CASTIGLIONE DELLA PESCAIA. È uomo che si è fatto da sé. Si dice spesso delle persone che raggiungono il successo con il lavoro e la determinazione. Un modo di dire che calza a pennello con la storia del castiglionese Paolo Nesi, che in trent’anni è diventato un imprenditore affermato soprattutto nelle Filippine, chef, sommelier e insegnante.
Ha aperto una trentina di ristornati con l’Opera Group, un marchio conosciutissimo dalle Figi alla Nuova Guinea, ma anche in Thailandia e Laos. La base però rimane però a Manila.
Una carriera incredibile per un ragazzo partito giovanissimo “all’avventura”, e che, grazie alla passione e alla forza di volontà, ha raggiunto vette incredibili. Tanto che nel 2016 il Presidente della Repubblica lo ha insignito del titolo di Cavaliere del lavoro.
Oggi Paolo (che all’anagrafe si chiama Luciano), amico di tante personalità politiche (Imelda Marcos ha inaugurato alcuni suoi ristoranti, il figlio e attuale presidente, Ferdinand junior), ma anche imprenditori e sportivi. Sposato con Sirpa Jarvaenpaa funzionario dell’Onu, il suo grande indiscusso, ha una figlia, Angelica, 30 anni.
30 anni all’estero con il cuore a Castiglione
Oggi, Paolo è un signore di 57 anni che vuole godersi la vita e che appena può torna nella sua Castiglione della Pescaia, per vedere i familiari e stare con gli amici di un tempo. «Ho girato il mondo, ma un posto bello come il paesello non si trova facilmente», dice.
Paolo fin da ragazzo era un “ribelle”, ma sempre con il sorriso sulle labbra, fin da quando giocava a baseball nel Jolly Roger. Ora, invece, quando può si dedica al golf – «ma solo per fare lunghe passeggiate, ho un handicap pessimo», spiega.
Sentirlo raccontare la sua vita è come entrare in un romanzo.
La vita come un romanzo
Come sempre le cose accadono quasi per caso. «A un certo punto della mia vita ho deciso che era ora di cambiare aria. Castiglione, specialmente d’inverno, mi stava stretta. E così sono andato in Danimarca, da un cugino. da ragazzo avevo lavorato in alcune pizzerie, da Giacomino sul lungomare e da “Piera e Pelè”, storico pub, ritrovo per generazioni di ragazzi, poi da Bernardo a Punta Ala.
Non è stato facile all’inizio, perché senza soldi mi dovevo arrangiare, dormire su qualche panchina alla stazione. Non potrò mai scordare come ho trovato il primo lavoro: avevo visto una fila lunghissima in una pizzeria gestita da un italiano. Proposi al titolare di lavorare gratis per due settimane e che lo avrei fatto guadagnare. Nel giro di tre giorni mi assunse. Posso dire che è partito tutto da lì».
Il viaggio oltre oceano
La svolta della vita di Paolo Nesi avviene agli inizi degli anni Novanta, anche qui per una serie coincidenze. «In Danimarca faceva troppo freddo – racconta – così decisi di andare in Australia dove mi aspettava un amico. C’era da fare uno scalo a Bangkok e qui incontrai Rossano Gennari, anche lui di Castiglione.
Che dire? in Australia non ci sono mai arrivato e con Rossano, un amico fraterno e compagno insostituibile (scomparso nel 2022) già proprietario dell’Opera di Bangkok, aprimmo un locale in Laos. È partito tutto così».
Anche perché quell’idea ebbe successo, rilevando altre attività e allargandosi sempre di più, diventando un marchio conosciutissimo nel sud est asiatico. La cucina italiana piacque subito ai filippini, che apprezzavano la qualità e i gusti occidentali, e Paolo Nesi capì che aveva aperto una strada. In quegli anni poi arrivò l’amore. «Si – dice – vedevo quella ragazza finlandese sempre la sera davanti al mio ristorante nella piazza principale, e all’epoca in Laos si andava soprattutto a piedi e in motorino, le macchine erano davvero poche. Con la mia insistenza alla fine accettò l’invito a cena ed è stata la mia fortuna: Sirpa è il mio amore della vita, e nostra figlia Angelica è stata una benedizione».
Gli studi
Negli anni Paolo Nesi ha studiato presso la Cornell University frequentando l’Hotel & Restaurant Management, nello stato di New York. «Se c’è una cosa che gli americani sanno fare benissimo sono gli affari» – dice. «E la mia curiosità è sempre stata il motore che mi ha portato ad andare avanti, come imparare le lingue – ma sempre in dialetto maremmano però».
La scuola di sommelier
«Un anno ero a Roma e accompagnavo mia moglie che stava lavorando per la FAO – ricorda Paolo – e decisi di iscrivermi al corso di sommelier. Beh sono diventato insegnante, e la soddisfazione più grande è proprio poter aiutare tanti ragazzi a imparare a confrontarsi e capire che il Mondo è vasto. Così come fare lo chef è stato per necessità quando è venuto a mancare il suo socio e amico fraterno Moreno, da vero autodidatta. Dall’improvvisazione nascono molte buone idee, e quando vado a riproporle magari cambio qualcosa».
Il Cavalierato della Repubblica
«Nel 2016 organizzammo una serata di beneficienza e nell’occasione decidemmo di aiutare la popolazione di Amatrice, colpita dal terremoto – racconta Nesi – in genere era sempre stata una festa per personalità, a cui presenziavano Ministri e politici locali. Un vero happening. In quell’occasione riuscimmo a raccogliere 30 mila euro, ci fu anche un collegamento via Skipe con il sindaco di Amatrice Sandro Pirozzi, quasi incredulo. Poi è arrivato il cavalierato, a dir poco inatteso e molto gratificante per me e soprattutto per i genitori».
La vita a Manila e nel sud est asiatico. L’import di prodotti
«Quando abbiamo iniziato – spiega Nesi – era una scoperta continua, in un paese come le Filippine in un certo senso europeo, visto la dominazione spagnola per 300 anni. Ma ho avuto un motto che mi segue d a sempre e che ho scritto su un’insegna del mio ristorante: “Qui non serviamo nulla che non piace a mia mamma”. Abbiamo insistito con la nostra cucina, non certo ricercata ma come quella di casa, e soprattutto allacciando rapporti per importare prodotti di qualità, dalla carne chianina con Dario Cecchini all’olio d’oliva o alla mozzarella di bufala, che è diventata insieme alla burrata un cibo molto apprezzato».
«Ma anche i tartufi, o il cinghiale che facciamo con la ricetta classica, in umido con le olive. Per non parlare del vino: purtroppo sono arrivati per primi i francesi, io collaboro con il grande chef Alain Ducasse e organizziamo molti eventi, ma scalzarli è dura. Noi però non molliamo. Il mio stile di vita è basato sulla famiglia: con me ci sono ancora persone assunte all’inizio, e che ora sono diventati nonni. Se ho fatto strada lo devo appunto all’attaccamento alla famiglia e ai valori».
I cibi preferiti di Paolo Nesi
Ma Paolo cosa mangia? «La pasta rimane il piatto preferito, specialmente aglio, olio ma con la burrata. Lo so è atipica ma che ci posso fare».
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Giornalista di MaremmaOggi. Ho iniziato a scrivere a 17 anni in un quotidiano. E da allora non mi sono mai fermato, collaborando con molte testate: sport, cronaca, politica, l’importante è esagerare! Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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