La crisi della laguna di Orbetello dalla A alla Z | MaremmaOggi Skip to content

La crisi della laguna di Orbetello dalla A alla Z

Una crisi, quella della laguna di Orbetello, pesante come quella del 2015. Sono passati 9 anni e siamo ancora ad allora, mentre un’intera economia rischia di andare in crisi. Giani: «Ristori a pescatori e balneari e richiesta di calamità nazionale»
Una veduta di Orbetello e un'immagine della moria di pesci
Una veduta di Orbetello e un’immagine della moria di pesci

ORBETELLO. Una crisi, quella della laguna di Orbetello, dalla A alla Z. Pesante come quella del 2015.

Sono passati 9 anni e siamo ancora ad allora, nessun passo avanti, attaccati solo alla speranza del maestrale.

Mentre un’intera economia rischia di andare in crisi.

L’alfabeto della crisi della laguna di Orbetello

A

Ancora una volta i disastri precedenti non ci hanno insegnato nulla. Dopo il 2015, qualcosa andava fatto e invece nulla. 

B

Biodiversità compromessa. La moria ha devastato l’ecosistema della laguna, mettendo a rischio numerose specie di flora e fauna. 

C

Casamenti. Il sindaco di Orbetello a spada tratta difende il suo operato. Colpo su colpo risponde ai suoi avversari che ne chiedono le dimissioni. Mai domo. In alcuni casi sembra accerchiato, lui mantiene la barra e i suo mantra: «Noi abbiamo e stiamo facendo tutto il possibile. Per altro cose chiedere a Regione e Governo»

D

Depurazione insufficiente. Gli impianti di depurazione non riescono a gestire adeguatamente i reflui, contribuendo all’inquinamento.

E

Ecosistema fragile. La laguna è un ecosistema delicato che necessita di una gestione sostenibile e attenta.

F

Fondi insufficienti. Mancano investimenti adeguati per la manutenzione e la salvaguardia della laguna.  Oggi tutti corrono al suo capezzale, l’Amministrazione intanto ha chiesto lo stato d’emergenza regionale proprio per far stanziare dalla regione risorse per mettere una pezza su questa ultima tragedia.

Facebook. Sui social lo scontro frontale tra sindaco Casamenti e alcuni suoi detrattori è andato in onda quotidianamente. Non sono mancati colpi bassi da una parte e l’altra.

G

Gestione. In questi casi ognuno ha le sue responsabilità, le autorità governative, regionali e comunali, non sono  riuscite a implementare strategie efficaci per prevenire la moria dopo quel nefando 2015.

H

Habitat distrutto. La moria ha causato danni irreparabili agli habitat naturali della laguna.

I

Inquinamento dilagante. Le acque della laguna sono pesantemente inquinate da sostanze chimiche e rifiuti.

L

Lavori urgenti. Sono necessari interventi immediati per risanare la laguna e prevenire ulteriori danni.

M

Moria di pesci. La morte di migliaia di pesci è un segnale chiaro della gravità della situazione. Ora occorre correre ai ripari, ma in maniera seria e costruttiva.

N

Nessun piano di emergenza. La mancanza di un piano di emergenza ha aggravato l’impatto della crisi. Forse con un’azione preventivata e studiata si poteva prevenire, attenuare il disastro che è sotto gli occhi di tutti.

O

Ossigeno scarso. La diminuzione dei livelli di ossigeno nelle acque è stata una delle principali cause della moria.

Pronti a correre al capezzale della laguna ora: Giani, Rossi, Marras, Monni. Possibile che nessuno di questi, per altro da sempre vicini alle sorti del nostro territorio non avessero messo in preventivo quello che poteva accadere. 

Q

Qualità delle acque pessima. La qualità delle acque della laguna è drasticamente peggiorata negli ultimi anni.

R

Ricerca scientifica.  Da più parti si pensa che sia arrivato il momento di  investire nella ricerca per comprendere meglio le cause della moria e trovare soluzioni efficaci. 

S

Soluzioni tardive. Le misure adottate finora sono arrivate troppo tardi per prevenire i danni. 

T

Turismo compromesso. La moria potrebbe avere  un impatto negativo sul turismo, che è una delle principali risorse economiche della zona.

U

Urgenza di intervento. È fondamentale che la politica tutta, intervenga in maniera concreta. Servono soldi e tanti. Anche per ristorare alcuni commercianti che si sono trovati costretti a chiudere le varie attività o hanno avuto grossi disagi.

V

Voglia di ridare a questa parte di maremma l’attenzione che merita. Abbiamo dei posti unici al mondo , che però, non sappiamo tutelare.

Z

Zero progressi. Nonostante le promesse e i piani, i progressi nella gestione della laguna sono stati minimi o nulli in questi nove anni.  E questo deve far pensare che, tutti , nessuno escluso, può tirarsi fuori dalle proprie responsabilità.

Ora quello che conta è che finalmente , tutti indistintamente si faccia squadra, si remi nella stessa direzione per uscire da questa situazione di crisi e poi fare in modo che si lavori e si investa per evitare nuove tragedie annunciate.

Giani: «Ristori a pescatori e balneari e richiesta di calamità nazionale»

Sull’emergenza della Laguna di Orbetello, soffocata dalla decomposizione delle alghe, la moria di pesci e in sofferenza anche per i cambiamenti climatici, la giunta regionale si muoverà su tre fronti. Lo spiega il presidente Eugenio Giani dopo il sopralluogo di lunedì 29 luglio degli assessori Monia Monni e Leonardo Marras e dopo la seduta di giunta che c’è stata nel pomeriggio.
Attraverso quanto previsto dalla norma di Protezione civile sull’emergenza regionale sarà offerto un sostegno all’amministrazione comunale per le spese che ha dovuto affrontare nell’immediato. «Lavoreremo anche – spiega il presidente – attraverso un apposito gruppo di lavoro, ad un legge sui ristori: vogliamo sicuramente aiutare i pescatori che hanno avuto un danno economico per il minor pescato raccolto e alcuni stabilimenti turistici e balneari di Ansedonia che hanno subito disagi». L’acqua infatti è sì balneabile, come ha certificato anche stamani da Arpat, ma le alghe in decomposizione e la situazione nella laguna hanno  dissuaso molti dall’andare in spiaggia.

Chiesta la calamità naturale

«La Regione naturalmente – prosegue Giani – chiederà il riconoscimento dello stato di calamità naturale al Governo, come fu fatto nel 2015: passaggio essenziale per ristorare in maniera complessiva le attività legate alle pesca e finanziare attraverso il Feampa il ripopolamento della laguna».
Per Giani in ogni caso l’emergenza della laguna va affrontata in maniera strutturale, al di à del momento contingente. «È dal 2015 che ogni anno, più o meno, assistiamo puntualmente a questo fenomeno nel momento di massimo surriscaldamento», spiega. «A questo punto ritengo che debbano essere individuati interventi strutturali. Abbiamo bisogno del parere degli scienziati, che ci dicano che cosa dobbiamo fare. Dobbiamo intervenire sui canali, anche sotterranei, per favorire la circolazione dell’acqua e bonificare i luoghi da liquami».
«Quello di Orbetello è un sito di interesse nazionale», conclude . «Individuate le cose da fare, noi come Regione siano pronti a fare la nostra parte, ma anche il Governo deve fare la propria e sostenerci finanziariamente».

Autore

  • Redattore di MaremmaOggi. Per me scrivere è uno strumento di verità, di bellezza, è di liberta, un mezzo per esprimere ciò che altrimenti rimarrebbe inespresso. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

    Visualizza tutti gli articoli

Riproduzione riservata ©

Condividi su

Articoli correlati

Reset password

Inserisci il tuo indirizzo email e ti invieremo un link per cambiare la tua password.

Powered by Estatik