GROSSETO. Dedizione e cura per il malato, su questo si basa l’associazione La Farfalla Odv. Una cura che è un percorso per tutte le fasi della malattia, non solo quella terminale, un percorso che sostiene psicologicamente e fisicamente le persone che ne hanno bisogno. L’associazione è un balsamo per il cuore e il corpo di chi è in oncologia e di chi soffre di neuropatie.
«In famiglia ho avuto diversi casi di tumore e 3 lutti a causa della malattia, per questo ho dato vita a La Farfalla – dice Roberto Martinelli, presidente dell’associazione – Tutti insieme possiamo fare la differenza e aiutare le persone, non solo i pazienti oncologici, ma tutti i malati. Le cure palliative servono per tutte le fasi delle malattie, non solo quella finale».
L’associazione offre diversi servizi per sostenere i pazienti e i loro familiari, ma anche per chi subisce un lutto. Sostanzialmente è un sostegno a 360° di chi soffre a causa delle malattie.
Cure domiciliari e sostegno psicologico per elaborare il lutto
L’associazione offre cure domiciliari ai malati, come posizionare il Picc, il catetere centrale ad inserimento periferico, oppure seguire il paziente con infermieri specializzati. Ma non è solo questo: offre anche servizi psicologici, gruppi di mutuo autoaiuto e c’è la possibilità di fare Scrambler Therapy, un trattamento per dolori cronici o oncologici che aiuta ad alleviarli.
La Farfalla è un posto dove poter chiedere aiuto e ricevere sostegno psicologico. «Abbiamo delle psicologhe che seguono i pazienti e i loro familiari in caso di lutto – dice Martinelli – Con loro possono fare 10 sedute, dopodiché chi si rivolge a noi potrà essere inserito in un gruppo di auto mutuo aiuto, dove condividere cosa succede loro e i loro ricordi. Abbiamo da poco siglato una convenzione con il Cemivet, dedicata agli agenti e militari che perdono il loro collega a 4 zampe durante una missione».
Sempre nell’ambito psicologico La Farfalla fa corsi di yoga e mindfulness, per dare forza e consapevolezza al paziente, per affrontare la malattia. «Le persone nella nostra struttura seguono un percorso per essere aiutate durante tutta la malattia, che sia terminale o meno – dice Martinelli – Per esempio le donne possono seguire il corso di yoga o la Scrambler Therapy e la psicologa e, dopo, possono accedere ai laboratori di make-up, che è un modo per far capire loro che possono riconquistare la loro vita».
La Scrambler Therapy e gli alloggi
A La Farfalla è possibile fare anche la Scrambler Therapy, una terapia che aiuta a combattere i dolori neuropatici e quelli che derivano dalle cure oncologiche. Il macchinario è l’MC-5A, una macchina di ultima generazione che simula 5 neuroni diversi e va a modificare l’informazione “dolore”, mandata dai neuroni al sistema nervoso centrale, in “non dolore”.
Già in molti stanno seguendo questa terapia e stanno ottenendo molti risultati. «I pazienti vengono anche da fuori regione per fare delle sedute con queste terapia e per questo abbiamo costruito anche degli alloggi – dice Martinelli – Sono dei monolocali, dotati di tutto, un bagno un letto tecnico e un divano letto per i familiari o qualcuno che possa curare il paziente se non è autosufficiente, una cucina, una televisione e una zona lavanderia».
«Gli appartamenti sono anche per tutti i pazienti oncologici che abitano lontano e che devono affrontare la radioterapia o la chemioterapia – continua – Per tutti loro abbiamo anche delle parrucche che possono indossare. Poi per il soggiorno di tutti i nostri ospiti abbiamo anche una biblioteca, dove tutti i cittadini possono venie a prendere in prestito un libro».
La Scrambler Therapy è ad offerta, ovvero si dona quello che si può e in base alle motivazioni per cui un paziente accede alla terapia c’è una cifra minima da pagare. Mentre per i pazienti oncologici è gratuita.
La missione de La Farfalla
L’associazione mira ad accompagnare i malati in tutto il loro percorso, anche se il paziente non è terminale. Il suo obiettivo è quello di aiutare la comunità ad affrontare alcune malattie e tutto quello che deriva da queste. Le persone quando hanno una patologia devono cambiare le loro abitudini di vita. Un percorso arduo, ma che con il giusto aiuto e sostegno può essere più sopportabile.
«Ho lavorato come infermiere in diversi reparti, fra cui il reparto di cure palliative e ho visto che mancava un’assistenza domiciliare in provincia. Per questo ho deciso di creare la Farfalla – dice Martinelli – Da lì abbiamo lavorato e lavoriamo sodo per aiutare le persone. Siamo aperti e disponibili a collaborare con le altre associazioni che operano sul territorio, perché tutti insieme possiamo fare la differenza».
«Abbiamo anche una collaborazione con il comune di Gavorrano e la Pro loco del Grilli per offrire assistenza sanitaria a chi vive nella zona – continua – faremo screening come prendere la pressione, la saturazione dell’ossigeno e l’elettrocardiogramma da portare al medico. Inoltre è possibile per chiunque affittare la nostra sala conferenze».
La Farfalla pone tutte le sue iniziative su una base fondamentale, quella psicologica. «Le psicologhe sono una delle nostre parti fondamentali, con cui faremo un convegno “La psicologia dell’emergenza per un soccorso inclusivo” il 13 novembre al Polo universitario grossetano – dice Martinelli – Insomma, offriamo assistenza ai malati terminali, ma facciamo anche altre cose per aiutare i pazienti e la comunità».
CONTATTI:
Villa Elena Maria, via Cimabue 115, Grosseto
Centro commerciale zona 167 ovest, via Leonilde Lotti, Follonica
Casa della Cultura, via Transvolatori Atlantici 28, Orbetello
La Farfalla – Cure Palliative – ODV
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