ORBETELLO. Il giorno dopo la tragedia sfiorata a causa del maltempo che ha flagellato la zona di Albinia, tra le persone c’è rabbia e sgomento tra le persone. Soprattutto perché in quel lembo di Maremma, già due volte l’alluvione ha messo in ginocchio gli abitanti.
Dopo il nubifragio di giovedì 13 febbraio, ora è arrivato il momento della conta dei danni e del monitoraggio delle situazioni critiche e di emergenza aperte. Un “day after”, quello di venerdì 14 febbraio, che sta certificando come solo per un colpo di fortuna non c’è stata una nuova ecatombe.
Le associazioni: «Emergenza ignorata dalle istituzioni»
«Quante volte abbiamo sentito parlare di sicurezza idrogeologica, di piani di prevenzione, di interventi necessari per evitare nuovi disastri? Quante promesse sono state fatte dopo ogni emergenza? – dicono gli abitanti esasperati – Eppure, ogni volta ci ritroviamo al punto di partenza, con un territorio fragile, abbandonato, esposto alla furia dell’acqua senza alcuna reale protezione. La scorsa notte è stata un monito chiaro: ci siamo salvati solo perché le piogge in montagna sono state più contenute. Se fosse andata diversamente, oggi staremmo contando i danni, magari piangendo nuove vittime. Ma davvero dobbiamo continuare ad affidarci alla fortuna?».
Dopo l’alluvione del 2012, agli albiniesi fu detto che nulla di simile sarebbe dovuto accadere di nuovo. Eppure, 13 anni dopo, il territorio è ancora esposto agli stessi rischi. «Perché la politica ha preferito rimandare, ignorare, fingere di non vedere»: è questa l’accusa mossa da alcune associazioni del territorio nate dalle problematiche delle scorse alluvioni. Associazioni come Facciamo Chiarezza, che ha denunciato come in questi anni «Il territorio non è stato messo in sicurezza», dicono.
Il record della paura: in una notte caduta la pioggia dell’intero inverno
«Nella notte tra il 12 e il 13 febbraio – spiegano dal Comune di Orbetello – in seguito a un’allerta di criticità per maltempo di livello arancione, sono caduti oltre 109 millimetri di pioggia in poche ore. Le forti precipitazioni hanno avuto effetti tra Fonteblanda, zona della ferrovia, e la strada per Talamone, mettendo in crisi il reticolo minore con la congestione dei canali collettori di bonifica, sia orientale che occidentale, e il conseguente ingrossamento del fossino di Talamone».
L’allerta meteo è stata, poi, prolungata e, dalla sera del 13 febbraio alla mattina del 14, si sono registrate ancora forti precipitazioni che hanno causato allagamenti e disagi: «Tra le 20.30 e l’una – spiegano ancora dall’Ente – si sono verificate copiose precipitazioni: sono caduti oltre 150 mm di pioggia, quantitativo che di solito si registra nel corso dell’intera stagione invernale. L’ingente quantità d’acqua ha messo in crisi il reticolo minore e, in particolare, il torrente della Radicata ha esondato allagando campi e strade. Le zone più colpite sono Albinia e le campagne circostanti, tra cui il Guinzone e Piano Grande (zona trra Priorato, Barca del Grazi e 74)».
Il Comune stanzia 80mila euro e apre il Coc
L’amministrazione comunale di Orbetello predispone lo stanziamento di 80mila euro e l’apertura del Centro operativo comuale (Coc) per far fronte all’emergenza maltempo che ha colpito l’intero territorio, causando allagamenti e conseguenti disagi alla popolazione.
«Invitiamo i cittadini a segnalare i danni – conclude il sindaco – per cui abbiamo già stanziato 80mila euro. Inoltre, ho deciso di attivare il Coc al quale partecipano anche i vigili del fuoco, per il monitoraggio della situazione e la gestione delle situazioni di criticità che stanno emergendo in queste ore. Ringrazio l’ufficio della protezione civile comunale e il dirigente del settore lavori pubblici per il grande lavoro e il consigliere delegato Roberto Berardi che ha seguito l’emergenza insieme a me e a tutta la giunta, tra cui la vicesindaco Piccini e l’assessore Ottali in presenza».
Le prime segnalazioni di grave criticità e danneggiamenti nelle zone interessate dall’evento possono essere inoltrate via mail all’indirizzo di protezione civile comunale protezione.civile@comune.orbetello.gr.it
Un reticolo idrico sempre più fragile
Il problema principale rimane la mancata manutenzione del reticolo minore, ovvero dei piccoli corsi d’acqua che attraversano il territorio.
Questi canali, spesso trascurati, risultano ostruiti da detriti, tronchi e rifiuti che impediscono il normale deflusso delle acque, aumentando il rischio di esondazioni. È una situazione nota da anni, eppure nulla è stato fatto per prevenire il disastro.
Già nel 2012, dopo la devastante alluvione, si era parlato di interventi strutturali per mettere in sicurezza i corsi d’acqua. Sono passati più di dieci anni, eppure il territorio è ancora vulnerabile. Le promesse politiche di allora sono rimaste tali: tanti proclami, pochi fatti.
«Una politica sorda e inerte»
Prevenire non rincorrere l’emergenza
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Redattore di MaremmaOggi. Per me scrivere è uno strumento di verità, di bellezza, è di liberta, un mezzo per esprimere ciò che altrimenti rimarrebbe inespresso. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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