di Steven Santamaria
MURCI. Il grande momento è arrivato, per Irene Pellegrini, sociologa e guida ambientale, protagonista di un lunghissimo viaggio a piedi, da Marsala a Trieste, alla scoperta delle origini e della storia del cibo.
Migliaia di chilometri lungo percorso escursionistico del Club alpino italiano (Cai), che attraversa l’Italia nelle due grandi dorsali montuose delle Alpi e degli Appennini, per rilanciare il gusto slow di viaggiare, vivere e…mangiare, per ricostruire il rapporto tra ogni territorio e la sua gastronomia.
Irene racconta tutto in un libro, che sarà presentato il 2 settembre a Murci. Il titolo non poteva che essere “Il gusto di camminare“, per questa pubblicazione edita da Slow Food e con la prefazione di Paolo Rumiz, giornalista, viaggiatore e scrittore triestino.
Quasi 400 pagine che Irene ha scritto con l’amica e compagna di viaggio Barbara Gizzi, con la quale ha ideato il progetto “Altropasso-itinerari di viaggi e di ricerca”.
Viaggiare a piedi per conoscere e conoscersi meglio
«Il libro parla di escursionismo, di sostenibilità ambientale, migrazione e spostamento. Trasmette l’idea che muoversi a piedi apra la mente e permette di vedere il viaggio sotto altre prospettive», spiega Irene.
«E poi parla di cibo, di come le contaminazioni culturali siano alla base di quelli che consideriamo piatti tipici. Le migrazioni sono la normalità, non esiste una ricetta tipica nata e sviluppata in un preciso territorio, ma è tutto frutto di questi spostamenti, come ad esempio il baccalà, usato moltissimo a Livorno, ma che in realtà ha origini nordiche».
Da Marsala a Trieste, il gusto di camminare
«Il bello di camminare è proprio questo: rallentare e godersi il viaggio con calma, senza avere quella fretta che spesso non fa vivere pienamente un’esperienza. Passo dopo passo, invece, possiamo guardarci intorno, fermarci a parlare con le persone, scoprire cosa c’è dietro al piatto che stiamo mangiando. Viaggiare a piedi è un modo per riprendersi il proprio tempo».
Il libro è frutto delle due anime di Irene, guida ambientale e sociologa della mobilità. Insieme a Barbara Gizzi ha conosciuto cuochi, albergatori, agricoltori, pastori, storici, escursionisti di lunga data e tanti altri testimoni locali, mettendo insieme il resoconto di una storia fatta di spostamenti, migrazioni, carte nautiche, transumanze, passi di montagna, mercanti, commercianti ed esploratori settecenteschi.
I progetti futuri
Irene Pellegrini, classe 1977, ha lasciato Grosseto, per Roma dove si è laureata prima di trasferirsi a Zurigo, dove vive e lavorando nel campo della ricerca sulle migrazioni degli italiani in Svizzera. Ha sempre avuto la curiosità per vari fattori culturali, come il cibo e il viaggio a piedi.
Oltre a questo suo primo viaggio, da buona maremmana, vuole dedicarsi a un percorso prettamente toscano, poiché nel suo primo viaggio, da cui è nato il libro, ha seguito un itinerario tracciato dal Cai, che comprende le due grandi catene montuose delle Alpi e Appennini, escludendo gran parte della Toscana.
«Io sono maremmana e l’idea è riuscire a scrivere qualcosa di simile anche per la Maremma. La Toscana è rappresentata dall’Appennino casentinese, sono in cerca di sponsor e finanziamenti, come fatto anche per l’altro viaggio, per intraprendere anche questa avventura.
Vorrei già iniziare in autunno, ma sono alla ricerca di una casa editrice locale o qualche ente che mi pubblichi il lavoro e ricopra le spese di viaggio», conclude Irene.
La presentazione del libro a Murci
Il libro “Il gusto di camminare”, sarà presentato dall’autrice il 2 settembre, alle 18, al B&B L’Asino vola, in via Centrale Nuova 1 a Murci, frazione del comune di Scansano. A seguire, aperitivo “chilometro 0” a offerta libera.
Info ai numeri 0564519063 e 3511847247
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