GROSSETO. Anche il Grifone cade in letargo. È fisiologico. L’avvicinamento avviene progressivamente ed è strettamente legato agli stimoli naturali, che, inconsciamente, si assottigliano o diventano proibitivi rispetto all’obbiettivo finale, da auto rigeneranti si capovolgono mostrandosi normali, meno squillanti.
Il torpore si manifesta con il calo d’intensità, minore velocità di esecuzione, svariati errori tecnici. Il tutto senza che l’uccellaccio se ne accorga o, diversamente, non riesca a reagire al massimo delle possibilità.
Il Grifone ha perso gli artigli
Il Virgilio Fedini di San Giovanni ha detto questo, il Grifone ha un occhio chiuso, svolge la sua attività senza spunti scintillanti, non è spavaldo, in pratica svolazza ritraendo le unghie, cioè gli artigli adoperati come sciabole quando la magnifica ipotesi di poter stare e magari raggiungere il Livorno era un sogno concreto. Andando in frantumi questa possibilità, per natura il letargo ha preso il sopravvento.
Al Fedini il Grifone e Consonni hanno partecipato alla 16esima recita della loro convivenza sbucata 16 turni prima, praticamente un girone. Era il 20 ottobre 2024. La squadra era nelle cantine della classifica con la miseria di 7 punti in 6 domeniche, in piena zona retrocessione. Con la nuova guida tecnica il Grifone si arrese solo alla matricola Fulgens Foligno, quindi due nulli a reti immacolate. Poi l’apoteosi scese nello spogliatoio con otto successi ininterrotti. Una evoluzione straordinaria, un itinerario che nemmeno Antonio Conte e il Napoli, fermi a 7, sono riusciti a eguagliare.
Uno sforzo fisico, psicologico, esorbitante, senza zone di sosta, nemmeno di ristoro, freccia a sinistra premendo solo sull’acceleratore fino al Franchi di Siena, era il 22 dicembre 2024, due mesi in apnea. L’unico pensiero era la capolista Livorno e lo scontro diretto. Il 2-1 sofferto a Orvieto fu la spia rossa che lo spogliatoio stava diminuendo i giri del motore. In poco più di 5′ il Grifo veniva raggiunto e superato riportando in vita fantasmi, che sembravano ormai decaduti e la capolista aumentava il divario.
La sfida diretta con gli amaranto, giocata in una situazione di alta emergenza, terminava in un nulla di fatto. In pratica la corsa al vertice terminava qui.
Consonni: «Si avvertono le scorie della salita»
Nel dopo gara con la Sangio, mister Consonni dichiarava la sua insoddisfazione. «I ragazzi hanno faticato a sviluppare gioco, sono stati sotto tono evidenziando anche errori tecnici. È evidente che le scorie accumulate nella rincorsa adesso si fanno sentire – diceva – Dobbiamo ricaricarci mentalmente e fisicamente. Rigenerarsi. La squadra è stata fantastica in questi mesi. Quello che ha fatto deve essere motivo di grande orgoglio».
In pratica si apre un nuovo orizzonte. Nelle prossime 12 giornate il Grifone dovrà inventarsi bersagli. Finita la corsa al Livorno resta da dimostrare all’ambiente, che la squadra resta luminosa, che si può competere anche senza l’ossigeno del primo posto. Restano attivi i playoff, coda di stagione assolutamente inetta, ma il secondo posto è un gradino da conquistare.
Autore
-
nasce dall'idea di Guido Fiorini e Francesca Gori Notizie in tempo reale, turismo, economia, sport, enogastronomia, ambiente, informazione MaremmaOggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
Visualizza tutti gli articoli