FOLLONICA. Oggi, lunedì 31 marzo, è un triste giorno per le generazioni di mezza età. Due “ragazzi del ’60” se ne sono andati entrambi per un male incurabile: Massimo Savinotti, conosciuto come “il Sottino”, di 64 anni, e Riccardo Cheli che di anni ne aveva 66.
Due “ragazzi” di ieri, Massimo e Riccardo uniti da un tragico destino
«Oggi è un giorno tremendo, che lascia senza fiato» racconta un coetaneo che aveva avuto modo di conoscerli entrambi, sebbene in momenti e circostanze diverse. Due follonichesi cresciuti in quel “paese” che sempre meno persone ricordano, quello di quando c’era un bar-ritrovo invernale e uno estivo, dove si andava in auto sul lungomare tra piazza del Popolo e il Trombetta e si facevano le corse a chi comprava prima la moto.

Riccardo Cheli di anni ne aveva 66, strappato all’affetto della famiglia da un male incurabile. Lascia la madre, una sorella, la moglie e il figlio Elia.
Riccardo era uno sportivo e non è un caso se lo ricordano con affetto sia il Follonica Hochey dove il preparatore atletico, che il Golf Club Riva Toscana di cui era socio e dove si allenava costantemente.
La salma di Riccardo Cheli si trova all’obitorio del cimitero di Follonica dove rimarrà fino alle 10 di domattina, martedì 1 aprile, quando raggiungerà la chiesa di San Leopoldo per le esequie.
Dopo la messa, la salma di Riccardo raggiungerà il tempio crematorio a Grosseto.
Il Sottino e il suo amore per l’avventura
«Il Sottino era un ragazzo solare – ricorda un amico – sempre pronto allo scherzo, un amicone». Dopo gli studi aveva prima lavorato come rappresentante, e dopo un po’ di esperienza si era messo in proprio. «Massimo era uno che amava decisamente la vita, amava le moto e il deltaplano a motore, con il quale aveva avuto anche un incidente facendoci prendere un bello spavento. Ma niente lo poteva fermare se era convinto».
La sua ditta di pancali in legno in via dell’Industria prese fuoco nel 2011 in circostanze assai strane; non fu mai dimostrato che l’incendio fosse stato doloso, ma i danni che ne conseguirono furono notevoli anche per altre aziende confinanti e anche per la linea ferroviaria che lo delimitava. Da lì a poco lo aveva colpito una grave malattia degenerativa che è andata sempre più aggravandosi, fino ad oggi.
La salma di Massimo si trova nella sala del commiato dell’impresa funebre Vanni-Terramoccia-Tosi.
I funerali avranno luogo nella chiesa di Punta Ala domani, domani, martedì 1 aprile alle ore 16. La salma partirà poi per la cremazione a Grosseto.
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Collaboratrice di MaremmaOggi. Il turismo e l'accoglienza sono nel dna familiare, ma scrivere è l'essenza di me stessa. La penna mi ha accompagnato in ogni fase e continua a farlo ovunque ce ne sia la possibilità. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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