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La rotatoria intitolata al sindacalista dei minatori

La città rende omaggio a Stenello Balloni: salvò 42 operai dal licenziamento. È stato una figura centrale della battaglia per migliorare le condizioni dei minatori
la famiglia di Stenello Balloni
La famiglia di Stenello Balloni

GROSSETO. Si è svolta venerdì 29 giugno la cerimonia d’intitolazione della rotonda di via Senese, alla memoria di Stenello Balloni, storico sindacalista maremmano, vicino alla causa dei minatori, scomparso nel 1952.

L’omaggio della città al sindacalista

Con una partecipata cerimonia, la città ha reso omaggio a questa grande figura, protagonista di una stagione fondamentale della storia del territorio. A fare i saluti istituzionali l’onorevole Fabrizio Rossi, il presidente della Provincia Francesco Limatola e l’assessore al turismo del Comune di Gavorrano Francesca Mondei. Sono poi intervenuti la segreteria generale della Cisl di Grosseto Katiuscia Biliotti, il presidente della cooperativa Balloni Sergio Giovannini, la giornalista Giuseppina Scotti, don Franco Cencioni che conosceva molto bene Balloni e di quel periodo storico ne è stato testimone, facendo un bellissimo intervento dove ha ripercorso quella stagione.

La lotta di Stenello contro i licenziamenti

Molto emozionanti gli interventi dei familiari, Franco Balloni, nipote di Stenello, ha recitato una poesia composta da lui in onore dello zio. La figlia Carla Balloni, profondamente commossa, è intervenuta ricordando la grande umanità e bontà del padre scomparso quando lei era ancora bambina, a causa di un incidente stradale, proprio mentre si stava recando a Massa Marittima per scongiurare il licenziamento di 42 persone.

Stenello Balloni

«Di lui ricordo i racconti che mi faceva mia nonna – racconta Gianluca Frassinetti, nipote di Balloni- purtroppo sono nato molti anni dopo la sua morte e non ho potuto conoscerlo. Quando passavo il tempo con mia nonna, le storie su mio nonno erano una delle cose più belle di qui momenti. Nel tempo poi ho ricostruito e approfondito meglio  l’importanza storica di questa figura, attraverso le numerose lettere custodite dalla mia famiglia. Tra le molte giunte alla morte di mio nonno, mi ha colpito molto una lettera scritta dai minatori dell’Isola del Giglio, dove si scusavano e  rammaricavano di non poter partecipare ai funerali, poiché nello stesso giorno era scomparso anche un loro compagno».

La vita di Stenello Balloni

 Stenello nasce il 5 gennaio 1914 a Gavorrano, sede di importanti miniere, minatore lui stesso presso la società Montecatini, aveva ben provato la dura vita di chi si trova a lavorare per tante ore sotto terra. Completò gli studi presso il seminario vescovile di Grosseto. Tornato dalla guerra, si dedico fin da subito all’impegno sindacale, ora che i sindacati erano tornati liberi dopo la repressione del ventennio fascista. 

Il suo ufficio era frequentatissimo, per la serietà e la correttezza che lo contraddistinguevano e suo merito fu, anche quello di aver fatto sorgere in città i liberi sindacati, per cui, sia i lavoratori cristiani prima e gli stessi comunisti, poi, gli rinnovarono sempre le loro espressioni di solidarietà e stima e così gli fu possibile far affermare il nuovo movimento operaio e cominciò a presiedere e dirigere l’Ufficio Provinciale dei liberi sindacalisti Cisi e i congressi sindacali della LCgil e della Cisl, di cui fu tra i delegati al congresso costituente.

Fu membro esecutivo della camera del lavoro di Grosseto e  Segretario Provinciale della Cisl, dal 1948 (quando ancora si chiamava LCGIL)  fino all’anno della sua morte (1952 ). Aveva di fronte a se una carriera politica nella democrazia cristiana, stroncata, purtroppo, dalla sua prematura scomparsa, avvenuta la notte tra l’1 e il 2 settembre a seguito delle complicazioni di un intervento avuto a seguito di un incidente stradale.

I funerali si svolsero a Gavorrano, suo paese natale, ma prima ancora nel duomo di Grosseto, nella cui piazza antistante, i giornali dell’epoca indicano la presenza di più di 4000 persone, a dimostrazione della stima e dell’affetto che aveva comunicato a tutti coloro che l’avevano conosciuto. I famosi scrittori Luciano Bianciardi e Carlo Cassola nel libro: ”I Minatori della Maremma”, lo ricordano quale figura centrale e determinante per migliorare le condizioni di lavoro e di vita dei minatori. Dopo la sua morte, nel 1962, nacque in città la carovana di facchinaggio, oggi coop Stenello Balloni, che portando il suo nome ha mantenuto il suo ricordo a testimonianza di quale considerazione era stato capace di creare intorno a sé. Nel 2000, in occasione del 50° Anniversario della fondazione, la CISL ha voluto ricordare il fondatore della sezione di Grosseto, insieme alla moglie Enza.

Autore

  • Giovanni Poggiaroni

    Collaboratore di MaremmaOggi. Ho una grande passione per il territorio e le sue potenzialità, con il giornalismo provo a raccontarlo al meglio. Mi interesso di storia e politica, ma sono esperto di tortelli Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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