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In 50 alla scoperta delle miniere di Gavorrano

Grande successo per la giornata organizzata da Unuci insieme all’associazione La Cinghialessa
I partecipanti alla visita alle miniere di Gavorrano

GAVORRANO. Sono stati una cinquantina i partecipanti alla giornata della scoperta delle miniere di Gavorrano, organizzata in collaborazione con l’associazione Unuci e il club enogastronomico culturale “La Cinghialessa”, di fatto gemellati.

L’incontro d’interesse storico-biografico con la dottoressa Giuseppina Scotti e il dottor Umberto Carini: l’esposizione del “vaso di Pandora”, (le rifiniture del vaso sono state eseguite a mano dal socio Franco Agresti); e poi l’ottimo pranzo al ristorante “Il Morgante” a Gavorrano.  

Nuovi incontri previsti a settembre

Gli incontri riprenderanno nel mese di settembre. Il presidente de La Cinghialessa Franco Balloni ha già in mente nuovi programmi conoscitivi di ambienti particolari della nostra Maremma, da sviluppare sempre con l’Unuci di cui è presidente il colonnello Giancarlo Indiati.

L’incontro è iniziato nel piazzale dei “bagnetti”, ambiente creato per dare ristoro ai minatori che uscivano dalle gallerie sotterranee, e che oggi ospita nell’ambito del parco minerario di Gavorrano, inserito all’interno del più vasto parco nazionale delle Colline Metallifere, il museo Geomet. L’edificio fu inaugurato alla presenza del Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat nel 1967, con solenni avvenimenti e manifestazioni per sottolineare le impellenti necessità dei lavoratori, come ha ricordato Giuseppina Scotti, che era presente nell’ambito gavorranese proprio negli anni dal 1961 al 1972.

Insieme alle guide Marco Porciani e Mario Matteucci, che hanno fornito dettagliate e interessantissime notizie sulla miniera di pirite, la più grande d’Europa la cui attività estrattiva iniziò nel 1898, i partecipanti hanno scoperto le tante peculiarità delle gallerie dove il gavorranese Francesco Alberti con altri compagni, scoprì una grossa vena di pirite. La chiusura risale al 1981, quando mutò la metodologia di produzione dell’acido solforico.

I protagonisti di una giornata da incorniciare

Maurizio Leuci, socio e anima del club La Cinghialessa, che per un caso puramente fortuito abita in via Brunetta Scotti, la strada intitolata al primo medico condotto donna in Italia e zia di Giuseppina, ha ben saputo spiegare cosa avveniva in miniera.

Proprio Giuseppina Scotti ha dato significato alla sua vita di giovane sposa trasferita nel paese minerario collinare, dove ha imparato ad avere estrema considerazione del lavoratore di miniera, una “scuola di vita”, occupandosi delle famiglie stando loro vicina in tutti i momenti.

Umberto Carini, medico, ricercatore, studioso di storia della medicina locale e delle vicende e personaggi della Maremma, ha ricordato l’attività paterna di medico legale, e dell’Inail, con approfonditi studi sulla silicosi.  

Franco Agresti ha esposto poi il “vaso di Pandora”, che d’ora in poi non si aprirà per dispensare mali, ma soltanto benefici per “La Cinghialessa” e tutti i componenti del club. Una piccola damigiana con dipinto lo stemma e attaccati tanti cerchietti, dove ognuno depositando pochi spiccioli, ha apposto la propria firma, sottoscrivendo in tal modo il piacere e la ferma intenzione di far parte di tale associazione.

Autore

  • Enrico Giovannelli

    Giornalista di MaremmaOggi. Ho iniziato a scrivere a 17 anni in un quotidiano. E da allora non mi sono mai fermato, collaborando con molte testate: sport, cronaca, politica, l’importante è esagerare! Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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