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La sfida delle Colline della Pia: il turismo oltre il mare

Il Biodistretto Colline della Pia nasce fra 3 Comuni e aziende della zona. Baiguini: «L’agricoltura può essere sexy». Si punta su bike e prodotti tipici
Il Castel di Pietra, il paesaggio delle Colline della Pia e il presidente del biodistretto, Adriano Baiguini
Il Castel di Pietra, il paesaggio delle Colline della Pia e il presidente del biodistretto, Adriano Baiguini

GAVORRANO. Le Colline della Pia lanciano la sfida. Perché oltre la costa e il mare c’è un potenziale enorme. In chiave economica e turistica, anche perché le due cose vanno a braccetto. La terra meravigliosa, e generosa, della Maremma, può esser vista anche in fasce verticali, legate fra loro, ma anche tanto diverse.

C’è la fascia costiera che, in gran parte, vive di turismo estivo, grazie ad un mare meraviglioso. C’è il monte Amiata, con le peculiarità tipiche di un’economia montana.

La fascia centrale, collinare, verde, capace di regalare panorami fantastici, ha nell’agricoltura il proprio traino economico. Il turismo, legato soprattutto agli sport outdoor e alle produzioni tipiche, ci si sta affacciando. Ma l’accoglienza è quasi interamente costituita da agriturismi ed è forse la zona dove ci sono i maggiori margini di crescita.

Lo sanno bene le aziende, e i Comuni, che hanno costituito il Distretto Biologico Colline della Pia. E non è un caso che, fra le aziende aderenti, ce ne siano alcune espressione di colossi nazionali e internazionali come Zonin, Monini, anche Alce Nero, marchio di prodotti biologici.

Pia de’ Tolomei, il castello di Pietra e la storia cantata da Dante

La sede è nel centro civico di Casteani, baricentro geografico fra i territori di Gavorrano, Massa Marittima e Roccastrada. Un’area che affonda le proprie radici nella storia. A due passi c’è Castel di Pietra, risalente all’anno mille.

Dal XIII secolo fu posseduto dai Pannocchieschi, una famiglia nobile di Volterra, forse di origine longobarda.

Negli anni in cui i Pannocchieschi avevano il controllo del luogo, il castello fu lo scenario della scomparsa, nella rupe detta Salto della Contessa, di Pia de’ Tolomei, prima moglie di Nello Pannocchieschi, il quale convolò a nuove nozze con Margherita Aldobrandeschi. Questa ricostruzione, a metà fra storia e leggenda, basata sul canto V del Purgatorio dantesco e messa in circolazione pochi anni dopo la scrittura della Commedia, ha conferito la denominazione di Salto della Contessa alla rupe su cui sorge la fortificazione.

«Ricorditi di me, che son la Pia; Siena mi fé, disfecemi Maremma» questo il versetto di Dante, ricordato anche in una lapide su un muro del castello.

Pia, che con linguaggio familiare ha l’articolo “la Pia”, ha bisogno che Dante preghi per lei, perché sa che nessuno della sua famiglia lo farebbe: lo chiede per accelerare la sua salita verso il paradiso

Tutto questo regala alla zona un fascino unico, anche se, va detto, il Castello avrebbe bisogno di essere reso più fruibile per i turisti

Alcune immagini di Castel di Pietra

Come raggiungere Castel di Pietra

La scommessa del Biodistretto Colline della Pia

Adriano Baiguini, presidente del Biodistretto Colline della Pia, dalla new economy ha scelto la old economy, da una specializzazione informatica nel mondo del credito, a Milano, ha scelto le dolci colline di Tatti e l’agricoltura. Ristrutturato un vecchio podere di famiglia, ha creato la Tenuta Il Sassone dove produce olio e vino, ha un agriturismo, fa anche ristorazione. Una rivoluzione economica, la sua, ma soprattutto una vita tutta nuova

Va detto: fra svegliarsi nella nebbia e la pioggia uggiosa di Milano e aprire le finestre e vedere la campagna maremmana e l’arcipelago sullo sfondo, un po’ di differenza c’è. E Adriano Baiguini è il primo a credere nelle potenzialità delle Colline della Pia, trainate dall’agricoltura, ma pronte ad aprirsi a un turismo sempre più ricercato.

Al quale la Maremma deve imparare a credere, facendo sistema. Siamo in un ritardo pazzesco, ma qua e là sul territorio esempi virtuosi ci sono.

Non è un caso che su Google, dove ormai la maggior parte dei viaggiatori italiani e stranieri pianifica le vacanze, accanto al termine Maremma e turismo si cerchino con più frequenza altre parole come ambiente, outdoor, bike, anche prodotti tipici.

Baiguini: «La civiltà è iniziata con l’agricoltura»

«Non siamo proprietari della terra, ma custodi della proprietà – dice Adriano Baiguini -. Dai tempi della mezzaluna fertile (regione storica del Medio Oriente. Nell’antichità si estendeva all’incirca sugli attuali stati di Egitto, Israele, Palestina, Giordania, Libano, Siria, Turchia, Iraq, Kuwait, Iran e Arabia Saudita, ndr) l’uomo è passato da essere solo cacciatore a essere stanziale, per coltivare la terra. E anche oggi se ci sono i paesaggi meravigliosi, in Maremma, è perché ci sono persone che la terra la lavorano, che curano i poderi, ne disegnano i confini».

Del resto uno dei più grandi giornalisti di sempre, il fucecchiese Indro Montanelli, scriveva: «In Toscana non si capisce se a dipingere sono i pittori o gli agricoltori».

Le sfide da vincere: l’acqua e il turismo. «L’agricoltura deve diventare sexy»

Le grandi sfide da vincere, per il Biodistretto, ma anche per altre zone analoghe della Maremma, sono quelle dell’acqua e del nuovo turismo. Ma prima di tutto l’agricoltura deve tornare ad essere un mestiere interessante ed attrattivo per i giovani.

«L’agricoltura deve diventare sexy» dice Baiguini.

«Fare agricoltura non è solo faticoso. L’immagine del contadino con la zappa fa parte di antichi retaggi. La manodopera serve, ma serve sempre meno. Adesso abbiamo bisogno di ingegneri e tecnici, anche di informatici. L’agricoltura sta cambiando profondamente».

«Ora in agricoltura servono banche dati, gps, satelliti, droni, lettori ottici, anche la robotica. Serve la scienza. E del resto la ricerca scientifica in agricoltura risale a quando in Francia, i frati, mappavano il territorio per la produzione del vino. Adesso stiamo facendo passi da gigante».

Anche il problema dell’approvvigionamento di acqua è decisivo, ma anche qui la tecnologia aiuta. «L’acqua serve. Quante guerre sono state fatte nel passato, e in parte anche di recente, per l’acqua? Eppure la tecnologia per il dosaggio esatto dell’acqua nelle colture è un aiuto al minor consumo».

«Quindi la formazione deve guardare alla tecnologia, offrendo nuove prospettive di sviluppo alle nuove generazioni».

Dietro la costa c’è di più. Il potenziale delle colline maremmane

I turisti vengono in Maremma soprattutto per fiondarsi al mare. Ma i territori alle spalle del mare, sulle colline, sono meravigliose. E hanno tutto per diventare attrattive.

«Viviamo in in un territorio stupendo. Ma avevamo bisogno di creare un’identità territoriale che non c’era. Da qui nasce il progetto del Biodistretto delle Colline della Pia».

Il Biodistretto è uno dei 7 in Toscana, in Maremma c’è anche il “Maremma Toscana, gli altri sono Val di Cecina, Fiesole, Calenzano, Montalbano e Chianti.

Riconosciuto l’8 febbraio 2024 e successivamente iscritto con decreto il 19 marzo al Registro nazionale dei Distretti biologici, il “Colline delle Pia” nasce dall’esperienza maturata dall’associazione del Biodistretto “Le colline della Pia”, di soggetti pubblici e privati, nata nel 2020 per stimolare gli agricoltori a convertire le loro aziende al biologico.

Comprende i Comuni di Gavorrano, Massa Marittima e Roccastrada e una serie di aziende:

  • Azienda Agricola Ampeleia
  • Azienda Agricola Campopiano
  • Azienda Agricola I Campetti
  • Azienda Agricola Girasasso
  • Azienda Agricola Maremmalta
  • Azienda Agricola Muralia
  • Azienda Agricola Turini
  • Azienda Agricola Selvello
  • Castello di Roscianum
  • Convento di Montepozzali
  • Podere Cigli
  • Rocca di Montemassi
  • Tenuta Casteani
  • Tenuta Il Fontino
  • Tenuta Il Sassone
  • Tenimenti in Toscana
  • Sequerciani
Panorama dalle Colline della Pia
Panorama dalle Colline della Pia

Un turismo diverso, a partire dalla bicicletta

Le terrazze naturali delle Colline della Pia offrono panorami mozzafiato. E i percorsi in mezzo al verde sono l’ideale per chi ama la bicicletta, dalla semplice passeggiata, all’escursione in e-bike, fino ai percorsi più impegnativi per chi va solo di muscoli.

Di recente il Biodistretto, insieme all’Asd Amici due ruote di Gavorrano, ha organizzato il BioBike Tour, al quale si sono iscritti 173 ciclisti. È già in preparazione l’edizione dell’anno prossimo.

«Dai 130 iscritti del primo anno siamo saliti a 173 – dice Baiguini -. È solo un primo esempio di quello che in questa zona si può fare, coordinando il nostro lavoro con le aziende per l’accoglienza».

In collaborazione con Google, peraltro, sono stati mappati i percorsi, così da renderli più facilmente fruibili con le app dedicate al cicloturismo.

«Ci sono vari circuiti in Maremma per chi ama la bike. L’obiettivo è metterli tutti in rete. Le cose si possono fare, basta crederci ed avere la giusta pazienza».

 

Autore

  • Direttore di MaremmaOggi. Dopo 30 anni di carta stampata ho capito che il presente (e il futuro) è nel digitale. Credo in MaremmaOggi come strumento per dare informazione di qualità. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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