Il turismo che verrà: una regia unica per promuovere la Maremma Skip to content

Il turismo che verrà: una regia unica per promuovere la Maremma

Operatori privati e pubblico dovrebbero mettersi attorno a un tavolo e creare un consorzio per promuovere la Maremma. E essere un unico punto di riferimento
Maremma 2030, il futuro del turismo passa anche per la costituzione di un consorzio che tenga insieme operatori privati e Enti pubblici
Maremma 2030, il futuro del turismo passa anche per la costituzione di un consorzio che tenga insieme operatori privati e Enti pubblici

GROSSETO. Se c’è una cosa in cui in Maremma siamo bravi è pensare ognuno con la propria testa, ritenendo di avere ciascuno la risposta giusta, ma mai guardando oltre il perimetro circoscritto dei propri interessi. Nel turismo questo è il primo limite alla crescita. Perché la sommatoria di tante piccole promozioni individuali, qualcuna fatta meglio, qualcuna assai peggio, non ha lo stesso impatto di una promozione complessiva e coordinata.

Lo stesso vale per l’organizzazione dell’offerta turistica e dei servizi correlati. Perché il turista oltre ai bei luoghi da visitare e il mare cristallino, che in Maremma certo non mancano, ormai chiede prima di tutto questi. Ma anche per la programmazione di grandi eventi, che spesso si scontrano con la sommatoria di burocrazie e, di conseguenza, una tempistica inadeguata. Così finiscono per essere organizzati altrove, dove le risposte arrivano in fretta.

I consorzi per avere una voce unica

Altre zone d’Italia hanno superato questo problema creando consorzi, spesso unendo pubblico e privato, in altre casi solo fra privati, per gestire al meglio i due aspetti: avere una sola voce nella promozione, quindi valorizzando un solo “brand” e dare un punto di riferimento unico per l’organizzazione di grandi eventi.

Questi, peraltro, negli anni sono stati usati anche per allungare la stagione, per creare interesse e attrattività fuori dai mesi estivi. È il caso delle grandi manifestazioni sportive, ma anche le fiere di settore o i grandi congressi nazionali. 

Il caso della Costa Romagnola è davanti agli occhi di tutti, l’offerta coordinata parte da marzo e va avanti fino a novembre, ma anche la Versilia ha creato qualcosa di analogo. Ci sta provando anche il Salento. Ma sono solo 3 esempi fra i tanti.

Ecco che anche la Maremma, divisa in tre ambiti turistici con denominazioni geografiche inesistenti (Maremma Nord e Maremma Sud, oltre all’Amiata), dovrebbe riuscire a mettere intanto intorno a un tavolo tutti gli operatori del settore, le amministrazioni, gli Enti erogatori di servizi (da Sei Toscana ad Autolinee Toscane e non solo): obiettivo costituire un consorzio, scelgano la formula giuridica preferita, per dare una sola voce alla Maremma in ambito turistico.

Alla recente Fiera del Turismo a Rimini (se si fa, da tanti anni, nella Costa Romagnola c’è un motivo), forse la principale del settore in Italia, c’era la Maremma Nord e non la Maremma Sud. Abbiamo promosso metà territorio. Ha senso?

L’esperienza della Versilia

In Versilia esiste, ormai da parecchi anni, il Consorzio di promozione turistica della Versilia. Era nato all’inizio tenendo insieme operatori e Amministrazioni, da qualche tempo è rimasta solo la componente privata ed è diventato una cooperativa.

Il presidente è Carlo Alberto Carrai, imprenditore nel settore yachting. 

Carlo Alberto Carrai
Carlo Alberto Carrai

«Se ci siamo messi insieme – spiega – è perché abbiamo tutti lo stesso obiettivo, banale ma chiaro: portare gente in Versilia. Un interesse condiviso da tutti gli operatori del settore e anche dai sette Comuni della Versilia. Ora come Consorzio siamo conosciuti in tutta Italia e chi si avvicina alla Versilia, per una semplice vacanza o per organizzare un grosso evento, passa per noi. È il caso delle grandi manifestazioni, non c’è più bisogno andare a bussare alle singole Amministrazioni, pensiamo a tutto noi. E facciamo anche la segreteria organizzativa, volendo il front office all’accoglienza. E la promozione la gestiamo noi per tutti, quella della Versilia nel suo complesso».

Il Consorzio fa solo questo, o ha anche altre attività collaterali?

«Due esempi, fra i tanti. Noi siamo stati convinti, fin dall’inizio, di dover “voltare le spalle al mare“, che in qualche modo si promuove da solo. Così ci siamo inventati l’adozione, da parte degli stabilimenti balneari, di attività dell’entroterra. Una sorta di scambio di promozioni, per spingere chi è sotto l’ombrellone a passare la sua serata non solo sulla costa, ma anche in collina».

E l’altro esempio?

«Facciamo “lezione di territorio” agli operatori. Pare una cosa da poco, ma spesso chi ha uno stabilimento, o un ristorante sul lungomare, conosce in modo superficiale il territorio. Così in inverno, a stagione ferma, li portiamo a scoprire le meraviglie della nostra terra in modo che, quando un turista chiede loro “dove posso andare stasera?”, sanno dare il consiglio giusto. Magari si ricordano che a Lucca c’è il Comics, oppure il Pucciniano. Devono essere loro i primi promotori del territorio, senza assurde gelosie. Ripeto, l’obiettivo comune è portare gente in Versilia».

I grandi eventi sportivi, difficile farli in Maremma

Luca Bidolli è un imprenditore del settore sportivo. Con alcuni soci è titolare della Quicksand, società grossetana che produce materiali sportivi per padel e beach tennis. In parallelo si occupa di organizzazione di grandi eventi sportivi, in particolare sulla sabbia. 

Luca Bidolli
Luca Bidolli

Qualche settimana fa con la sua società, la Btt Event, ha diretto i campionati italiani di beach tennis, organizzati al Fantini Club di Cervia

Luca Bidolli (primo a sinistra) al Fantini Club di Cervia
Luca Bidolli (primo a sinistra) al Fantini Club di Cervia

 

Luca, uno sport tanto diffuso anche in Maremma, ma qui non ci sono mai grandi eventi, come mai?

«Perché qui non c’è possibilità di programmare, purtroppo. I grandi eventi sportivi si organizzano l’anno prima per l’anno dopo, si mettono in calendario con molti mesi di anticipo, anche per contattare gli sponsor nazionali. E molti eventi, parlo dello sport sulla sabbia, beach tennis come beach volley, ma anche sport non sulla sabbia, come la mountain bike, ma gli esempi sarebbero tanti, si predilige farli non in piena stagione, ma in primavera e all’inizio dell’autunno, quando le temperature sono più clementi. Un modo eccezionale per allungare la stagione. Solo che in Maremma nessuno a ottobre ti dà garanzie per il marzo-aprile successivo, così gli eventi vanno altrove».

È solo un problema di tempistica?

«No, questo è solo un aspetto. La Regione Emilia Romagna, ad esempio, ha un fondo destinato a questi eventi, quindi sai che puoi comunque contare su un contributo. Inoltre le strutture già a marzo sono aperte, la spiaggia è pronta. Il Fantini Club di Cervia chiude solo tre mesi all’anno. L’anno scorso a Cesenatico ci sono stati i mondiali, atleti da 30 paesi diversi, perché il Comune ha una “Beach Arena” che può essere utilizzata tutto l’anno. E, intorno, ci sono alberghi aperti che possono ospitare migliaia di persone. Una cosa del genere a Marina o Principina sarebbe impensabile».

Ma chi organizza queste manifestazioni internazionali a chi si rivolge?

«In Romagna al Consorzio Costa Romagnola, pensano a tutto loro».

Destagionalizzazione, sfida o chimera?

Autore

  • Guido Fiorini

    Direttore di MaremmaOggi. Dopo 30 anni di carta stampata ho capito che il presente (e il futuro) è nel digitale. Credo in MaremmaOggi come strumento per dare informazione di qualità. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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