GROSSETO. La stagione turistica, in fatto di presenze e affari, è al centro di animate discussioni, in Toscana e principalmente in Maremma. I primi dati, ancora ufficiosi, raccontano un deciso calo dei numeri proprio in piena estate, il periodo che storicamente tiene a galla lavoratori e famiglie.
Numeri che al momento circolano fra gli addetti ai lavori, dai ristoratori agli stabilimenti balneari, agli alberghi, agli agriturismi e gli affittacamere. E che certificano un trend in negativo, dopo il boom post-Covid, che aveva fatto letteralmente esplodere gli arrivi, soprattutto quelli degli italiani, con un ritorno di aretini, fiorentini e senesi sulla costa maremmana.
A fare il punto della situazione è Leonardo Marras, assessore alle attività produttive, all’economia, al credito e al turismo della Regione Toscana.
Assessore Marras, spirano venti non proprio favorevoli sull’andamento del turismo regionale. Cosa ne pensa?
«Purtroppo era un fenomeno che ci aspettavamo e che potrebbe durare anche nei prossimi mesi. Ovviamente ci sono molti distinguo. Per esempio le città d’arte stanno vivendo un’ottima estate e numeri importanti. Magari l’entroterra e la costa sembrano in sofferenza. Certamente c’è bisogno di una riflessione profonda fra tutti gli operatori, comprese le amministrazioni, per capire come uscirne e cambiare le dinamiche».
Si pieghi meglio
«Serve non avere paura. La capacità di tenere aperte le strutture e le attività anche in quei mesi che sembrano meno produttivi: penso già al mese di maggio e a fine ottobre. Dobbiamo pensare che l’Europa è il nostro mercato di prossimità. Le persone ormai si spostano senza problemi, se vengono attirate nel giusto modo. Organizzarsi con eventi e dare insomma più servizi in periodi più congeniali alle esigenze di questi turisti».
Investimenti mirati per destagionalizzare il turismo
Ma per gli operatori non sembra così semplice
«Capisco benissimo tutte le problematiche e le obiezioni, ma servono investimenti mirati verso il mercato estero, che ancora ha enormi margini da sfruttare. Lo considero imprescindibile. Non si può continuare a dipendere solo dagli italiani che vivono momenti di grande disagio perché il carovita incide sulla loro capacità di spesa. Era chiaro poi, che dopo la pandemia si sarebbe riaperta l’area del Mediterraneo e che i turisti sarebbero tornati a viaggiare in tutti i luoghi, aumentando la concorrenza e le possibilità di scelta. Compresi gli italiani che se lo possono permettere (l’Istat ha certificato che in questa estate uno su tre ha scelto l’estero, ndr). Gli anni post pandemia forse avevano creato l’illusione di una fidelizzazione più marcata, cosa che non c’è stata e forse non abbiamo fatto abbastanza per mantenere quell’interesse obbligato dalle restrizioni. Difficile pensare di invertire la tendenza in quattro e quattr’otto. Ribadisco, questo è un ragionamento che dobbiamo fare senza pregiudizi e fra tutti: agenzie regionali, amministrazioni e imprenditori».
E le cause di un calo di presenze a cosa le imputa?
«Mi sembra evidente. L’inflazione galoppante, il caro delle materie prime, dei carburanti e in genere del costo della vita, con i salari che sono sempre gli stessi, se non diminuiti. Non voglio puntare l’indice su nessuno, è comprensibile che di fronte all’aumento dei costi un’impresa abbia necessità di ribaltare sui prezzi. Ma questo è il momento di pensare a investire. Ecco perché insisto nell’attivare un confronto serio, duraturo, fra tutte le categorie dove ogni idea deve essere analizzata senza pregiudizi.».
E lei assessore Marras dove va in vacanza?
«In Maremma e qualche giorno in Trentino. Vacanze italiane».
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Giornalista di MaremmaOggi. Ho iniziato a scrivere a 17 anni in un quotidiano. E da allora non mi sono mai fermato, collaborando con molte testate: sport, cronaca, politica, l’importante è esagerare! Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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