Il record del rione 167: re del Carnevale per 10 anni in fila | MaremmaOggi Skip to content

Il record del rione 167: re del Carnevale per 10 anni in fila

Dieci anni consecutivi nei quali il rione si è aggiudicato il premio per il carro più bello; cosa c’è dietro a tanto successo. L’intervista al presidente
Il presidente Genesio Sassara festeggia con la reginetta sul carro vincente mostrando la decima coppa conquistata dal rione
Il presidente Sassara e la reginetta del rione mostrano la coppa vinta alla 58esima edizione del carnevale

FOLLONICA. Dieci anni consecutivi sul gradino più alto del podio, dieci anni di ascesa cercando sempre di stupire il pubblico e superare se stessi.

É la lunga storia del rione 167ovest-Campi Alti al mare, tra le sfide combattute in tempo di Covid, il brutto incidente del suo presidente Genesio Sassara e quelle “più tradizionali” sulle idee da mettere nella realizzazione del carro.

Il presidente: «Siamo una famiglia»

Ma soprattutto è la lunga storia di una famiglia; sì perché l’alchimia che nasce quando un gruppo di persone condivide la stessa passione, finisce poi per essere presente anche in tutto il resto dell’anno qualunque cosa accada nella vita privata di ogni componente.

A questo si è aggiunto nel 2021 l’incidente che coinvolse il presidente Sassara, un incidente accaduto mentre pedalava in sella alla sua bici sulla strada della Principessa, uno di quelli che lasciano il segno cambiando la vita di uno e molti insieme.

Ma la famiglia del rione era lì, compatta e decisa a parare il colpo, a motivare e sostenere. E questa è la loro storia.

Genesio, possiamo dire che quello raggiunto è un traguardo di tutto rispetto per il rione. Lei è presidente da 14 anni quindi meglio di chiunque potrà dirci cosa c’è dietro a questa scalata fino al decimo premio vinto per il carro più bello.. ?

«Il gruppo che si è andato formando nel corso degli anni è senz’altro la base senza la quale niente è possibile. Poi certamente ci vuole entusiasmo e determinazione. Ogni anno è una sfida con noi stessi: se abbiamo fatto bene una volta, allora vuol dire che possiamo fare anche di più, e così via. Nel frattempo il gruppo cresce, aumentano le persone che prestano un po’ del loro tempo per il rione e così da un anno ad un altro. Riusciamo in questo modo anche a suddividerci i compiti, a seguire ognuno il proprio settore e rendere la macchina più snella.»

Parlando con voi ho saputo però che avete al vostro interno una mente vulcanica che produce idee senza sosta accumulando pozzetti che poi vi sottopone. É vero?

«Verissimo, il nostro genio della lampada Davide Salvadori, che disegna tutto l’anno mentre guarda vede pensa. E si fa dei film sempre più complicati. Di solito non abbiamo idea di dove voglia portarci, finché non arriviamo nella bella stagione. Poi ci convoca e ci illustra i suoi disegni, i famosi bozzetti del Salvadori; noi gli andiamo comunque dietro perché lui è una garanzia, come bozzettista e come amico. Nel corso dell’estate poi se ne comincia a parlare fino alla scelta che va anche in base a ciò che è realizzabile. A settembre si comincia a preparare il capannone, a fare l’inventario di quello che è avanzato, poi iniziano i saldatori che lavorano il ferro, poi la carta pesta, il polistirolo, ecc… In ultimo, proprio alla fine, è la volta dei colori.»

Cosa significherà per i rioni avere un giorno i capannoni tanto promessi, un’organizzazione del tutto diversa, spazi e comodità che al momento nemmeno vi sognate? 

«Significherebbe tutto, a partire dal fatto che l’attuale sistemazione è condiviso tra due rioni: meno spazi, meno possibilità di manovra. Anche la distanza tra la zona industriale e il luogo di svolgimento delle sfilate influisce: il tragitto impegna tutti, non ultima la polizia municipale che deve comunque bloccare il traffico. Anche il tempo di percorrenza potrebbe diminuire, magari evitandoci di dover smontare e rimontare i carri. In sostanza il Carnevale potrebbe davvero diventare una manifestazione importante a livello nazionale, permettendo a tutti i rioni di lavorare ed esprimersi al loro meglio.»

I carri e i temi vincitori negli ultimi 10 anni

La prima vittoria per il carro più bello il Rione 167ovest-Campi Alti al Mare la ottenne nel 2014. Il titolo del carro era La legge è uguale per tutti? Una legge incerta, traballante, perfino bendata, con una improbabile bilancia che dovrebbe assicurare l’equilibrio nel giudizio. Il primo carro costruito sul nuovo e più grande pianale fatto arrivare dalla Sardegna, punto di svolta per la crescita delle opere fatte negli anni a seguire; la sua parte principale fu sviluppata in verticale, furono impiegati anche nuovi materiali e nuovi meccanismi che sarebbero diventati la base principale dei movimenti particolari di tutte le maschere a venire.

2015 L’ultimo canto, una grande balena lunga 5 metri che “sbuffava” davvero il suo respiro dallo sfiatatoio dando un grande effetto scenico; a terra l’accompagnava la mascherata legata all’ambiente marino.

2016 I Sopravvissuti questa volta un carro che parlava di un popolo che cercava di contrastare l’arrivo della civiltà, che ricordava per certi versi una discoteca con la figura di uno shamano che si apriva a metà busto per lasciare spazio alle figuranti e ballerine.

2017 L’Italia in un mare di guai, un carro volutamente satirico in cui il Paese è rappresentato da una vecchina con un pallone in mano. Il messaggio non lasciava dubbi: secondo il rione, in Italia finché regge il calcio, tutti gli altri problemi non sembrano poi così grossi. Bellissimi i colori, i tessuti e i materiali.

2018 Chi è la vera bestia? Bozzetto pronto da tempo ma rimasto nel cassetto finché non fu trovata la pelliccia nera e non colorata. Con questa pelliccia sintetica King Kong era un enorme peluche che ha attirato l’interesse anche da fuori regione, mentre nelle gabbie destinate agli animali feroci (ballerine in maschera) invidiato da tutta Italia. La storia della caccia e degli animali in gabbia scatenò gli animalisti che minacciarono di andare a bloccare la sfilate. un anno negativo per il meteo che di conseguenza.

2019 Generazione Goldrake, l’anno speciale, l’anno che forse ha cambiato davvero il corso di questa manifestazione, visto che da questo momento Il Carnevale di Follonica viene inserito tra quelli più importanti d’Italia. Goldrake era spettacolare nei suoi 12 metri di altezza, perfettamente aderente al cartone animato, dai colori alla sigla, al popolo di Vega e il loro re. Grazie ai video montati da Domenico Fortunato e poi messi su YouTube, il carnevale follonichese fece realmente il giro del mondo, senza contare che anche la redazione di un TG nazionale venne a vedere sia la sfilata che i laboratori dove fu costruito.

2020 L’abbraccio che ci salva. Tanto colore per un tema ambientale importante come solo la salvaguardia della natura può essere: un grande albero che abbraccia un bocciolo di rosa per proteggerlo dal progresso distruttivo. Da l’ultima sfilata di quell’anno, il carnevale rimarrà nei capannoni aspettando la fine della pandemia da Covid-19.

2023 Io sono guerra, un carro imponente per il ritorno alla normalità. Un dio pagano come quello della guerra, Ares, mentre la reginetta rappresentava la Pace. Grandissimo successo di pubblico vicino e lontano, anche se non mancarono le polemiche: tema non in linea con lo spirito leggero del carnevale, secondo alcuni, ma realistico per i più visto che purtroppo le guerre sono sempre presenti da qualche parte nel mondo.

2024 Carro dai temi carnevaleschi “Gioca bambino, non smettere di sognare” è l’augurio di far tornare la fantasia nell’età del gioco. Il drago con le grandi ali semoventi, colore a non finire e tantissime bambole nella mascherata con la faccia di polistirolo e i capelli di truciolato.

Quest’anno, il carro 2025 è stato Un cuore oltre la pietra: un gigante, il Gargoyle, creatura rigida, piegata su stessa, ma che dentro ha un cuore rappresentato dalla reginetta che danza vestita di rosso al suo interno. Intorno un giardino di rose che si schiudono quando il Gargoyle decide di aprirsi agli altri. Una metafora sempre attuale che ha fatto vincere il decimo premio all’intero rione.

Non ci resta che aspettare il 2026

L’apertura meccanica del Gargoyle ha superato di una spanna quello fatto fin qui dall’abilità dei carristi, scavalcando un altro gradino nella scala delle difficoltà e facendo di questo carnevale, nato per scherzo nel 1952, uno di quelli più seguiti di tutta Italia.

er questo, mentre ci strofiniamo le mani come davanti ad una vassoio di cenci, viene da chiedersi cosa mai ci regaleranno il prossimo anno.

 

Autore

  • Collaboratrice di MaremmaOggi. Il turismo e l'accoglienza sono nel dna familiare, ma scrivere è l'essenza di me stessa. La penna mi ha accompagnato in ogni fase e continua a farlo ovunque ce ne sia la possibilità. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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