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La Buca di Talamone conquista i palati della città

Il ristorante ha aperto nel 1968 e ha aperto un secondo punto a Grosseto. Dal 17 ottobre Barbara, Massimo, Alessandro e Marco aspettano i loro ospiti in via Gramsci 10
La Buca di Talamone a Grosseto: parola d'ordine freschezza. Al centro Barbara Fabbrizzi
La Buca di Talamone a Grosseto: parola d’ordine freschezza. Al centro Barbara Fabbrizzi

GROSSETO. Passione, dedizione e capacità di trattare la materia prima: questa è la ricetta che ha portato il ristorante La Buca di Talamone a scalare sempre più vette. Ed è anche la stessa ricetta che portano al loro secondo ristorante, che ha aperto nel 2023 in via Gramsci.

Quest’anno l’apertura è prevista per giovedì 17 ottobre.

La cuoca e titolare Barbara Fabbrizzi è cresciuta nella ristorazione.

«I miei genitori, Vittorio Fabbrizzi e Franca Ciocca, hanno aperto La Buca a Talamone negli anni ’60 e ho preso da loro la passione per la ristorazione – dice – Soprattutto da mia mamma, che ha ricevuto anche molte riconoscenze a livello internazionale, fra cui il premio dell’accademia italiana della cucina negli anni ’90, con un punteggio di 9».

Una passione, insomma, che è passata da madre in figlia e che oggi hanno anche i figli di Barbara e Massimo Carpano, Alessandro e Marco.

«Abbiamo aperto il ristorante a Grosseto per dare una continuità al nostro lavoro – dice Barbara – e per offrire ai clienti la nostra cucina. I nostri figli lavorano con noi e speriamo che continuino con questa strada».

Parole chiave: freschezza e leggerezza

Per Barbara, Massimo, Alessandro e Marco è la seconda stagione a Grosseto e la loro specialità è il pesce.

«Mia mamma negli anni ’80 e ’90 cucinava molta cacciagione e poi, con un po’ di tempo, si è dedicata al pesce – dice Barbara – E io porto avanti la cucina di mare, ma offrendo anche qualche piatto di carne».

Il segreto della cucina della chef è la leggerezza: i dolci sono tutti senza burro, uova e sono tutti espressi, come anche ogni singolo sugo per la pasta.

«Abbiamo una cucina tradizionale, mio figlio Alessandro, che è con me ai fornelli, mi dice sempre che niente è più moderno della tradizione – dice Barbara – Ogni tanto costruiamo un piatto più innovativo, ma preferiamo questa cucina. Basti pensare che faccio anche il pancotto alla cioccolata, un dolce antico, che risale al secondo dopoguerra».

Tartare di pesce, fasolari, ostriche, gamberi dall’Argentario e ricci di mare a La Buca 1968 sono accomunati da una sola parola: freschezza.

«Con il crudo di pesce lavoriamo con ciò che ci offre il mare – dice Barbara – Stiamo molto attenti alla freschezza e alla qualità della materia prima. Preferiamo prodotti nostrani, ma ogni tanto abbiamo anche anche i gamberi rossi di Mazzara».

La sala, invece, è il regno di Massimo e Marco, che insieme sanno guidare il cliente nella scelta migliore.

«Abbiamo uno scaffale che esprime la territorialità, scegliamo i vini di zona, che sanno come conquistare i palati – dice Massimo – ma abbiamo anche bottiglie di altre zone d’Italia e qualche champagne francese, che si sa, con il crudo si sposa benissimo».

La Buca di Talamone ha scelto Grosseto

Tutto è cominciato con Franca Ciocca e Vittorio Fabbrizzi quando hanno deciso di aprire un ristorante nel 1968. Con molta dedizione e amore i due hanno insegnato tutti i trucchi del mestiere a Barbara. 

«Mia madre faceva la parrucchiera e ha acconciato i capelli anche a Kirk Douglas e Silvana Mangano per il film Ulisse del ’54, girato in parte a Talamone (la scena dell’approdo nella terra di Polifemo, ndr), ma poi ha deciso di cimentarsi nella ristorazione – dice Barbara – E ufficialmente nel 1968 è nata La Buca. Mia mamma aveva una mano eccellente e ha raggiunto molte vette dalla sua cucina: ha avuto un’ottima recensione sul New York Times e ha ricevuto un premio dall’Accademia della cucina italiana, con un punteggio di 9 e solo 3 ristoranti in Italia potevano vantarsene».

La Buca a Talamone si trova in un fondo storico, che i militari tedeschi non hanno distrutto durante la Seconda guerra mondiale.

«Nel fondo di Talamone c’è passato anche Garibaldi, perché a quei tempi era una locanda  – dice Massimo – Ed è proprio scavato nella roccia come una buca ed è questo che abbiamo voluto portare anche a Grosseto: un ambiente piccolo, ben curato e familiare».

«Qua vogliamo portare lo stesso concetto di Talamone, ma con un lavoro diverso, qualcosa di più tranquillo e curato per i nostri clienti – continua – le persone possono venire e passare tutta la serata da noi».







CONTATTI

Via Antonio Gramsci, 10 Grosseto

339 3880235 o 333 6212388

ristorantelabucadal1968

La Buca ristorante dal 1968







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