GROSSETO. C’è anche un maremmano, come parte lesa, nell’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia che ha portato a misure cautelari nei confronti di 6 persone e decreti di sequestro di società, disposti dal gip di Milano.
Secondo le indagini ci sarebbe una banda specializzata nel furto di dati sensibili che poi venivano venduti, per un giro di centinaia di migliaia di euro.
Il procuratore di Milano Marcello Viola ha spiegato che l’indagine ruota attorno a una società di investigazioni private, la Equalize di Milano, messa sotto sequestro.
Tra i principali soci figura Enrico Pazzali, presidente della Fondazione Fiera Milano, insieme a Carmine Gallo, ex poliziotto in pensione, in qualità di socio di minoranza. Pazzali è indagato, mentre Gallo è stato posto agli arresti domiciliari.
Fra gli indagati ci sono anche Leonardo Maria Del Vecchio, figlio del fondatore di Luxottica Leonardo Del Vecchio, e il banchiere-finanziere Matteo Arpe.
Nell’inchiesta è coinvolta anche la società di sicurezza e intelligence Skp, che annovera fra i fondatori Luca Antonio Tartaglia, ex guardia del corpo di Silvio Berlusconi.
Un’organizzazione dedita al “furto” dei dati
In una nota del procuratore Viola si legge che «si tratterebbe di un’organizzazione dedita principalmente, per finalità di profitto economico e di altra natura, all’esfiltrazione di dati e di informazioni (sensibili e segrete) conservati nelle banche dati strategiche nazionali: oltre alla Sdi – istituita per consentire alle diverse forze di polizia di svolgere indagini ed attività di pubblica sicurezza-, a Serpico dell’Agenzia delle Entrate e quella dell’Inps, ci sono gli archivi dell’Anagrafe nazionale della popolazione residente, e il sistema informatico valutario legato alle segnalazioni di operazioni sospette, le sos, trasmesse dall’Unità di informazione finanziaria della Banca d’Italia».
«L’associazione, in base a quanto ricostruito, avrebbe venduto informazioni “di tutti i generi” e di qualunque tenore sui soggetti più vari, anche esponenti politici e personalità di rilievo, e avrebbe agito su commissione di “clienti”, anche a “fini privatistici”. Al momento nelle ordinanze eseguite nel pomeriggio dall’Arma non vengono contestate le aggravanti di “agevolazione mafiosa».
Fra le altre cose, spiata anche un’email del presidente Sergio Mattarella.
Lo “spiato” maremmano, re dei voli in elicottero
Lo spiato maremmano è Antonio Martini, titolare per anni della Am Turistic di Massa Marittima (con sede a Milano, ora la sede accanto al palazzo dell’Abbondanza è stata chiusa) e della Am Management consulting Group.
La Am Turistic organizza esperienze turistiche speciali, in particolare voli in elicottero.
Le informazioni sul conto di Martini vengono chieste dal legale rappresentante di un’azienda: le carte dell’inchiesta non spiegano, però, il motivo di questo interesse. Certo è che un maresciallo dei carabinieri, in forza alla Dia di Lecce, fa un controllo abusivo su Martini.
Antonio Martini, 47 anni, da tempo fa il consulente aziendale fra Roma e Milano. Quindi è pensabile che chi l’ha fatto “spiare” avesse bisogno di dati su qualche azienda da lui seguita.
Martini, madre di Roccatederighi, padre di Boccheggiano, ha vissuto con i genitori proprio a Massa Marittima.
Laureato in legge a a Siena, è stato fra i fondatori di Forza Italia, e a Roma ha lavorato per i ministri Urbani, Martino e Tremonti.
Quindi ha iniziato la carriera come consulente d’impresa. Tanto che, nel 2009, a Scarlino curò da vicino il protocollo d’intesa tra Regione e Huntsmann-Tioxide che ha portato alla realizzazione dell’impianto di produzione del solfato ferroso dai gessi rossi.
Dopo aver lavorato per molte grandi aziende, nel 2017 ha fondato la Am Management consulting Group srl insieme a Paolo Evangelista, alla moglie Nicoleta e ad Andrea Mancini.
Nel 2020 è nata la Am Turistic srl che, appunto, offre pacchetti turistici di lusso.
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