GROSSETO. Non si fermano le polemiche sulla scuola di via Monte Bianco, che dovrà essere demolita e ricostruita con un finanziamento sui fondi del Pnrr. In particolare dopo il video su Facebook, in cui il sindaco Vivarelli Colonna ha annunciato che i lavori saranno fatti senza trasferire alunni e personale.
Questa volta è Grosseto città aperta (Gac) a intervenire, con un lungo comunicato che racconta, scrive il consigliere Carlo De Martis, capogruppo del movimento politico, «la verità non detta dal sindaco».
«Dopo mesi di annunci e marce indietro, tra ipotesi di smembramento delle classi e di collocazione degli studenti nei container, Vivarelli Colonna ha deciso che gli studenti rimarranno dove sono per i tre anni lungo i quali si svolgeranno gli interventi edilizi. Un annuncio che ha riacuito le (comprensibili) ansie e preoccupazioni di genitori, studenti, insegnanti e dirigenti, che il sindaco ha cercato di parare lasciando intendere che a quella scelta fosse stato costretto da ritardi del Ministero», scrive De Martis.
De Martis: «le cose non stanno come ha detto il sindaco»
Ma secondo il consigliere di Gac, le cose sono assai diverse dalla narrazione del primo cittadino. «Acquisendo gli atti del progetto della nuova scuola abbiamo appreso che fin dal progetto originario, risalente al 3 febbraio 2022, dunque oltre un anno fa, era già previsto (e oltretutto individuata quale unica soluzione) che l’intervento di demolizione e ricostruzione sarebbe stato eseguito mantenendo l’intera attività scolastica in via Monte Bianco. Non solo: l’8 giugno 2022 il Comune ha trasmesso al Ministero una scheda con la quale tale soluzione veniva ribadita: “per consentire la continuità didattica altrimenti non possibile in quanto, questo Ente non ha la possibilità di ricollocare tutti i quasi 400 alunni attualmente presenti in altre strutture scolastiche”», spiega De Martis.
«Sorge spontanea la domanda: perché di questa decisione non sono stati immediatamente informati l’Ufficio scolastico provinciale, la dirigente, i docenti, il personale amministrativo e, soprattutto, le famiglie e gli studenti? Forse perché poteva apparire una scelta impopolare? È allora per questo che si è preferito rincorrere per mesi in modo schizofrenico le più disparate ipotesi, da quella assurda dello smembramento delle classi, all’alternativa dei container (poi arenatesi perché ritenuta troppo onerosa dall’amministrazione comunale, o almeno da una parte della maggioranza). Il tutto inframezzato dalla ricerca affannosa di un immobile da prendere in affitto o acquistare attraverso la pubblicazione di un avviso pubblico a ridosso della fine dell’anno?», chiede il capogruppo di Gac.
Troppe incertezze sui lavori e pochi bambini iscritti. Il danno è fatto
Seguono altre domande: «Se, dopo aver originariamente previsto il mantenimento dell’attività didattica in loco durante i lavori, si sono cercate opzioni alternative, questo significa che la stessa Amministrazione comunale non è poi così convinta di questa soluzione, che pure il sindaco ha sbandierato come ottimale nel video del 9 febbraio?
Noi crediamo che il primo dovere di un amministratore pubblico sia quello della verità, insieme al rispetto per l’intelligenza dei propri cittadini. E siamo certi che se le problematicità di questo intervento fossero state illustrate per tempo e con la necessaria trasparenza, sindaco e assessori si sarebbero risparmiati tante polemiche. E le famiglie sarebbero state più serene nel confermare l’iscrizione dei propri figli.
A questo punto il danno è fatto. Le iscrizioni alla scuola di via Monte Bianco sono crollate, molte classi non potranno formarsi e, va da sé, a farne le spese saranno anche i docenti “perdenti posto”», continua De Martis.
Ma il danno più grande probabilmente è quello che tocca il rapporto fiduciario che deve sempre esserci, al di là dei colori politici, tra i cittadini e coloro che sono chiamati ad amministrare una comunità. Un rapporto fiduciario che questa vicenda ha inevitabilmente incrinato. E certo non aiutano le dichiarazioni rese alla stampa dall’assessore ai lavori pubblici Ginanneschi il quale ha bollato come “caciara” le preoccupazioni che intorno alla vicenda sono state espresse da più parti».
Le risposte nella seduta congiunta della III e IV commissione consiliare
Le spiegazioni e le risposte, se ci saranno, sono rimandate a domani, venerdì 17. Su richiesta del consigliere Giacomo Gori (M5S), alle 10, in municipio, sono convocate in seduta congiunta e aperta la III e IV commissione consiliare, «per provare finalmente a portare un po’ di chiarezza sulla situazione e sul futuro della scuola. Ci auguriamo che sia l’occasione per chiudere la stagione degli annunci e ricominciare a parlare di cose concrete», conclude De Martis.
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