Il mercato diventa più piccolo, la parola agli ambulanti Skip to content

Il mercato diventa più piccolo, la parola agli ambulanti

Sarà ridotto il tradizionale spazio del giovedì, ma gli ambulanti già non fanno più gli affari di un tempo. Per qualcuno è colpa della pandemia, per altri dell’e-commerce. Ma c’è anche chi non la pensa così
Mercato nel parcheggio di Porta Corsica
Il mercato nel parcheggio di Porta Corsica

GROSSETO. Il mercato del giovedì è un pezzo di storico della cultura e della città. Tante sono le attività che fanno ancora affidamento su questo appuntamento, anche se il tempo non ha mancato di lasciare il segno: alcuni ambulanti, negli anni, hanno cessato l’attività per vari motivi, compreso quello della crisi dovuta alla pandemia.

I posti rimasti senza un titolare hanno creato alcuni “vuoti” nell’area del mercato, che spesso premia gli spazi dove c’è più concentrazione di banchi. Così è arrivata la richiesta delle associazioni di categoria di accorpare i posteggi per rendere l’area più omogenea e con meno aree vuote.

Il Comune di Grosseto ha detto sì. Così, dal 9 luglio la parte del mercato nel parcheggio di Porta Corsica sarà accorpata e l’area di fatto ridotta.

La parola agli ambulanti

Armando Lentino, Marcello Capicchi e Rossella del banco “Ghibli” sono contenti dell’iniziativa. «Vedere il mercato con i buchi è terribile e riunirlo ci pare un’ottima idea. Ci sono già diversi aspiranti ai posti vacanti. Dunque, se dopo le 8 del mattino non si presenta il titolare, lo spazio sarà ceduto a qualcun altro che ne ha fatto richiesta», dice Marcello.

«Gli aspiranti al posto al momento non bastano per riempire tutti i buchi – gli fa eco Rossella – molti tornano indietro all’altezza di Porta Corsica per via dei buchi che si vedono e credono che oltre non ci siano altri banchi. L’accorpamento dovrebbe risolvere questo problema».

Il lavoro nel tempo è diminuito

Il lavoro per i venditori è calato molto dopo il periodo della pandemia e non c’è ricambio generazionale tra gli ambulanti. Chi continua questa attività si è dato diverse risposte: c’è chi dà la colpa dell’aumento delle spese e chi sostiene che molti hanno imparato a fare acquisti online.

Altri, invece, pensano che la crisi sia legata al fatto che questo tipo di lavoro sia meno appetibile. «Molti hanno cambiato mestiere perché i profitti sono diminuiti – dice Armando – mentre altri sono andati in pensione, i figli non hanno rilevato l’azienda dei genitori e non c’è mercato per vendere l’attività».

L’e-commerce c’ha messo del suo

Il boom del commercio elettronico è un’altra delle ragioni delle difficoltà per gli ambulanti. «Gli e-commerce, grazie alla chiusura dettata dalla pandemia, hanno preso sempre più piede – dice Marcello – tanto che anche comprare gli stock sta diventando difficile. Poi, molte persone che avevano meno confidenza con gli acquisti on line si sono modernizzate e hanno iniziato a comprare sul web. Parlo anche della fascia d’età che è sempre stata più presente al mercato, ovvero chi ha dai 55 ai 65 anni».

Una cliente storica: «È calata la qualità»

Una fedelissima del mercato si è fatta un’idea diversa. Forse non è solo colpa dell’e-comemrce e del mancato ricambio generazionale. La donna infatti sostiene che il mercato non abbia più la fortuna di un tempo perché la qualità della merce si è abbassata. «Vengo al mercato da 50 anni e ho notato un calo di qualità. Anche per questo molte mie amiche non vengono più. Io continuo perché ho i miei banchi di fiducia e per fare una passeggiata».

Autore

  • Collaboratrice di MaremmaOggi. Amo le bollicine, rigorosamente in metodo classico; il gin e credo che ogni verità meriti di essere raccontata. Non bevo prosecco e non mi piacciono né i prepotenti né le ingiustizie. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

    Visualizza tutti gli articoli

Riproduzione riservata ©

Condividi su

Articoli correlati

Reset password

Enter your email address and we will send you a link to change your password.

Powered by Estatik