GROSSETO. Per sintetizzare il terzo successo consecutivo del Grifone, prendiamo in prestito le parole di Consonni, tecnico asciutto e diretto: «Sono contento». Due termini semplici per esprimere lo stato d’animo dell’ex centrocampista biancorosso approdato, improvvisamente, su una panchina in ebollizione come lava.
Consonni, oltre ai capelli lunghi, è orgoglioso del suo staff, dello spogliatoio, della città in cui vive insieme alla famiglia.
Un mestiere difficile
Sei partite suddivise in tre vittorie, due nulli, una sconfitta. Un totale di 11 punti per risollevare la classifica, sistemare la squadra, dare continuità e spirito vincente ad un Grifone trovato smarrito, depresso e tremolante nei bassifondi del campionato con sole 7 penne. In questa situazione priva di riferimenti reali, malinconica come un nebbioso giorno autunnale, rischiosa e brutta quanto una tagliola, il tecnico ha lavorato in maniera egregia coinvolgendo l’intero pianeta biancorosso. Nemmeno la sconfitta con il Fulgens Foligno, quando ha esordito allo Zecchini, ha funzionato da personale, giustificato, semaforo rosso. Anzi, quella domenica è diventata rampa di lancio. Era il 20 ottobre, in pratica un mese fa, un soffio di tempo nel mondo del pallone, dove la fretta prevale su tutto. Il mister ha affrontato lo spogliatoio, approfondendo le misteriose tematiche funzionanti da piombo sia nei piedi, che nella testa dei giocatori. Andarle a toccare, guardarle e, soprattutto, curarle è impresa senza rete protettiva. Consonni non usa il bisturi, nemmeno la scure, avanza piano piano col suo lavoro certosino, analizza, scopre usando anche il microscopio, si consulta con lo staff. E decide.
Non punta, sempre Consonni, a sterili rivincite, nemmeno ad essere incoronato re. Ha pronunciato quel «Sono contento» con la stessa espressione vista dopo gare storte. Messaggio di umiltà, immerso nella consapevolezza che niente è stato fatto, che dietro l’angolo ci può essere l’ombra che copre il sole e possa tornare la pioggia, sotto la quale ha battuto la Fezzanese, ultima in classifica e da lui battezzata come «Insidiosissima» senza un velo di ironia. Aveva ragione. Il Grifone ha dovuto lottare, sudare e anche soffrire prima di trovare il bellissimo colpo di testa di Dierna, che lo ha portato avanti, attendere la rete di Addiego Mobilio, entrato intelligentemente al 1′ della ripresa al posto di Riccobono, per raddoppiare.
Servono anche i sogni
L’esultanza del giocatore, insieme alla felicità di Consonni, è lo specchio della situazione emotiva della squadra, che ha dovuto respingere l’assalto dei verdi dopo che Cantatore aveva dimezzato il distacco. Un lavoro non facile, per un successo meritato.
Adesso l’uccellaccio è sesto con 18 punti, a ridosso della zona playoff. Per Consonni non cambia nulla, lavora come se il Grifone fosse in ambiente playout. Si concede solo uno sguardo alla classifica, dove il Grifone è sistemato nella parte sinistra, perché un allenatore accarezza sempre i sogni.
Magari toccandosi i capelli lunghi, mentre sottolinea, sottovoce, che «Mi ha infastidito prendere un gol».
Diminuiscono, intanto, le preoccupazioni per il colpo subito da Senigagliesi al tendine d’Achille. In settimana è possibile il ritorno in campo.
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Collaboratore di MaremmaOggi. Ho viaggiato sulla carta stampata, ho parlato alla radio e alla televisione. Ora ho la fortuna e il privilegio di scrivere online su maremmaoggi.net. Come lavagna uso il cielo. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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