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In Maremma la scuola perde i pezzi

L’allarme della Flc-Cgil dopo l’approvazione della legge di bilancio, che in provincia di Grosseto porta a una diminuzione delle direzioni scolastiche da 32 a 26

GROSSETO. «La domanda non può essere che una: perché è sempre la scuola a pagare?». Se lo chiede il segretario provinciale della Flc-Cgil, il sindacato che raccoglie i lavoratori della scuola, Cristoforo Russo, di fronte all’ennesima “revisione” normativa che colpisce la scuola pubblica.

Questa volta è la legge di bilancio, la 197 del 2022, in vigore dal 1° gennaio, a darle una spallata. Prevede, infatti, l’aumento graduale della media dei ragazzi per direzione scolastica, su base regionale, da 600 a 900-1000, partendo dall’anno scolastico 2024-25. Che sia istituto comprensivo o scuola di istruzione superiore, in qualunque area territoriale, senza tenere conto di quelle periferiche periferiche. Obiettivo: risparmiare, riducendo il numero delle istituzioni scolastiche.

«Se non ci saranno misure che attenuano questo provvedimento nelle zone più estese e meno popolate, come la provincia di Grosseto, per i nostri studenti e le loro famiglie sarà una iattura. Ma lo sarà anche per i dirigenti e per il personale della scuola. Si perderanno posti di lavoro, si chiuderanno plessi che, in alcuni piccoli paesi del territorio, rappresentano un presidio e un punto di aggregazione», dice Russo.

In Maremma si perdono da 4 a 6 direzioni scolastiche

Sono i numeri forniti dall’Ufficio scolastico provinciale a dimostrarlo. Quelli che Russo snocciola, supportato da una carta della provincia che evidenzia le attuali direzioni scolastiche.

la mappa delle direzioni scolastiche
La mappa delle direzioni scolastiche

A Grosseto ce ne sono 32, compreso il centro provinciale per l’istruzione degli adulti, per un totale di 26.841 iscritti. In media 838 per ciascuna, che vanno dal minimo di 241 del comprensivo di Santa Fiora, al massimo di 1.352 del Leopoldo II di Lorena a Grosseto.

Portando la media regionale dei ragazzi a 900, le direzioni scolastiche scenderebbero a 29. Con la media di 1.000, scenderebbero addirittura a 25. Si perderebbero così dalle 4 alle 6 direzioni scolastiche. Con la conseguente perdita di posti di lavoro per il personale amministrativo e per i collaboratori scolastici che saranno i più colpiti.

Basta dare un’occhiata alle scuole della provincia: su 31 istituti solo 8 (6 superiori e 2 comprensivi) superano i 1.000 iscritti; 5 sono sopra a 900, 6 superano 800, mentre i rimanenti 22 hanno da 789 a 241 iscritti, concentrati nelle zone più decentrate.

«Secondo la nuova normativa – aggiunge – Russo, per raggiungere il numero di 900 o 1.000 iscritti e conservare la direzione scolastica, questi istituti devono essere accorpati. Non è chiaro con quale criterio oltre a quello della prossimità geografica. In questo modo le aree di competenza, soprattutto per gli istituti comprensivi che vanno dall’infanzia alla scuola media, diventano sempre più grandi, coinvolgono più comuni. Di conseguenza aumentano le distanze tra plessi con grande disagio per chi lavora nella scuola o la dirige. Si rischia inoltre che i plessi più piccoli, con pochi alunni vengano chiusi, distribuendo i ragazzi nelle altre strutture. Risultato, aumenta il numero dei ragazzi per classe». 

L’esempio di Civitella Paganico e Manciano

In realtà, accorpamenti in provincia di Grosseto ci sono già stati e già si è visto quali problemi hanno creato. I più significativi riguardano l’Istituto comprensivo di Civitella Paganico, che ha inglobato anche Scansano e che sarà effettivo dal 1° settembre 2023, e quello di Manciano, che ha inglobato Capalbio. Il primo comprende ora 3 comuni (Civitella-Paganico, Cinigiano e Campagnatico) e 15 plessi, ma passerà a 4 comuni e 19 plessi. Il secondo comprende 2 comuni e 14 plessi. 

Quello che tuttavia è più “inquietante” è l’estensione del territorio di competenza e le distanze. L’istituto comprensivo Civitella-Paganico con Scansano raggiunge 1/6 dell’intero territorio provinciale. Solo per fare un esempio la distanza tra i due estremi dei comuni, Civitella Marittima e Pomonte, è di circa 60 km, con oltre un’ora di percorrenza. Da Borgo Carige, nel comune di Capalbio, a Saturnia sono circa 45 km con un ‘ora di percorrenza. Tutto all’interno della stessa direzione scolastica.

Russo: «Effetti devastanti per la Maremma»

La Flc-Cgil è pronta ad alzare le barricate contro un provvedimento che mette seriamente a rischio il diritto all’istruzione in provincia di Grosseto. «Qui eravamo già al limite con la deroga, per 2 anni, della media degli iscritti da 600 a 500. Su questa base avevamo cominciato a lavorare a un nuovo dimensionamento delle scuole insieme al Provveditorato, coinvolgendo anche la Provincia. Proviamo a immaginare cosa succederà con la media di 900-1.000 iscritti. Se verranno attuate le previsioni del governo, per la Maremma gli effetti saranno devastanti», dice Russo.

«Siamo in attesa di vedere gli sviluppi, se ci saranno o meno deroghe, ma anche in quel caso non cambierebbe poi di molto. Nei prossimi giorni chiederemo un incontro al provveditorato e alla Provincia e ci rimetteremo al lavoro per un nuovo dimensionamento delle scuole. Ma se i numeri restano questi la scuola pubblica in provincia di Grosseto continuerà a perdere posti di lavoro, qualità del servizio per gli alunni e le famiglie».

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