CASTIGLIONE DELLA PESCAIA. Per gli amici era semplicemente Checco. Girava il mondo, tifava Livorno. Era un “cerbero”, un aviere che aveva lavorato alla base radar di Poggio Ballone e che era stato in missione all’estero, dal Libano al Kosovo. Morto a 46 anni, il 17 febbraio 2016.
Martedì 28 marzo, durante i festeggiamenti per il centenario dell’Aeronautica, a Poggio Ballone, sede di uno dei più importanti radar della Nato per la sorveglianza dello spazio aereo nell’ambito della difesa nazionale, la vecchia sala di controllo è stata intitolata al militare morto pochi anni fa.
Il ricordo di un amico sincero
Ad accogliere i visitatori alla base radar di Poggio Ballone è stato il capitano Giacomo Stefanelli, che da un anno e mezzo comanda la Squadriglia Radar remota insieme a tutti i militari che sono di stanza sul poggio accanto al borgo di Tirli.
L’open day a Poggio Ballone è stato vissuto soprattutto con un forte sentimento umano, oltreché militare; qui infatti c’è una storia che travalica il tempo, fatta di amicizia, stima e un profondo spirito di corpo.
Era il 2016 quando Francesco Checco Rosito, 46 anni di Livorno, morì due anni dopo la diagnosi, terribile, di leucemia. Sospetta intossicazione da “metalli pesanti”, a cui rimase esposto durante le sue missioni all’estero.
In realtà la stampa, l’Osservatorio militare e perfino i medici del San Raffaele di Milano parlarono di lui come la 327esima vittima da esposizione all’uranio impoverito. Checco (come lo chiamavano a Poggio Ballone dove prestava servizio come maresciallo) era uno di loro, dei Cerberi, come si sono definiti quegli avieri che oggi si sono riuniti anche per ricordare il loro collega; a dimostrazione di questo hanno deciso di intitolargli la vecchia sala controllo che da oggi sarà una sala multimediale con un piccolo museo sull’attività dell’aeronautica a Poggio Ballone.
Il ricordo commosso di Checco
Tanta sincera commozione, perché oltre che un professionista, Checco era uno che amava vivere e che in Maremma aveva trovato amici veri.
«Questa dedica al maresciallo Rosito – spiega il capitano Stefanelli – è stata fatta in maniera spontanea e sentita da tutti e ne siamo particolarmente toccati perché da adesso in poi il suo nome risuonerà all’infinito grazie a tutti coloro che vorranno venire a visitare il museo e il centro radar, oppure a partecipare alle iniziative che organizzeremo in futuro».
Nuova vita quindi sui 631 metri di Poggio Ballone, che domina il mare e le pianure nel silenzio del ricordo e nella visione del futuro.
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Collaboratrice di MaremmaOggi. Il turismo e l'accoglienza sono nel dna familiare, ma scrivere è l'essenza di me stessa. La penna mi ha accompagnato in ogni fase e continua a farlo ovunque ce ne sia la possibilità. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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