MONTE ARGENTARIO. L’inchiesta dei carabinieri forestali, che ha portato al sequestro parziale dell’impianto di depurazione di Terrarossa, non ha colto di sorpresa il sindaco di Monte Argentario, Franco Borghini: «Già in agosto – ci dice – avevo avuto delle segnalazioni di malfunzionamenti e avevo fatto un’ordinanza per il ripristino. Ora, però, c’è questa inchiesta, vedremo a cosa porterà».
Per capire bisogna fare un passo indietro.
L’impianto di Terrarossa nasce nel 2008, per volere dell’allora commissario straordinario alla laguna, Rolando Di Vincenzo, e con un accordo fra i due Comuni interessati, Orbetello e Monte Argentario: «Noi e Orbetello siamo i proprietari dell’impianto – dice ancora Borghini – ciascuno ha il 50%. La laguna mise i soldi, noi il terreno. Fu poi affidato in concessione alla Integra di Vicenza per 15 anni».
Si tratta di un impianto di depurazione per reflui civili della potenzialità di 60.000 abitanti equivalenti (oltre a due piccoli, da 500 abitanti, ad Ansedonia). L’impianto, però, è anche autorizzato al trattamento di rifiuti liquidi non pericolosi biocompatibili, quali percolati di discarica ecc., conferiti mediante autobotte per una quantità di 60.000 tonnellate all’anno.
La concessione a Integra non sarà rinnovata
In sostanza l’impianto raccoglie e depura le acque nere che arrivano dalle fognature di Orbetello e Monte Argentario. La rete nord comprende Fonteblanda, Talamone, Albinia e siti lungo il Tombolo di Giannella; la rete sud porta l’acqua depurata dall’impianto di Terrarossa fino allo scarico a mare a Ansedonia; la rete di Monte Argentario colletta i reflui degli abitati di Porto Santo
Stefano e Porto Ercole e la rete di Orbetello colletta i reflui degli abitati di Orbetello e Orbetello Scalo.
«A quanto ho potuto capire – spiega il sindaco Borghini – l’inchiesta non riguarda i reflui delle fogne nostre e di Orbetello, ma quanto portato da fuori con le autobotti. Sono sincero, non ho mai saputo neppure da dove. Però la concessione scade nel maggio del 2023 e, d’accordo con Orbetello, abbiamo deciso di non rinnovarla».
L’impianto sarà dato in gestione ad Acquedotto del Fiora: «AdF è proprietario delle fogne, crediamo sia normale che gestiscano anche l’impianto di depurazione. Così, peraltro, avremo un solo soggetto a cui rivolgerci nel caso di problemi».
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Direttore di MaremmaOggi. Dopo 30 anni di carta stampata ho capito che il presente (e il futuro) è nel digitale. Credo in MaremmaOggi come strumento per dare informazione di qualità. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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