di protezione speciale ); Zona umida di interesse nazionale (Convenzione di Ramsar, 1977); Riserva naturale statale di popolamento animale, (Wwf Italia); Riserva naturale statale duna Feniglia.

La laguna di Orbetello (circa 27 km2) è costituita da due distinti specchi d’acqua (laguna di ponente e laguna di levante) separati tra loro da un tombolo la cui propaggine è collegata con il promontorio di Monte Argentario, mediante un ponte diga, che consente lo scambio d’acqua tra le due lagune.

Il sistema lagunare è separato dal mar Tirreno dal tombolo di Giannella a nord e quello di Feniglia a sud.

La comunicazione diretta con il mare avviene grazie al canale Ansedonia, per la laguna di levante, mentre la laguna di ponente, comunica direttamente con il mare per mezzo del canale Nassa, e, indirettamente, con il canale Fibbia, collegato con il tratto terminale del fiume Albegna.

L'uscita in mare del canale Ansedonia in questi giorni di emergenza
L’uscita in mare del canale Ansedonia in questi giorni di emergenza

La profondità media è circa 1 metro e le escursioni di marea non superano gli 0,4 metri, portando a un interscambio di appena il 2% del volume totale a ogni ciclo.

Gli scarsi scambi con le acque marine e una forte presenza di agenti nutrienti determina la proliferazione algale con distrofie più o meno gravi.

La mappa della laguna di Orbetello
La mappa della laguna di Orbetello

Infatti, in laguna, arrivano una notevole mole di inquinanti, in particolare azoto che arriva dall’agricoltura e il fosforo che deriva dal non perfetto funzionamento dei depuratori.

Inquinanti che sono, appunto, nutrienti per le alghe.

Alghe nella laguna di Orbetello
Alghe nella laguna di Orbetello

Quando fa caldo, come quest’estate, la scarsa profondità porta l’alga valonia a deperire e a decomporsi, portando all’anossia, cioè alla mancanza di ossigeno, con produzione di ammoniaca e del “puzzolente” idrogeno solforato che appesta di cattivo odore le zone attorno alla laguna stessa. Le stesse alghe, decomponendosi, vanno a posarsi sul fondo, diminuendo ulteriormente la profondità dell’acqua della laguna.

La moria dei pesci è dovuta soprattutto alla presenza di queste due sostanze prodotte dalla decomposizione delle alghe, insieme al caldo e, appunto, alla mancanza di ossigeno. 

Serve un maggior ricambio di acqua

Sono condizioni che, in assenza di interventi strutturali, rischiano di riproporsi ogni anno, nonostante nel periodo primaverile-estivo siano in funzione numerose idrovore.

Comprensibili, quindi, le critiche feroci rivolte al sindaco del Comune di Orbetello, ma per un intervento strutturale l’Amministrazione, da sola, ha sempre potuto fare poco. Servono fondi che vanno ben oltre il bilancio di Orbetello.

Ora arriva il Consorzio, che dovrà affrontare il problema in modo strutturale e definitivo. Magari trovando anche i soldi necessari.

Lo studio commissionato nel 2017, sono già passati 7 anni, al professor Claudio Lubello dell’Università di Firenze, andava proprio in questa direzione.

Il professore ipotizzava interventi per risolvere il problema una volta per tutte: escavazione della laguna stessa, almeno in alcune zone, escavazione degli attuali canali di collegamento con il mare, creazione di nuovi canali per l’interscambio di acqua con il mare aperto.

Stesse cose che ipotizza adesso il Comitato tecnico scientifico coordinato dal professor Silvano Focardi.

Interventi difficili da fare con 500mila euro all’anno.

A meno che il ministero non decida di finanziare progetti specifici, concordati con il nuovo comitato scientifico che nascerà insieme al Consorzio stesso.

Autore

  • Guido Fiorini

    Direttore di MaremmaOggi. Dopo 30 anni di carta stampata ho capito che il presente (e il futuro) è nel digitale. Credo in MaremmaOggi come strumento per dare informazione di qualità. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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