FOLLONICA. Aggredita dal marito violento di una donna che aveva chiesto l’intervento del 118 per le botte prese. Poi da un ragazzo, che ha dato in escandescenza al punto di primo soccorso di Follonica. Due episodi di volenza i 48 ore. Le vittime, sempre le stesse: personale sanitario, medici e infermieri. Tra questi, una ragazza che era presente a entrambi gli episodi.
La ragazza è un’infermiera della Croce rossa che presta servizio in ambulanza. E che è sempre tra le prime a darsi da fare per gli altri.
Lo sfogo dell’infermiera
«Ora, ogni volta che devo fare il turno di notte – racconta – ho paura. Ho conosciuto una paura che fino ad oggi non avevo mai provato e che ora invece, si è impadronita di me. Non è possibile lavorare così, sia per noi che siamo sottoposti ad uno stress ulteriore, sia per gli altri, perché quando non si è tranquilli e più facile sbagliare».
Quello che le è successo, potrebbe essere stato un inconveniente del mestiere?
«Assolutamente no! Può certo capitare di intervenire su situazioni in cui la calma e la lucidità hanno lasciato il posto alle emozioni o alla paura, ma non è questo il caso. Quest’uomo aveva ed ha, credo ancora in vigore, il divieto di presentarsi nel comune dove abita la ex compagna con il figlio perché essendo una persona violenta è stato raggiunto da provvedimenti restrittivi. Era già conosciuto dalle forze dell’ordine; come la madre di lui che è anch’essa una persona violenta».
«Probabilmente tanta violenza è stata respirata in famiglia, perché mi creda se dico che sono andati molto oltre l’immaginabile. La sera dell’aggressione nella casa di lui dove la ex compagna aveva portato il figlio per farglielo vedere, lui l’ha picchiata di nuovo facendola finire nuovamente in ospedale. È scattato il codice rosso. La situazione di quella famiglia è disperata: questo bambino di poco più di due anni ha già visto l’inimmaginabile. Chi di dovere avrebbe già dovuto intervenire, ma almeno si decida a farlo ora».
Avete sporto denuncia per l’accaduto?
«A questo stanno pensando i presidenti delle due sezioni della Croce rossa, che hanno già sentito un avvocato. Ovviamente, se ci sarà un processo, ci costituiremo parte civile. Questo purtroppo è l’unico modo per far valere i nostri diritti e magari evitare emulazioni, perché c’è anche quello di cui tener conto».
Cosa vuol dire?
«Voglio dire che chi può deve sbrigarsi a dare risposte a questo stato di cose smettendo di semplificare. Non è da ora che viviamo in una situazione difficile: lo può chiedere a qualunque operatore del settore perché da questa prospettiva vediamo davvero cosa sta accadendo a Follonica, chi andiamo a soccorrere, per quale motivo. Mi viene l’ansia pensando che tra poco sarà estate e ricomincerà il solito delirio».
«In tutto questo le forze dell’ordine sono insufficienti, ma non sembra che se ne renda conto qualcuno. L’altra sera quando le abbiamo chiamate hanno mandato una pattuglia di Follonica, ma ne serviva un’altra per gestire la situazione. È arrivata da Montieri. Noi così non possiamo più lavorare e questo non è più un paesone ma una città mal frequentata e mal gestita».
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Collaboratrice di MaremmaOggi. Il turismo e l'accoglienza sono nel dna familiare, ma scrivere è l'essenza di me stessa. La penna mi ha accompagnato in ogni fase e continua a farlo ovunque ce ne sia la possibilità. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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