GROSSETO. È cresciuto sul tatami, tra quelle mura dove suo babbo e gli altri judoka si allenavano tutti i giorni. Oggi indossa la tuta dei carabinieri, quella blu con le strisce rosse e rappresenta l’Arma ai livelli più alti nelle competizioni internazionali.
Non è una favola, quella Leonardo Casaglia, ma la storia di un ragazzo che si è allenato ogni giorno, con impegno e dedizione. Perché solo in questo modo si diventa campioni.
La corsa verso le Olimpiadi
Tutti gli atleti hanno un solo sogno e un solo obiettivo: quello di partecipare alle Olimpiadi. Un sogno che cullano ogni volta che si allenano o che gareggiano. Il venticinquenne grossetano non fa differenza. «Grazie all’ultimo grand prix in Australia – dice – dove sono arrivato terzo, ho già 350 punti e un anno per tentare la qualificazione. Partecipare alle Olimpiadi è ovviamente un sogno per me. C’è ancora tanto lavoro da fare ma non mi scoraggio».
Leonardo fa parte del gruppo sportivo dei carabinieri: è entrato nel 2015 dopo aver partecipato al bando di concorso per gli atleti indetto dall’Arma. Lo scambio è reciproco: i gruppi sportivi delle forze armate nascono per permettere agli atleti di allenarsi e gareggiare. In cambio arrivano le medaglie che danno lustro ai vari corpi.
Nato a Roma nel 1964, il Centro sportivo dei carabinieri conta tantissimi atleti che negli anni, soltanto alle Olimpiadi, hanno regalato 111 medaglie all’Arma. Il più famoso, nemmeno a dirlo, è stato senza dubbio Alberto Tomba.
Imparare cadendo
Leonardo porta il cognome del padre Andrea: un cognome che a Grosseto parla di judo da decenni. «Quando ero piccino babbo mi teneva con sé in palestra, in via Tito Speri – dice – e il primo ricordo del tatami che ho è quello di lui e degli altri judoka che corrono intorno in palestra per riscaldarsi».
Quello tra Leonardo e il judo non poteva che essere amore a prima vista. Quando è entrato nei carabinieri, ha combattuto nella categoria dei 73 chili. Ora è in quella degli 81 chili.
Ha vinto i campionati italiani under 18, è arrivato secondo a quelli Under 21 mentre era ancora minorenne e quinto in Europa. Grazie all’Arma, la sua passione è diventata un lavoro vero e proprio fatto di allenamenti intensi e tanti sacrifici.
«Quando sono vicino alle gare – spiega – mi alleno anche tre volte al giorno. Solo così si raggiungono i risultati. Mi alzo presto la mattina, faccio colazione e a metà mattina mi alleno. Dopo pranzo mi riposo, per poi allenarmi la sera. Ma quando ci sono le gare raddoppio l’allenamento della mattina».
Il judo è uno sport, ma è anche una disciplina che aiuta a crescere. «È cadendo che ho imparato tutto quello che so – dice Leonardo – Per arrivare a Parigi serve tanta determinazione, lo sport non ti regala nulla».
Seguito dagli allenatori Matteo Marconcini e Giovanni Carollo al centro sportivo della caserma Podgora a Trastevere, ora Leonardo si sta allenando da un paio di mesi là dove tutto è cominciato: nella palestra di suo babbo per partecipare alla Coppa del mondo a Roma e poi al grand slam in Georgia.
Diplomato all’istituto Leopoldo II di Lorena, Leonardo ha già regalato all’Arma diverse medaglie e presto, potrebbe arrivare anche la convocazione alle Olimpiadi. Non solo Grosseto, ma anche la Maremma, tiferanno per lui.
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Redattrice di MaremmaOggi. Da bambina avevo un sogno, quello di soddisfare la mia curiosità. E l'ho realizzato facendo questo lavoro, quello della cronista, sulle pagine di MaremmaOggi Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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