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L’armocromista che dà ragione alla Schlein

Dopo il polverone sollevato dall’intervista della segretaria del Pd su Vogue, abbiamo fatto due chiacchiere con la consulente del colore Giovanna Parlanti: «La forma è sostanza, sdoganare l’immagine non è un reato»
Giovanna Parlanti

GROSSETO. Per qualcuno, è la donna del futuro. Per qualcun altro, ha tradito la sinistra. Di certo, l’intervista della segretaria dem Elly Schlein a Vogue, da due giorni sta riempiendo non solo Internet, ma anche le pagine dei quotidiani, monopolizzando il dibattito anche in tv.

Pochi, a dire la verità, si sono soffermati sui contenuti, che ci sono. Tantissimi, hanno invece criticato lo spazio scelto per la prima intervista in esclusiva, la rivista Vogue appunto, sulla cui prima pagina, prima della Schlein, ci sono stati Matteo Renzi, Kamala Harris, il presidente dell’Ucraina Zelensky con la moglie, solo per citarne alcuni. 

A finire in mezzo alla polemica, poi, è stata la scelta della neosegretaria di affidarsi a un’armocromista. Lavoro che, per la maggior parte delle persone, fino a due giorni fa non esisteva. «E invece esiste eccome – dice Giovanna – e si basa su una disciplina seria». 

Lavorare con i colori per stare meglio

Giovanna Parlanti, la sera stessa in cui è uscita l’intervista su Vogue, ha ricevuto un messaggio da parte di un suo amico.

«Mi ha mandato l’articolo – dice – segnalandomi che si parlava dell’armocromista alla quale si è affidata la Schlein. Quando ho aperto Internet però, ho letto che di tutto quello di cui la segretaria ha parlato nell’intervista veniva riportato soltanto la parte nella quale si parlava di questo. Sono rimasta stupita del fatto che quasi tutti la stessero perculando: in fondo, prima di lei, i politici di opposizione si sono affidati ad armocromisti. Lo ha fatto Silvio Berlusconi, lo ha fatto anche Giorgia Meloni». 

Fino a ieri la sinistra era Kefiah e Clark. Schlein quindi, messo da parte lo stereotipo della donna di sinistra, ha affidato a una consulente la sua immagine. E non solo. Ha cominciato, insomma, a utilizzare i colori nella maniera giusta. 

«L’armocromia è un metodo che si basa su fenomeni fisici e matematici – spiega Giovanna, che ha ottenuto la certificazione Iso 9001 come armocromista un anno fa –  studia il rapporto tra capelli, pelle e occhi e cerca di capire come come reagiscono i colori rispetto a questi fattori. Non è solo la consulenza dell’immagine. Una volta individuati i colori amici, che si dividono in 4 stagioni, si può procedere con gli abbinamenti.  Si parte dal make up, fino all’outfit, si studiano poi gli accessori, le spille, le fasce dei capelli, fino ad arrivare anche all’ambiente che ci circonda». 

Una palette di colori per ogni esigenza

Inutile stare a girarci intorno: se intorno hai un colore per te “amico”, ti senti meglio. E questo principio non è certo una novità, per chi si occupa di design, ad esempio.

«L’armocromia da tempo si applica agli ambienti – spiega Parlanti – vedere come vengono progettate le scuole, gli ospedali e quali colori vengono scelti per tinteggiare le pareti. Ovvio che in un ospedale, non troveremo mai pareti rosse o nere. Così come nelle scuole, dove vengono utilizzati colori più tenui, che stimolano la creatività».

 

 
 
 
 
 
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E non è solo una scelta estetica, quella fatta dalla segretaria Schlein.

«È una scelta di benessere – aggiunge Giovanna – oltre che un modo per trasmettere un messaggio importante. La scelta delle giacche e delle cravatte di Berlusconi non è mai stata casuale, così come l’outfit di Giorgia Meloni: all’inizio indossava abiti color pastello, una volta diventata presidente del Consiglio ha cominciato a utilizzare colori più istituzionali. Così trasmette un messaggio, dice agli italiani: ti puoi fidare di me. La Schlein ha fatto lo stesso e chi l’ha consigliata ha fatto una cosa grandissima». 

C’è un grande cambiamento nella società e imparare a parlare il linguaggio delle nuove generazioni è fondamentale. I politici lo sanno e lo sa la Schlein che sta cercando di parlare a una generazione che dell’uso del colore ne ha fatto quasi una battaglia. «Per i più giovani – aggiunge Parlanti – questi temi sono pane quotidiano». 

L’armocromista: «Sdoganiamo l’immagine»

Parlanti, insieme a Fidia e ad Alessandra Barberini, sta organizzando un evento su armocromia, arte e arredamento. «Il colore ha influenza sul nostro organismo – dice Giovanna Parlanti – gli elementi cromatici, in luoghi come le scuole e gli ospedali ad esempio, hanno un ruolo fondamentale, hanno grandissima influenza sul nostro organismo. Basti pensare ad esempio ai segnali stradali, ai colori del semaforo. Non sono stati scelti a caso». 

Così come non sono scelti a casi quelli che compongono la palette della neosegretaria Schlein. C’è la forma e c’è la sostanza. Ma c’è anche un momento in cui la forma è sostanza.

«Sinceramente non mi aspettavo tutto questo scalpore perché una donna di sinistra ha voluto trasmettere in messaggio attraverso l’immagine – aggiunge Giovanna – Abbiamo sdoganato determinati termini, ora sdoganiamo anche l’immagine. La forma è sostanza, quando si parla di politica: devi dare un’ immagine di serietà e autorevolezza se vuoi che quello che dici arrivi al destinatario». 

 

 
 
 
 
 
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Parlanti vive di colori da sempre: dopo la laurea all’Accademia delle belle arti, si è dedicata alla pittura, poi ha cominciato a lavorare come make up artist e si è avvicinata all’armocromia, ottenendo la certificazione Iso 9001 con un’insegnante d’eccezione, Rossella Migliaccio, che è stata la prima e unica ad ottenere questa certificazione.  

«Questa disciplina non nasce oggi – dice Giovanna –  ma arriva dagli anni ’30, quando il cinema è diventato a colori.  I registi avevano il problema della risultanza dei colori del volto, che deve mantenere tutte le gamme di espressione. E questo lo si fa attraverso i colori scelti per il trucco. Se un’attrice deve mostrare dolore, si utilizzano colori nemici, se deve dimostrare gioia, si usano quelli amici. E lo si fa da sempre. 

Ma come si fa a farsi consigliare quale palette è la più adatta?

«Si fissa una consulenza – dice Giovanna – che dura circa un’ora e mezza e che costa dai 70 euro in su. In città, nei confronti di questa disciplina, c’è stato un po’ d’interesse ma c’è ancora tanto da fare. Ma si tratta di un mondo meraviglioso, che vale la pensa di scoprire. Questa non è la solita moda, ma è una disciplina che si pratica da quasi cento anni e che ha sempre portato benessere a chi ha deciso di affidarsi a essa». 

 

Autore

  • Redattrice di MaremmaOggi. Da bambina avevo un sogno, quello di soddisfare la mia curiosità. E l'ho realizzato facendo questo lavoro, quello della cronista, sulle pagine di MaremmaOggi Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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