GROSSETO. Secondo appuntamento con la rubrica quindicinale “Il Mangialibro”. Dedicata a tutti coloro che hanno fame di lettura e conoscenza, ogni due venerdì, propone un libro scritto da un autore maremmano o legato alla Maremma.
Protagonista è il romanzo “Villa del seminario”, l’ultima fatica di Sacha Naspini. Nato a Grosseto nel 1976, Naspini ha al suo attivo 15 romanzi, cinque romanzi brevi, racconti, graphic novel e sceneggiature. È stato tradotto in 25 paesi, tra cui Inghilterra, Canada, Stati Uniti, Francia, Grecia, Corea del Sud, Cina, Croazia, Russia, Spagna, Germania ed Egitto. Vincitore di numerosi premi, con “Villa del seminario”, è stato presentato al premio Strega 2023.
Con questo romanzo, uscito a gennaio 2023 (Ediziono e/o), torna a cimentarsi con il genere storico, raccontando una storia d’amore, riscatto e resistenza, ambientata nell’entroterra maremmano tra il 1943 e il 1944. Sullo sfondo, ci sono le tragiche vicende legate al seminario vescovile di Roccatederighi, la grande villa appena fuori dal paese, un’ala della quale fu trasformata in un campo di concentramento, a novembre del 1943, con regolare contratto d’affitto firmato dal vescovo Paolo Galeazzi.
“Villa del seminario”, storia d’amore, riscatto e Resistenza
Maremma toscana, novembre ’43. Le Case (dove è ambientato anche il romanzo “Le case del malcontento”) è un borgo lontano da tutto. Vista da lì, anche la guerra ha un sapore diverso, ma l’inverno si preannuncia feroce. Dopo la diramazione della circolare che ordina l’arresto degli ebrei, il seminario estivo del vescovo è diventato un campo di concentramento.
René, Renato Cappelli, è il ciabattino del paese, ha 50 anni, è schivo, solitario, taciturno, non ha famiglia. Poi c’è Anna, che fa la sarta, l’amica di sempre, che forse avrebbe potuto essere qualcosa di più se René avesse avuto il coraggio di dichiararsi. In realtà, non ha mai avuto il coraggio di fare niente e ha vissuto le sue giornate tutte uguali, tra casa e lavoro.
Sarà proprio l’amore per Anna, che, disperata per la morte del figlio per mano dei tedeschi, prende la decisione di entrare nella Resistenza, a dare la forza a René per riscattarsi. Per salvare la donna, René tira fuori il coraggio che non ha mai creduto di avere, si fa arrestare e riuscirà a creare una rete di resistenza all’interno del seminario vescovile.
Una storia scomoda tra verità e narrazione
“Villa del seminario” racconta una verità scomoda, che gli stessi rocchigiani, così si chiamano gli abitanti di Roccatederighi, hanno a lungo preferito dimenticare. Tanto che le vicende legate alla sede estiva del seminario vescovile di Roccatederighi sono rimaste per anni sepolte nella microstoria delle tragedie della guerra.
Sono tornate alla luce all’inizio del XXI secolo, grazie al certosino lavoro dell’Istituto storico grossetano della Resistenza. E ora il romanzo “Villa del seminario” le porta di nuovo all’attenzione del pubblico di lettori, attraverso le vicende di René, di Anna, di Simone e di tutti i personaggi, di primo e secondo piano, che affollano il romanzo.
Proprio dal freddo autunno di 80 anni fa, infatti, parte la narrazione di Naspini, che costruisce uno straordinario intreccio tra le vite private e i tragici eventi che hanno segnato, nella realtà, Roccatederighi e i suoi abitanti. La grande storia cede il passo alle piccole storie dei protagonisti, in particolare a Renè, che inizia una lenta trasformazione fino a uscire dalla pelle del personaggio “immobile” che appare all’inizio del romanzo.
La sua maturazione politica e la presa di coscienza di quello che sta succedendo a Le Case è scandita dai soprannomi. L’ultimo è Maciste, il nome di battaglia che gli viene dato quando entra attivamente nella Resistenza. La personale guerra di Renè per salvare Anna, spinto dal grande amore che nutre per lei, lo trasforma in un uomo diverso, lo riscatta, lo porta a trovare la sua posizione nel mondo.
Casa editrice E/O https://www.edizionieo.it/
Sacha Naspini https://www.sachanaspini.com/
Autore
-
Redattrice di MaremmaOggi. Laurea in Lettere moderne, giornalista dal 1995. Dopo 20 anni di ufficio stampa e altre esperienze nel campo dell’informazione, sono tornata alle "origini" prima sulla carta stampata, poi sulle pagine di MaremmaOggi. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
Visualizza tutti gli articoli