GROSSETO. Gabriele Lattanzi, classe ’91, è in carrozzina dal 2013, ben 10 anni e nonostante la paraplegia ha sempre spronato gli altri a dare il meglio di sé, abili e non abili. Per questo ha partecipato al convegno “Sicurezza inclusiva e soccorso inclusivo per le persone con esigenze specifiche“, che si è tenuto il 2 ottobre al polo universitario di Grosseto.
La conferenza trattava dell’inclusività e della sicurezza sul posto di lavoro. La parte fondamentale di tutti gli interventi era l’articolo 3 della Costituzione, che parla del diritto all’uguaglianza formale e sostanziale. «È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale – si legge nel secondo comma – che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese».
Il mondo del lavoro
Purtroppo non sempre tutto è bello come sulla carta. Oggi i disabili si trovano impossibilitati a trovare un posto di lavoro solo perché invalidi. «Sto aspettando un impiego – dice Gabriele – per la mia situazione complicata».
In Toscana ci sono circa 196mila disabili, di cui 46mila sono iscritti al collocamento mirato, ovvero l’insieme delle procedure che vanno a valutare la capacità lavorativa di un disabile per poi inserirlo in un posto di lavoro. Di tutti gli iscritti solo 750 hanno iniziato un impiego, come si legge nel Sesto rapporto delle disabilità in Toscana 2021/2022, documento curato dall’Osservatorio sociale regionale.
Gabriele si è anche sempre battuto per questo. «Per il lavoro ho una situazione complicata – dice – e io ho diversi attestati, per esempio sono un barman certificato e per via della mia situazione per provare a lavorare ho comprato un bancone alla mia altezza. Non ho mai lasciato che la mia disabilità mi impedisse di fare qualcosa e cerco lavoro in tutti i campi a cui posso adattarmi, ma è difficile inserirsi in questo mondo per noi disabili».
L’intervento al convegno
Gabriele nel convegno ha deciso di parlare ai ragazzi delle superiori della sua esperienza dopo l’incidente. «Alla vostra età ragazzi io ero pazzo – dice – l’importante nella vita è ragionare. Ho fatto tante cose nella vita e alcune ne ho sbagliate e ne sono felice, ho amici e affetti che mi sostengono».
Gabriele è autosufficiente. «Io riesco a fare tutto grazie alle braccia – continua – ma molti non ci riescono riescono e quindi non sono autonomi. Abbiamo bisogno di più accessibilità allo sport, al lavoro e a una vita dignitosa… e soprattutto di rampe».
Autore
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Collaboratrice di MaremmaOggi. Amo le bollicine, rigorosamente in metodo classico; il gin e credo che ogni verità meriti di essere raccontata. Non bevo prosecco e non mi piacciono né i prepotenti né le ingiustizie. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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