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Il rosato di Poggio l’Apparita sul podio nazionale

Il San Michele n° 3, annata 2022, con 97 punti conquista il massimo riconoscimento, la Rosa d’oro e gran menzione, al concorso nazionale dedicato ai vini rosati
L'azienda Poggio l'Apparita
L’azienda Poggio l’Apparita

PAGANICO. Grande successo per il vino San Michele n° 3, il rosato Doc Maremma prodotto dall’azienda Poggio l’Apparita, nel comune di Civitella Paganico. L’annata 2022, infatti, con il punteggio di 97, ha conquistato il podio più alto del concorso nazionale “Rosa, Rosati, Rosé”, la guida al bere rosa curata da Renato Rovetta, portando a casa la Rosa d’oro e gran menzione, riservata ai vini che raggiungono tra 96 e 100 punti.

Una grande soddisfazione per Cristina Ropolo e il padre Agostino, titolari dell’azienda, che, con 1 ettaro e mezzo di vigneti coltivati a Sangiovese e vitigni internazionali, imbottiglia vini di grande qualità. 

Il San Michele n° 3 è 100% Sangiovese, vendemmiato in una vigna di 21 anni, con due fasi differenti di raccolta, una anticipata in agosto e una a settembre, fatta rigorosamente a mano e con selezione dei grappoli. Dopo una brevissima macerazione a contatto con le bucce per ottenere il brillante colore rosa-salmone che lo contraddistingue, il vino riposa da 3 a 6 mesi in vasche d’acciaio, prima di essere imbottigliato e messo in commercio l’anno successivo alla vendemmia.

Il premio del San Michele n° 3
Il premio del San Michele n° 3

Una boutique winery nel cuore della Maremma

Poggio l’Apparita si estende per circa 20 ettari a in un’area tutelata dalla soprintendenza ai Beni Ambientali per il rilevante interesse paesaggistico e storico. Dove oggi sorge il casale, si trovava un antico insediamento, sulle carte topografiche denominato Podere San Michele (da qui il nome di alcune etichette) che doveva essere un insediamento militare nella zona franca tra la Repubblica di Siena e lo Stato Pontificio. 

La famiglia Ropolo-Rocci ha rilevato l’azienda alla fine degli anni ’70, convertendola alla produzione di vino all’inizio del 2000 quando venne istituita la Doc Montecucco (1998) e più tardi la Doc Maremma Toscana (2011).

«Il nostro obiettivo è stato sempre quello di realizzare prodotti d’eccellenza – dicono i titolari – frutto di continue ricerche e attenzioni a partire dalla vigna. Per raggiungere questo obiettivo ci siamo avvalsi dei preziosi suggerimenti di un enologo-agronomo, ma anche delle indicazioni di profondi conoscitori dell’ambiente locale. Il successo del nostro San Michele n° 3 si basa proprio su queste scelte in direzione della qualità».

L’azienda produce anche un bianco 100% Sangiovese, il San Giò Igt Toscana bianco, un Montecucco Docg, un 100% Sangiovese rosso Doc Maremma. Oltre ai blend tra cui il San Michele Doc Maremma, un super Tuscan Sangiovese, Merlot, Syrah, Cabernet Sauvignon e Petit Verdot, cui si affiancano i rossi Doc Maremma N°5 (Sangiovese e Syrah) e N° 6 (Merlot, Cabernet Sauvignon e Petit Verdot).

 

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  • Redattrice di MaremmaOggi. Laurea in Lettere moderne, giornalista dal 1995. Dopo 20 anni di ufficio stampa e altre esperienze nel campo dell’informazione, sono tornata alle "origini" prima sulla carta stampata, poi sulle pagine di MaremmaOggi. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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